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venerdì, Nov 22

Le donne sono più gentili con gli assistenti virtuali


Il 62% delle utenti dice per favore contro soltanto il 45 degli uomini. E Google vuole educare i bambini a non essere sgarbati

Amazon-Echo-Studio
(Foto: Amazon)

Quante volte capita di chiedere “per favore” a un’assistente virtuale? Per almeno la metà degli utenti che hanno a che fare con software come Alexa di Amazon, Siri di Apple oppure Google Assistant la risposta è “mai”, almeno a leggere l’interessante report pubblicato da Pew Research Center.

Si scopre infatti che il 54 per cento degli intervistati chiede per favore di tanto in tanto con mentre per il 19% è abitudine frequente comportarsi in modo gentile con quella che sarà pure una voce sintetica controllata da algoritmi, ma che rende la vita più semplice in diversi ambiti. Scendendo ancora nello specifico, però, emerge un altro dato che fa riflettere. Il sessantadue per cento delle donne si dimostra infatti educato contro il quarantacinque per cento degli uomini. Quali possono essere le spiegazioni di questo fenomeno che di certo non sorprende molto?

In generale, ci sono studi che sottolineano come gli uomini vedano la tecnologia come qualcosa al servizio, uno strumento da padroneggiare al meglio per sfruttarlo appieno non associandogli alcun sentimento umano.

Si può obiettare che sia una questione di semplici buone maniere, seppur nei confronti di un’entità digitale. D’altra parte anche Google è a conoscenza di questo fenomeno e ha avviato alcuni progetti per esempio per educare i bambini a essere gentili con Assistant ricevendo in cambio ricompense.

Della questione si era occupata addirittura l’Onu a inizio anno affermando sostanzialmente che quasi tutti gli assistenti virtuali abbiano voci femminili (di default) e ciò rinforzi gli stereotipi di genere. Come a dire che se un software è al completo servizio, sempre gentile e un po’ sottomesso allora non può che avere una voce femminile. E così molti uomini si comportino in modo irrispettoso proprio come con le donne in carne e ossa.

Rimane inoppugnabile il fatto che gli sviluppatori fossero consci sin dal debutto di questi software che moltissimi utenti si sarebbero divertiti con gli assistenti virtuali. E infatti quando vengono insultati o presi in giro spesso riescono a rispondere in modo pronto e intelligente. Ma, come ci dicevano le nonne, “dire un per favore non costa nulla”. Anche a un’intelligenza artificiale.

 

 

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