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mercoledì, Lug 03

Le donne salveranno il mondo, ma prima devono distruggerlo


Dalla cronaca alla fiction, da Carola Rackete a Rey di Star Wars, l’eroismo è sempre più donna. Ma i villain che fanno più paura sono ancora uomini

Non è un fenomeno recente. Forse ha cominciato a emergere con il trend della distopia che ha delineato eroine incise nell’immaginario collettivo, prime tra tutte Beatrice di Divergent e Katniss di Hunger Games. Col tempo la presenza delle donne in chiave eroica è diventata una costante, soprattutto al cinema e in tv. Alla fine, in Game of Thrones lo scontro finale è tra due regine, quella dei draghi e quella di Approdo del Re; in Toy Story 4 la vicenda è portata avanti dai giocattoli femminili; in Stranger Things 3 pure qui il comporto femminile porta avanti la trama relegando i maschi a semplici comprimari.

Uno degli autori scifi italiani più interessanti e conosciuti all’estero, Dario Tonani, nel suo ultimo romanzo, Naila di Mondo9 ha scelto una donna tosta e capitana di una nave (ah, le coincidenze con la realtà!) come protagonista. Anche Star Wars ha abbracciato l’eroismo al femminile prima con Rey, protagonista dell’ultima trilogia che porta avanti il filone principale, poi con Jyn in Rogue One. Ultimamente il genere thriller e noir, in Italia fortemente sbilanciato in favore di commissari uomini, ha conosciuto una protagonista come Teresa Batista, commissario, esperta in profiling, in due thriller notevoli, Fiori sopra l’inferno e il recente Ninfa dormiente, firmati da Ilaria Tuti.

Carola_Rackete_padre

Quanto questa tendenza è un sintomo dei tempi e quanto, invece, del calcolo? Recentemente parlavo con un mio amico, autore affermato di genere young adult. Si discuteva di fantasticofantascienza, generi ancora snobbati dagli editori e dalle agenzie letterarie italiani. “A meno che non ci sia un’eroina che salva tutti” raccontava. “Allora si ha qualche chance che il proprio manoscritto venga preso in considerazione“. Sicuramente c’è del calcolo dietro l’importanza che le donne stanno guadagnando nella fiction di genere, ma mosso da un trend che è riflesso spontaneo di fatti di cronaca. Fenomeni come la nazionale di calcio femminile giunta ai quarti e quella di volley giunta in finale nelle rispettive competizioni mondiali, non faranno che riaffermarlo, anche nel nostro Paese. E certo, un personaggio come Carola Rackete, il capitano della Sea Watch 3 che, forzando il blocco, ha portato a terra i migranti, che piaccia o meno, aderisce a una figura eroica e d’azione che cambia le carte in tavola.

Sarà interessante scoprire come il delinearsi e rafforzarsi dell’eroina condizionerà l’archetipo dell’eroe tout court in senso antropologico. Joseph Campbell, uno dei più grandi studiosi di mitologia, aveva intuito che in tutte le culture, l’eroe passa attraverso fasi identiche: l’inizio che lo definisce come individuo irrisolto con la figura paterna (spesso egli è orfano o il padre gli è nemico), la chiamata, la partenza, l’incontro di un mentore che effettua un passaggio di conoscenze e lo rende un individuo più potente e preparato, le varie prove fino allo scontro finale con un nemico che è sempre uomo.

star wars

Questi passaggi sono evidenti nella letteratura – e non solo – di genere, quella più fedele alla propria struttura. George Lucas ha ammesso che nel pensare Star Wars (la prima trilogia) si era ispirato a uno dei saggi più celebri di Campbell, L’eroe dai mille volti. Pure eroi come Harry Potter e Frodo rispecchiano il percorso delineato. La figura dell’eroina cambierà le carte in tavola? Quanto il tema della maternità condizionerà quello dell’eroismo? Quanto il confronto-scontro col padre rimarrà un tema cruciale? Comunque vada, è deciso: “le donne erediteranno la Terra“, come recita il titolo di un saggio di Aldo Cazzullo. E in letteratura salveranno il mondo.

Sauron
Ma se l’eroe per diventare tale, secondo lo schema di Campbell deve uccidere il padre, in letteratura e, parlando più in generale, negli universi fittizi, prima di emanciparsi completamente, le donne, il mondo, dovranno distruggerlo. Se, in narrativa, la parità tra eroe ed eroina è stata finalmente raggiunta e anzi si è avuto un sorpasso in favore della seconda, non si può dire lo stesso per quanto riguarda i villain. Solo quando avremo una cattivissima in grado di pareggiare, in quanto a malvagità oscura, metafisica e totalizzante, con un Sauron o un Darth Vader, potremmo parlare di parità assoluta.

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