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martedì, Apr 18

l’Australia è sulla buona strada per eliminarlo “virtualmente” nel prossimo futuro | Wired Italia



Da Wired.it :

Più 27% di persone che hanno avuto accesso al trattamento antiretrovirale, meno 66% di nuove infezioni da hiv in 10 anni, dal 2010 al 2019. È quanto emerge dallo studio real life, pubblicato dalla rivista Lancet Hiv, che ha analizzato i dati clinici di 100mila uomini che hanno rapporti sessuali con uomini negli stati del New South Wales e Victoria in Australia. Una strategia vincente, quella del “trattamento come prevenzione” (Tasp), che virtualmente potrebbe portare nel prossimo futuro all’eliminazione del virus dell’Aids dal paese.

Il programma delle Nazioni Unite

Utilizzare i trattamenti antiretrovirali per l’hiv come forma di prevenzione è una delle strategie che gli esperti di Unaids, il programma delle Nazioni Unite per l’hiv e l’Aids, raccomandano per raggiungere l’obiettivo 95-95-95 entro il 2030. Il programma, in sintesi, prevede di rendere il 95% delle persone hiv-positive consapevoli di aver contratto l’infezione, somministrare al 95% di queste la terapia a vita, e garantire al 95% di queste l’azzeramento della carica virale.

Non rilevabile, non trasmissibile

Perché è questo il punto fondamentale: i farmaci antiretrovirali non solo salvano la vita delle persone che hanno contratto l’hiv, ma, pur non riuscendo a debellare completamente il virus dall’organismo, presi continuativamente azzerano la carica virale e annullano la possibilità di trasmettere l’infezione ad altre persone. Si tratta di un’evidenza scientifica molto forte, che viene riassunta nella formula U=U, Undetectable=Untrasmittable (in italiano, non rilevabile=non trasmissibile).

La ricetta australiana

L’Australia è uno dei paesi più virtuosi nel mettere in pratica i suggerimenti degli esperti mondiali di hiv che hanno l’obiettivo di mettere argine a questa pandemia. Ha avviato politiche efficaci di identificazione delle persone colpite dall’infezione supportando la diffusione del test, ha lavorato per rimuovere gli ostacoli all’accesso ai farmaci antiretrovirali (promuovendo, per esempio, l’abilitazione delle farmacie sul territorio all’erogazione delle terapie e facendo una seria attività di sensibilizzazione e informazione) ed ha affiancato al trattamento come prevenzione altri strumenti preventivi come la Prep, la profilassi pre-esposizione.

Lo studio decennale portato avanti dai ricercatori del Kirby Institute e del Burnet Institute conferma l’efficacia del trattamento come prevenzione (Tasp) già verificata negli studi clinici mettendo in evidenza i risultati della strategia a livello di popolazione, portando quelli che vengono chiamati dati di “real life”.

Gli scienziati hanno analizzato i dati clinici di 100mila uomini che hanno rapporti sessuali con uomini dal 2010 al 2019 negli stati del New South Wales e Victoria in Australia. “Abbiamo scoperto che nel tempo, con l’aumentare della soppressione virale, l’incidenza dell’hiv diminuiva”, ha commentato Denton Callander, che ha guidato la ricerca. “A ogni punto percentuale in più di pazienti trattati con successo ha corrisposto una diminuzione di cinque volte delle nuove infezioni, stabilendo così che il trattamento come prevenzione è una potente strategia di salute pubblica”. L’esperto ha precisato anche che il potenziale massimo del Tasp viene raggiunto se affiancato dall’ampia disponibilità di Prep e un maggiore accesso ai test e alle cure per l’hiv, “soprattutto se erogate in modo equo.

“I risultati di questa ricerca mostrano che ulteriori investimenti nel trattamento dell’hiv, in particolare insieme alla Prep, sono una componente cruciale dell’eliminazione dell’hiv”, ha concluso Mark Stoové del Burnet Institute, co-autore dell’articolo. “L’Australia è sulla buona strada per diventare uno dei primi paesi al mondo ad eliminare virtualmente la trasmissione dell’hiv”.



[Fonte Wired.it]