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mercoledì, Gen 29

Le 5 canzoni di Sanremo 2020 su cui puntiamo


A meno di una settimana dal Festival, abbiamo scelto la cinquina di brani sulla quale scommettiamo e che potrebbe riservare anche la tombola. Se non sul podio, almeno in radio

Meno sei giorni all’inizio del Festival di Sanremo 2020, il primo condotto da Amadeus. Per ingannare l’attesa, abbiamo individuato la cinquina di brani (+ una bonus track) sulla quale puntare, congelando per un attimo le polemiche e concentrandoci solo sui pezzi.

Eden, Rancore

(Foto: Serena Clessi)

Il rapper (già visto lo scorso anno con Argentovivo in coppia con Daniele Silvestri) ci sa fare con le parole. Questa volta ci immerge in un mondo proibito come l’Eden”, fatto da un’umanità che ha compiuto (e continua a compiere) errori imperdonabili. Le sonorità rap-elettroniche di Dardust si mettono a servizio di una scrittura magistrale. Semplicemente bravissimo.

Ringo Starr dei Pinguini Tattici Nucleari


È così che si sentono: dei Ringo Starr. Loro saranno pure indie (e parecchio nerd, come avevano raccontato a Wired non molto tempo fa), ma questa canzone ha un sapore nazionalpopolare e scintille funk travolgenti. Metterà d’accordo tutte le generazioni che guardano il Festival 2020. Le radio scaldano i motori per trasmetterla, mentre la band bergamasca si tiene pronta: il podio dell’Ariston sembra essere a portata di mano.

Viceversa di Francesco Gabbani

(Foto: Isabella Sanfilippo)

Dopo la scimmia che balla, il cantautore toscano fischietta una filastrocca sull’amore, l’armonia di coppia e le idiosincrasie di una relazione. Lui è come un Gianni Rodari della musica. E il brano, c’è da giurarci, sarà un tormentone: potrebbe anche piazzarsi bene.

No grazie di Junior Cally


Antonio Signore è un (quasi) trentenne cresciuto nelle periferie romane. Il suo brano “contro il sistema” fa riferimenti ben precisi: “odio il razzista che pensa al Paese, ma è meglio il mojito”. Strofa che ha creato un caso politico: sono stati ripescati video di canzoni del rapper con immagini di violenza sulle donne e femminicidio, come Strega. Per l’affaire Cally si è scomodato pure il Presidente della Rai Marcello Foa, esprimendo «forte irritazione per scelte che vanno nella direzione opposta rispetto a quella auspicata». Foa non è stato l’unico a mobilitarsi: Loredana Bertè, sui social, ha tuonato di non gratificarlo con il Premio della Critica intitolato alla sorella Mia Martini; la senatrice PD Valeria Valente ha chiesto chiarimenti ai vertici Rai e c’è stata addirittura una raccolta firme su Change.org. Nonostante le pressioni, Amadeus non ha indietreggiato sulla scelta e  molti colleghi cantanti hanno espresso solidarietà a Cally invocando la libertà d’espressione. Lo stesso artista al centro delle polemiche ha spiegato, su Instagram, che trova “insopportabile la sola idea della violenza contro le donne, in ogni sua forma”, chiarendo di essere un ragazzo che “fa del rispetto, non solo delle donne, ma degli esseri umani uno dei suoi valori cardine”. La dichiarazione ha avuto il plauso Rai, ora attendiamo (eventuali) sviluppi.

Andromeda di Elodie


Non c’entra nulla il Cavaliere dello zodiaco dai lineamenti femminili (fratello del bello e dannato Phoenix). Qui si parla di una love story agli inizi. Il brano è “molto Mahmood”, che infatti lo firma con Dardust. Al primo ascolto non è facile, ma le sonorità urban-pop, piano piano, proprio come le catene di Andromeda, si stringono all’orecchio dell’ascoltatore. Sarà suonatissimo in radio. A questo aggiungiamo che Elodie è una ragazza al passo coi tempi: il nuovo progetto, This is Elodie, uscirà una settimana prima del Festival, senza il brano sanremese, che verrà poi inserito, su Spotify, dopo l’esibizione su Rai 1.

Bonus track: Musica (e il resto scompare) di Elettra Lamborghini

(foto: Cosimo Buccolieri)

La Twerking Queen (titolo anche del suo album d’esordio) è la bonus track di questa classifica. La ragazza ci ha abituati ai ritmi latini e non delude i fan. Musica (e il resto scompare), questo il titolo del brano che propone all’Ariston, è una hit ben studiata che, siamo sicuri, colonizzerà l’airplay radiofonico per un bel po’ di tempo. Il ritornello è creato ad hoc per trapanare il cervello e non uscire più. Il segreto? Un sapiente mix dei tormentoni estivi trascinanti di stampo reggaeton. Per fortuna possiamo affidarci a Elettra per una bella scossa di autoironia. Attesissimo, poi, il suo duetto con Myss Keta (nella serata di giovedì, dedicata ai pezzi che hanno fatto la storia della kermesse) sulle note di Non succederà più di Claudia Mori. Un’esibizione che ha già il sapore del cult.

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