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lunedì, Apr 06

Le 5 scene più assurde di Twin Peaks



Da Wired.it :

Quando David Lynch e Mark Frost portarono in tv la loro versione aberrante e bizzarra dello small town mystery, la storia della televisione cambiò per sempre. Il cult debuttò l’8 aprile 1990 e questi sono i suoi momenti più spiazzanti. Da rivedere

L’8 aprile 1990 I segreti di Twin Peaks, di David Lynch & Mark Frost, debuttarono sull’americana Abc. Definita per lo più come “surreale”, lo show ridefinì la narrazione seriale trasformando un banale canovaccio da small town mystery – le indagini di un agente speciale dell’Fbi a caccia dell’assassino di una ragazza di provincia – nel pretesto per la produzione televisiva più iconica di sempre che anche in dove arrivò nove mesi dopo su Canale 5, si trasformò immediatamente in un fenomeno mediatico. Il cadavere di Laura Palmer avvolto nella plastica, l’indugiare della telecamera sulla disperazione dei cari, le struggenti musiche di Angelo Badalamenti: fin dalle prime battute, insomma, Twin Peaks ha mostrato una netta cesura con quanto apparso prima di quel momento in tv.

La serie era anche costellata di momenti assurdi, di cui erano protagonisti il curioso agente Cooper e la sua passione per la cucina locale e i metodi di indagine “alternativi”, e ancor di più i pittoreschi cittadini, sopra tutti la sibillina Signora Ceppo, dispensatrice di commenti laconici. Tra pesci rinvenuti nelle caffettiere, sacchi che ridono, lama che si aggirano per l’ufficio dello sceriffo, segretarie misteriose, il colloquio di lavoro di Audrey con il trucco del gambo di ciliegia e panini indimenticabili, ogni episodio alternava momenti raggelanti ed escursioni nel lato oscuro dell’animo umano a gag assurde ed esilaranti, senza dimenticare scene surreali e spiazzanti. Eccone alcune tra le più memorabili.

1. Le visioni di Cooper

I momenti onirici di Twin Peaks, specialmente quando riguardano le visioni dell’agente Cooper (il suo “metodo tibetano” per trovare l’assassino di Laura Palmer), sono i più memorabili e bizzarri dello show: basti ricordare le apparizioni di un diafano gigante a un interdetto Cooper moribondo dopo un’aggressione misteriosa. Le vette a oggi più irraggiungibili, tuttavia, sono costituite dalle scene ambientate nella stanza rossa e in particolare la prima sequenza dove l’agente (a proposito, auguri!, il 19 aprile 1954 è il compleanno del personaggio) vede se stesso in versione anziana nell’iconico salone dai pesanti drappeggi mentre un nano gli viene incontro e parla… al contrario. C’è anche Laura Palmer, elegante e altrettanto enigmatica, che gli sussurra all’orecchio. Questo è il luogo in cui si avvicendano anche lo spaventoso Bob e l’uomo con un solo braccio e dove i segreti più inquietanti vengono suggeriti all’agente speciale.

2. Rosenfield e il pacifismo

“Personale favourite” di chi scrive, Albert Rosenfield (il bravissimo e compiantissimo Miguel Ferrer) è uno degli agenti dell’Fbi che fanno visita a Cooper durante il suo soggiorno a Twin Peaks. Rosenfield si presenta come un patologo arrogante, incurante e maleducato, entrando subito in conflitto con lo sceriffo Truman, dando dei bifolchi ai locali, prendendo in giro l’innocuo Andy e non mostrando pietà o rispetto nei confronti della vittima.

In un epico confronto con Truman che, ormai esasperato dall’atteggiamento di Rosenfield lo aggredisce, quest’ultimo reagirà nel modo più inaspettato svelando un animo pacifista e una spiazzante gentilezza.

La questione si risolverà con espressioni basite di presenti e spettatori, e più avanti le visite di Albert a Twin Peaks saranno all’insegna del cameratismo, come quelle degli altri colleghi in visita quali Gordon Cole (lo stesso Lynch) e Dennis/Denise (il David Duchovny di X-Files in un ruolo che si può semplicemente definire “epico”).

3. Josie e il pomello

Josie Packard è probabilmente la donna più bella ed enigmatica di Twin Peaks; impersonata da Joan Chen, è l’amante dello sceriffo Truman, una scaltra seduttrice dal volto angelico e dal fascino soprannaturale, nonché la figura misteriosa che ha sparato a Cooper. Detestata dalla cognata Catherine, finirà per morire gettando nella disperazione il povero Truman.

Il suo destino, tuttavia, non è così lineare – come mai avrebbe potuto esserlo in questa serie? – e il malefico Bob rivela all’agente Cooper che la donna, morta di paura e di fame, è stata punita per i suoi misfatti. La ritroviamo, disperata, prigioniera della “maniglia del cassetto di un comodino in una stanza di un hotel”, la sua immagine impressa su un pomello come predetto dalla Signora Ceppo.

4. La forza erculea di Nadine

Tutto quello che concerne Nadine Hurley è, in verità, strano, e questo ne fa uno dei personaggi femminili più memorabili della serie, anche in confronto ad altre figure con parti più importanti e interpretate da attrici più appariscenti (ulteriore dettaglio stravagante di Twin Peaks: un paesino di 50.000 anime dove la maggioranza delle donne è stupenda, come Josie Packard e le cameriere dell’RR Diner Shelly, Norma e Annie). Nadine è mentalmente instabile, ossessiva e fissata con le guide delle tende rumorose.

È un’amante possessiva e manifesta le sue crisi di gelosia esibendo una forza disumana (ricorda un po’ la Shinobu del cartone Lamù quando lancia armadi in direzione di Ataru Moroboshi). Il massimo di bizzarria lo raggiunge nel momento in cui decide di incanalare la sua esuberanza iscrivendosi al club del wrestling del liceo di Twin Peaks e sfoggiando le sue capacità da cheerleader.

5. Come sta Annie?

Annie, la fanciulla pura e angelica di cui si innamora Dale Cooper durante il suo soggiorno, allietato da crostate di ciliegie e caffè dannatamente buoni, è destinata a fare una brutta fine nonostante gli sforzi dell’agente di proteggerla. Per salvarla Cooper si confronterà con il maligno Bob nella Loggia nera, ma solo all’ultimo – a oggi uno dei finali più scioccanti della storia della televisione – risulterà chiaro (nei limiti della narrazione mercuriale di Lynch) chi tra l’agente speciale dell’Fbi e il suo gemello cattivo è tornato nel mondo reale. Nella scena finale del cult, Dale sbatte la testa contro lo specchio del bagno e chiede sinistramente: “Come sta Annie?”, con un’espressione folle e diabolica, lasciando di stucco gli spettatori dell’epoca e degli anni a venire.

Bonus: “I’ll see you in 25 years”

Laura Palmer che, durante la sequenza onirica nella stanza rossa, annuncia profeticamente che “ci rivedremo tra 25 anni”. Un quarto di secolo dopo, debutta in televisione il sequel-revival di Twin Peaks.

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[Fonte Wired.it]