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giovedì, Mag 14

Le Cronache di Narnia e altre saghe che meritano una serie tv



Da Wired.it :

Anche Millennium oppure i Fantastici 4 potrebbero trovare la “redenzione” nella versione a episodi. Mentre Ritorno al futuro e Ace Ventura farebbero la felicità dei tanti fan

Sono di questi giorni le dichiarazioni di Douglas Gresham, figlio di
C . S. Lewis, autore delle Cronache di Narnia, in cui si augura che la saga del padre, dopo i tre film fra il 2005 e il 2010 a dire il vero non fortunatissimi –, trovi una sua compiuta realizzazione in una serie tv. Del resto, di recente Netflix ne ha acquisito i diritti: “Spero proprio che sarà qualcosa a episodi. Perché con un film, si ha un’ora, al massimo due per adattare un intero libro, un’intera storia d’avventura. E non è possibile mantenere ogni sfumatura sullo schermo”. È probabile che l’adattamento seriale gioverà alle Cronache di Narnia, i cui film non hanno mai trovato un respiro adeguato né hanno appassionato a sufficienza il pubblico. Ma quali sono le altre saghe trasposte al cinema che meriterebbero oggi una rivisitazione sul piccolo schermo?

1. Millennium

La saga dei romanzi crime Millennium dello svedese Stieg Larsson, pubblicati postumi a partire dal 2004, hanno segnato un nuovo capitolo di successo nel già solido genere del giallo nordico. Il clamore suscitato ha portato alla realizzazione di tre film prodotti in Svezia, e poi una versione americana del primo Uomini che odiano le donne, diretta da David Fincher con Daniel Craig e Rooney Mara, che non è riuscita però a far nascere una trilogia, tanto che nel 2018 è arrivato con nuovi attori Quello che non uccide, tratto dal quarto capitolo della saga, a questo punto continuata dal giornalista David Lagercrantz (che ha proseguito l’opera di Larsson con ulteriori tre romanzi). Forse, il grande schermo non è la dimensione più adatta per queste vicende, eppure un personaggio magnetico e originale come quello di Lisbeth Salander meriterebbe di essere esplorato con grande ampiezza, magari appunto in una serie tv dalle atmosfere alla Black Mirror che fondano anche giallo e mystery.

2. Divergent

Altra saga di romanzi, altri adattamenti che al cinema hanno sofferto molto: forse schiacciati dalla concorrenza del simile Hunger Games, i libri di Veronica Roth inaugurati nel 2011 con Divergent hanno conquistato i lettori ma non tanto gli spettatori: a Divergent e Insurgent, le prime due pellicole, ne seguì una terza nel 2016 intitolata Allegiant, che doveva precedere poi un ennesimo film, Ascendant, e una serie tv. Dato l’insuccesso di Allegiant tutto il resto fu cancellato. Sebbene abbia lanciato attori come Shailene Woodley e Ansel Elgort, questa trilogia è generalmente considerata come un flop assoluto. Però, la vicenda di una società utopica (o distopica?) in cui le guerre sono apparentemente accantonate in favore di un determinismo per cui ogni cittadino è assegnato a una specifica funzione sociale fin da bambino è di sicuro interesse. Anche qui un racconto meno ambizioso visivamente, ma più disteso dal punto di vista del ritmo, avrebbe potuto giovare a una storia ricca di complessità socio-culturali.

3. Ritorno al futuro

L’hanno confermato i suoi protagonisti in una recente reunion virtuale: è molto difficile che Ritorno al futuro, una delle saghe comico-fantascientifiche di maggior successo della storia, possa continuare dopo la trilogia che ha segnato gli anni ’80 e si è conclusa proprio nel 1990. Nessun quarto capitolo, dunque, in cui vedere Marty e Doc a bordo della mitica DeLorean a combinare guai in varie epoche. Le serie tv più recenti, Stranger Things in primis, ci hanno però insegnato come la nostalgia per i decenni passati sia in grado di creare immaginari molto appetibili anche per il pubblico di oggi. Magari, si può lavorare sull’idea di un reboot a episodi, prendendo come spunto alcuni elementi della saga originale – la DeLorean, per esempio – e dare così origine a un serial sul viaggio nel tempo e sulle drammatiche conseguenze di innamorarsi della propria madre nel passato. Roba da far impallidire Edipo o Sex Education.

4. Ace Ventura

Se Ritorno al futuro ha segnato gli anni ’80, Ace Ventura ha fatto altrettanto per i ’90, lanciando al contempo in orbita la fama di un attore caleidoscopico come Jim Carrey. Dopo i due film del 1994 e del 1995, il bizzarro Acchiapanimali non si è mai più visto sullo schermo, sebbene ciclicamente compaiano notizie di un suo possibile ritorno (ma lo stesso Carrey, pur accarezzando l’idea, sembra essersi messo l’anima in pace). Eppure, i temi cari a questo buffo personaggio, dalla difesa degli animali alla salvaguardia dell’ambiente, sono oggigiorno più attuali che mai e farebbero perfettamente da sfondo a una serie che, sotto la superficie di una commedia demenziale, può invece trasmettere messaggi cruciali e a cui le generazioni di oggi si dimostrano particolarmente sensibili.

5. Fantastici 4 

Sono poche oggettivamente le versioni cinematografiche dei fumetti che non hanno avuto alcun tipo di successo. Stupisce a maggior ragione, dunque, che dei pezzi forti dei fumetti Marvel come i Fantastici 4, entrati di prepotenza nell’immaginario comune, non abbiano mai trovato una loro dimensione sul grande schermo. Dopo un tentativo mai arrivato nelle sale nel 1986, fra il 2005 e il 2007 uscirono due film che vedevano nel cast anche attori come Jessica Alba e Chris Evans (qui nel ruolo di Torcia prima di passare a interpretare Capitan America); nel 2015 si tentò di nuovo con Fantastic Four, che fu un buco nell’acqua ancora più colossale. Possibile che i quattro eroi dai poteri così particolari, dotati fra l’altro di villain molto intriganti come il Dottor Destino e Silver Surfer, abbiano potuto toppare così? Pare ora che Marvel Studios abbia in progetto l’ennesimo reboot cinematografico, eppure nulla ci toglie dalla testa che sarebbe stato molto meglio tentare la via della serialità, magari con un piede spinto sulla comicità intrinseca e involontaria di queste figure.

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[Fonte Wired.it]