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martedì, Mar 10

Le foreste tropicali assorbono sempre meno emissioni, ed è un problema



Da Wired.it :

E, molto prima del previsto, l’Amazzonia e le foreste pluviali africane potrebbero cominciare a emettere anidride carbonica anziché assorbirla, mettendo nei guai il clima del pianeta

Le foreste pluviali, i polmoni verdi del pianeta, sono profonda in sofferenza: disboscamento, siccità e incendi stanno infatti compromettendo la loro capacità di assorbire anidride carbonica dall’atmosfera. Già a metà del prossimo decennio, l’Amazzonia potrebbe addirittura cominciare a emettere CO2 anziché assorbirla, alimentando la crisi climatica. “Uno degli impatti più temuti del riscaldamento globale è già iniziato, molto prima di quanto avessero previsto i modelli climatici più pessimisti”, ha dichiarato Simon Lewis dell’università di Leeds, uno degli autori dello studio che ha conquistato la copertina della rivista scientifica Nature.

Per trent’anni, i ricercatori di un centinaio di istituzioni scientifiche hanno misurato l’accrescimento e la mortalità di 300mila alberi in 565 aree di foresta pluviale in Africa e in Amazzonia. I risultati sono sconcertanti: “Mentre negli anni Novanta le foreste pluviali rimuovevano il 17% delle emissioni antropiche di anidride carbonica, nell’ultimo decennio questa quota si è ridotta al 6%”, racconta l’ecologo Francesco Rovero dell’Università di Firenze e del Muse di Trento, che ha coordinato le ricerche in Tanzania. Nell’arco di un trentennio, la capacità delle foreste pluviali di assorbire CO2 è così crollata di un terzo, passando da 46 a 25 miliardi di tonnellate: la differenza è finita nell’atmosfera e contribuisce a surriscaldare il pianeta.

Le foreste sono il nostro principale alleato nella mitigazione del riscaldamento globale. Proteggere questi preziosi ecosistemi è il modo più efficace per rimuovere parte dei gas serra dall’atmosfera ed evitare di compromettere l’abitabilità di molte aree del pianeta. Eppure, se le foreste pluviali sono in affanno, è colpa nostra: la deforestazione e la frammentazione degli habitat, insieme all’aumento delle temperature globali, che prolunga i periodi di siccità e favorisce gli incendi, sono all’origine del declino. In altre parole, stiamo segando il ramo su cui siamo seduti.

Quando gli alberi muoiono a causa del disboscamento, della siccità o degli incendi, le foreste perdono infatti la loro vitale capacità di assorbire anidride carbonica. Di questo passo, avvertono gli autori dello studio, in meno di quarant’anni tutte le foreste pluviali del pianeta saranno così compromesse  da cominciare a emettere CO2 anziché assorbirla. L’Amazzonia, esposta a temperature più elevate e siccità più frequenti, si è indebolita per prima, ma ormai anche le foreste africane sono in pericolo. Diverse ricerche hanno ammonito che l’Amazzonia potrebbe addirittura essere vicina a un punto di non ritorno: a causa della crescente essiccazione, rischia infatti di collassare e trasformarsi in un ambiente arido, simile a una savana.

Oggi alcuni governi e molte aziende delle nazioni più ricche promettono di compensare le loro emissioni di gas serra piantando alberi. “Si parla tanto di misure di compensazione, ma sono in gran parte strumenti di marketing per continuare a fare i propri affari”, commenta Lewis. Sarebbe più efficace preservare le foreste esistenti, ma per riuscirci, come dimostra questo studio, sarà comunque necessario ridurre in modo drastico le emissioni di gas serra. Altrimenti neppure i grandi ecosistemi pluviali del pianeta potranno sopravvivere agli impatti dei cambiamenti climatici.

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[Fonte Wired.it]