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lunedì, Ott 21

L’app Gradient ti dice a quale celebrità assomigli, ma occhio alle fregature


Si scarica gratuitamente, ma dopo tre giorni scatta un abbonamento difficile da cancellare

Gradient
(Foto: Gradient)

Sospinta dal passaparola sui social, l’app di ritocco fotografico Gradient ha raggiunto una buona popolarità nelle scorse ore dato che tra le sue varie funzioni interne c’è anche quella che promette di trovare la celebrità alla quale assomigliamo.

Niente di nuovo visto che è da più di dieci anni che esistono strumenti online praticamente identici e manciate di applicazioni simili. Tuttavia, per i bizzarri meccanismi del web, Gradient ha raggiunto una grande platea scalando le classifiche sia su Google Play per Android (attualmente prima in evidenza) sia su App Store per iOs con milioni di download. Ed è finita anche in Tv con lo show serale di Jimmy Kimmel sul canale americano Abc. Un nuovo fenomeno FaceApp?

I punti di contatto sono molti, compresi quelli oscuri. Così come il software russo, anche Gradient parte da un selfie, ma invece che invecchiare o ringiovanire il soggetto va a trovare sosia celebri. C’è anche un collage che in due passaggi effettua la transizione come da esempio qui sotto. Carino e divertente, ma i guai iniziano tre giorni dopo averlo scaricato.

(Foto: Gradient)

Già, perché Gradient è un’applicazione gratuita solo in apparenza visto che comunque richiede di sottoscrivere un abbonamento salato, 19,99 dollari pari a circa 18 euro al mese oppure 4,99 dollari / 4 euro circa a settimana. Nel primo caso si specifica che andrebbe ad attivarsi solo e soltanto se non si disdice entro tre giorni appunto.

Ma, a differenza dei vari Spotify, Netflix e soci, sembra impossibile recedere dall’obbligo di pagamento in tempo, con i soldi che vengono inesorabilmente scalati dalla carta di credito. A conferma di tutto questo si possono leggere numerosissime recensioni negative su ambo i mercati di applicazioni.

Gradient
(Foto: Gradient)

Insomma, finché il problema non sarà risolto meglio evitare di sottoscrivere il piano. Peraltro l’algoritmo interno non funziona molto bene con celebrità-sosia sempre diverse caricando la medesima foto per svariate volte. A tal proposito, al sottoscritto ha trovato somiglianze con Gerald Butler, Mario Goetze, Mark Pence e addirittura con l’attrice Lorraine Bracco.

Piccolo trucco: si può scaricare l’app e dalla schermata del pagamento fare tasto indietro per provare la funzione con cinque tentativi. E poi si può cancellare tutto. I risultati strapperanno una risata, ma almeno non si metterà mano (virtuale) alla carta di credito e si eviteranno  problemi.

 

 

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