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lunedì, Ott 07

Le app di messaggistica a prova di 007


Entrata nelle cronache del Russiagate come l’app usata da Savoini per le sue chat segrete, Wickr ha almeno 3 concorrenti. Ecco come funzionano

Foto: Pixabay

Riusciranno le Fiamme Gialle a decifrare le chat criptate contenute nel telefono di Gianluca Savoini, l’ex portavoce di Matteo Salvini coinvolto nel Russiagate, nonostante il suo rifiuto a consegnare la password? A chiederselo non sono solo gli inquirenti che seguono il caso e a cui il contenuto di quelle chat potrebbe (forse) aprire nuovi spiragli investigativi. Ma, per ragioni opposte, anche gli sviluppatori di app di messaggistica: le chat di Savoini corrono su Wickr, una sorta di Whatsapp a prova di intrusione, che gode di buona fama tra hacker e spie. E se resistesse anche agli esperti di sicurezza informatica della giustizia italiana, allora sarebbe la prova che è davvero imbattibile. Ma Wickr non è l’unica app di messaggistica a vantarsi di essere inviolabile. Ce ne sono almeno altre 3

Signal. Gratis per iPhone, Android, Desktop

Apprezzata finanche da Edward Snowden, quest’app, la cui prima versione risale al 2014, non solo agevola comunicazioni sicure e cifrate, ma raccoglie anche pochissimi metadati, ha un’opzione che permette agli utenti di verificare la loro reciproca identità attraverso un QR code, in modo che nessun altro possa intromettersi in una conversazione, e offre la possibilità di scrivere messaggi in grado di autodistruggersi. Risultato: il suo protocollo è ritenuto uno dei migliori per la protezione delle comunicazioni degli utenti, al punto che anche Facebook Messenger e Whatsapp vi si ispirano per implementare la crittografia end-to-end.
Il punto di forza. La funzione Sealed Sender che scherma il mittente del messaggio rendendolo praticamente anonimo. Neppure i server dell’app sanno da chi è partito un messaggio e questo riduce al minimo le informazioni a cui potrebbe avere accesso un hacker o, in caso di rogatoria, un governo. Per evitare che tale anonimato diventi un problema, Signal consente i messaggi sealed sender solo tra account che sono già in contatto tra loro, in modo da scongiurare che se ne faccia un uso improprio. A proposito. Nel telefono di Savoini c’era anche Signal.

Wickr. Gratis e a pagamento per iPhone e Android

È stata progettata per garantire comunicazioni protette da crittografia ed esiste in due versioni, quella gratuita Me e la versione Pro, che costa 5 dollari al mese. La differenza è che Wickr Me utilizza un nome utente anonimo mentre Wickr Pro un indirizzo e-mail come nome utente: questo consente la reimpostazione della password e la verifica della proprietà in caso di smarrimento. Wickr Pro inoltre, rispetto alla versione free, permette videochiamate, condivisione dello schermo, chiamate di gruppo, possibilità di controllare le impostazioni di sicurezza di rete, messaggi a tempo e l’invio di file di dimensioni maggiori.
Il punto di forza. Si può settare l’app in modo che richieda una password (o il face-id) a ogni avvio.

Wire. Gratis e a pagamento per iPhone, Android, Desktop

Sviluppata da alcuni ex programmatori di Skype, e supportata dal suo stesso co-fondatore, Janus Friis, Wire prende in prestito diversi spunti di progettazione dalla celebre app di telefonia voip nell’interfaccia utente, che appare semplice e minimal. Come Skype permette chiamate vocali e video, ma vi applica la crittografia end-to-end rendendole a prova di intercettazione. E lo stesso fa con le chiamate di gruppo (fino a 300 persone, ndr). È anche uno dei pochi messenger di questa lista a sincronizzare i messaggi tra dispositivi diversi. Un difetto? A differenza dei concorrenti, il servizio raccoglie diversi metadati: informazioni sulle nostre conversazioni, i contatti e chi ha parlato con chi.
Il punto di forza. Il nostro contatto non ha Wire? Nella versione Pro (6 dollari al mese) è possibile comunque chattare con lui in una stanza per gli ospiti, che gli offrirà una protezione temporanea. In queste stanze, a cui gli utenti non Wire possono accedere tramite qualsiasi browser internet, le conversazioni sono protette dalla stessa crittografia end-to-end di una conversazione Wire, senza la necessità di scaricare l’app.

Threema. 3,49 euro per iPhone e Android

È l’unica app del nostro elenco che non prevede una versione free. Ma in quanto a funzionalità gode della stima di molti esperti di sicurezza e per questo non poteva non esserci. Tanto per cominciare, i server di Threema si trovano in Svizzera, che ha leggi sulla privacy molto più severe rispetto alla maggior parte dei paesi occidentali. Simile a Wickr, permette poi di registrarci senza un indirizzo e-mail o un numero di telefono per la massima privacy, ma non permette la sincronizzazione dei messaggi. Tuttavia, è possibile fare un backup dei messaggi in modo da poterli conservare (si spera al sicuro).
Il punto di forza. Threema usa ben due livelli di crittografia: il livello end-to-end tra i partecipanti a una conversazione e un livello aggiuntivo per proteggere da intercettazioni della connessione tra l’app e i server. Quest’ultimo è necessario per garantire che se un malintenzionato acquisisse pacchetti di rete (esempio su una rete wireless pubblica) non potrebbe neppure sapere chi sta comunicando con chi.

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