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Le coperture dei vaccini in Italia sono ancora un grosso problema

da | Ago 23, 2025 | Tecnologia


In Italia si torna a discutere di obbligo vaccinale. Mentre abbiamo un problema di coperture dei vaccini. Il dibattito ha preso spunto dalla recente vicenda della commissione Nitag, nominata e poi sciolta dal ministro della Salute Orazio Schillaci dopo le proteste legate alla presenza di due esponenti che avevano espresso posizioni considerate no-vax rispetto all’adozione dei vaccini nel periodo della pandemia di Covid-19 all’interno dell’organismo chiamato a deliberare sulle politiche vaccinali. I dati dello stesso ministero ci dicono però che continuiamo ad avere un problema di coperture dei vaccini.

Cosa ci dicono i numeri

I problemi di coperture dei vaccini

I livelli essenziali di assistenza (Lea), ovvero quel documento che fissa gli standard dell’assistenza sanitaria in Italia, individuano nel 95% l’obiettivo di copertura dei dieci vaccini resi obbligatori nel 2017 dall’allora ministra Beatrice Lorenzin. Una percentuale che corrisponde a quella necessaria per far scattare l’immunità di gregge per alcune patologie, come il morbillo.

Nonostante l’obbligo, però, quello fissato dai Lea è un obiettivo ancora non raggiunto. A dirlo i dati pubblicati dal ministero della Salute e aggiornati al 2023, relativi cioè alla copertura vaccinale a 24 mesi per i nati nel 2021. Contro il virus Hib sono stati vaccinati il 94,83% dei bambini, per difterite, tetano, pertosse, epatite B e poliomielite la quota si attesta al 94,76%. Per morbillo e rosolia la copertura è del 94,64%, per la parotite del 94,61%, per la varicella ci si ferma al 93,76%. Nella mappa sottostante il quadro a livello regionale.

La mappa mostra in nero le regioni in cui è superata la copertura del 95%, in rosso quelle in cui l’obiettivo non è stato raggiunto. Il filtro nella parte bassa (in alto a sinistra per chi leggesse da desk, ndr) consente di selezionare uno dei dieci vaccini obbligatori e visualizzare la mappa delle coperture.

La mappa evidenzia come ci siano regioni nelle quali gli obiettivi fissati dai Lea sono stati raggiunti, come Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia. E altre nelle quali sono ancora lontani: caso di scuola l’Alto Adige, storicamente terreno fertile per l’esitazione vaccinale, dove solo l’83,81% dei nati nel 2021 è stato protetto dal morbillo. Il che è comunque un passo avanti, se si considera che tra i nati del 2013 nel distretto di Merano appena il 59,10% era stato vaccinato contro il virus che provoca questa malattia.

Questo grafico consente di visualizzare i dati di copertura nelle singole regioni. Le patologie per le quali si è raggiunto il 95% sono visualizzate in nero. Il filtro in basso (in alto a sinistra per chi leggesse da desk, ndr) consente di selezionare una regione.

L’effetto positivo dell’obbligo

Ora, detto che l’obbligo vaccinale non è l’unico modo per alzare le coperture vaccinali ma è certamente il più rapido, i dati confermano che l’introduzione del decreto Lorenzin ha contribuito a far crescere le percentuali di bambini vaccinati. Se infatti si confrontano i valori del 2023, relativi ai nati del 2021, con quelli del 2016 (relativi ai nati 2014), anno precedente all’introduzione del decreto Lorenzin, questo è il risultato:

Nel grafico non compare il vaccino contro la varicella, che fino a prima del decreto Lorenzin non compariva nemmeno tra quelli consigliati. E che in virtù di questa legge ha visto cresce la copertura dal 46,06% del 2016 al 93,76% di due anni fa. Ma è evidente l’incremento della percentuale di bambini vaccinati.

Quello più significativo riguarda morbillo, parotite e rosolia, che prima del decreto del 2017 erano solo consigliati. Contro questi virus, la copertura è cresciuta di oltre 7 punti percentuali. Oscilla invece tra 1 e il 2 punti percentuali l’aumento per quei vaccini che erano obbligatori già prima della normativa che oggi alcuni esponenti della maggioranza di centrodestra mettono in discussione.

Una messa in discussione, va detto, che era già prevista dal decreto Lorenzin. In base al quale l’obbligo del vaccino contro morbillo, parotite, rosolia e varicella sarebbe potuto essere abolito nel 2020 a fronte di un aumento delle coperture. Revisione che non è avvenuta anche perché in quell’anno il sistema sanitario era impegnato a fronteggiare la Covid-19.

Per realizzare questo pezzo è stato impiegato il modello di intelligenza artificiale Claude Sonnet 4 per trascrivere ed organizzare i dati di copertura vaccinale dai pdf ministeriali a un file csv.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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