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venerdì, Feb 12

L’aviazione civile punta a una completa sostenibilità europea entro il 2050



Da Wired.it :

Il piano Destination 2050, sostenuto dalle principali associazioni aeronautiche europee, chiama gli attori del business a rivedere i propri obiettivi per allinearli a quelli Ue sul clima

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(foto: Pixabay)

Il settore dell’aviazione civile è alle prese con la crisi causata dalla pandemia ma, anche guardando a un orizzonte di tempo molto più lontano, non mancano le sfide. Il riferimento va al 2050, l’anno in cui, secondo gli obiettivi comunitari, l’Europa dovrebbe diventare un continente a impatto zero sul clima. Anche l’industria dell’aviazione guarda alla medesima scadenza per la completa decarbonizzazione del settore, almeno secondo il piano Destination 2050 – A route to net zero European Aviaton, un’iniziativa – svelata l’11 febbraio – per la sostenibilità promossa da cinque associazioni aeronautiche europee: Airports Council International Europe (Aci Europe), AeroSpace and Defense Industries Association of Europe (Asd Europe), Airlines for Europe (A4E), Civil Air Navigation Services Organization (Canso) e European Regions Airline Association (Era).

Partendo dalle indicazioni di un rapporto indipendente realizzato dal Royal Netherlands Aerospace Centre (Nlr) e da Seo Amsterdam Economics, l’ambizione di Destination 2050 è quello di azzerare le emissioni nette dei voli all’interno della Ue e in partenza dalle Ue (ma anche di Uk e paesi aderenti Efta) rendendo tutto il settore completamente sostenibile entro tre decenni (con uno step intermedio entro il 2030). Una svolta da rincorrere grazie a un mix combinato di fattori: miglioramenti legati all’ingegneria e alla dotazione tecnologica dei mezzi (fino a un -37% di emissioni), utilizzo di carburanti sostenibili (-34%), innovazioni nel management del traffico aereo (-6%), misure economiche.

I diversi attori del mondo dell’aviazione sono quindi chiamati a giocare un ruolo: non solo le compagnie aeree ma anche i produttori aerospaziali, i fornitori di servizi, le società che gestiscono gli aeroporti. Gli investimenti in decarbonizzazione devono continuare, le flotte devono essere rinnovate ed è necessario approdare a nuove forme di propulsione, ibride e idrogeno, che facciano la differenza e si traducano in opzioni operative in un arco di tempo anche più breve. Volare con aeromobili in grado di risparmiare del 30% il consumo di carburante e spostarsi con mezzi a idrogeno su rotte intraeuropee a corto raggio è l’obiettivo a cui si guarda entro il 2035 (con tutti i relativi temi legati a certificazioni, procedure, infrastrutture, ecc).

Ma, come emerso nella presentazione alla stampa di Destination 2050 – A route to net zero European aviaton, anche i governi, e la Ue, sono chiamati a fare la propria parte, supportando gli investimenti nel settore, finanziando programmi di ricerca, stimolando collaborazioni con il settore energetico e in generale contribuendo a un robusto framework in materia. Il macroobiettivo è quindi l’allineamento dell’industria con gli obiettivi Ue sulla neutralità climatica, attraverso una visione paneuropea che chiama in causa le principali associazioni aeronautiche e invita tutti gli attori a muoversi basandosi consapevolezze dell’oggi, e anche sulle incertezze fisiologiche, consapevoli che l’inazione è impossibile.

Anche l’Italia ha i suoi impegni in questa roadmap, che interessa i player del settore, fra cui Leonardo, membro dell’Asd Europe, coinvolto in programmi di lungo corso come il Single European Sky e oggetto di una recente proposta di upgrade da parte della Commissione Europea proprio ai fini di una modernizzazione della gestione dello spazio aereo, compresa la creazione di rotte di volo più efficienti, tenendo conto delle evoluzioni della domanda, in ottica sostenibilità e riduzione delle emissioni.

I cambiamenti che l’industria dell’aviazione si trova ad affrontare sono peculiari, dato il tipo di business, ma anche simili a quelli di altri attori (automotive, energia) che devono balzare con decisione nel futuro, decarbonizzando grazie all’innovazione tecnologica, oltre che alle spinte normative. Come sottolineato quindi a margine della presentazione di Destination 2050 da Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo e presidente dell’Asd Europe, “l’industria aerospaziale ha saputo reagire rapidamente e coerentemente, presentando proposte strutturate, obiettivi comuni e idee chiare e dimostra, ancora una volta, di poter essere una forza trainante nell’evoluzione dell’Europa. […] Attraverso il contributo fornito al report Destination 2050 – A route to net zero European aviation, è evidente come l’impegno per gli obiettivi del Green Deal europeo debba essere supportato da una spinta coerente verso innovazione e ricerca, da impegni politici e finanziari, dalla volontà di esplorare nuove modalità di collaborazione. Tutto questo anche a sostegno di una maggiore competitività e sostenibilità del settore nei decenni futuri”.

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[Fonte Wired.it]