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martedì, Nov 12

Le lingue di Game of Thrones, spiegate da chi le ha inventate


La serie in cui le grandi famiglie si scannano per il trono ti manca? Qui ti spieghiamo come nasce uno degli aspetti più complessi della saga: le lingue immaginarie parlate da Daenerys & co.

Il finale di Game of Thrones non ha convinto tutti ma una certezza c’è: le serie tv non saranno più uguali a prima, dopo lo straordinario successo della produzione Hbo firmata da David Benioff e D.B. Weiss in onda per otto stagioni (del perché avevamo scritto qui).

A rendere ancora più cult l’universo di potere, violenza, intrighi e amori della serie ci sono anche le lingue: c’è gente al mondo che (davvero) studia il dothraki, il linguaggio parlato dall’omonimo popolo nomade della saga (e pazienza se non serve a nulla).

In questo video David J. Peterson, inventore dei linguaggi di Game of Thrones, spiega come nascono i due idiomi più celebri, il dothraki – appunto – e l’high valerian. È tutto decisamente complesso e sono decine e decine le scelte da operare.

Bisogna, a monte, stabilire infatti a chi è destinato il linguaggio e in che forma (scritto, parlato, segni). Sarà, se parlata, eventualmente una lingua tonale? Che regole dovranno rispettare le sillabe? Il dothraki, ad esempio, è pieno di consonanti, conta 4000 parole, ma non è possibile che le parole finiscano con la w o con la q.

Peterson ammette che i verbi sono la parte più complessa e difficile da creare, ma sono fondamentali: costituiscono il  motore dell’intera grammatica (nell’high valerian seguono il soggetto e l’oggetto, rispetto alla più consueta posizione mediana tra i due). Ma la sfida ultima è con i nomi delle cose: sul lessico puoi lavorare per tutta la vita, spiega il linguista, perché devi immaginare interi scenari e pensare cosa i personaggi vorranno comunicare in quel contesto.

Peterson regala anche un consiglio ai creatori di linguaggi: non studiate lingue troppo simili (italiano, spagnolo, francese) ma privilegiate un trittico come francese, giapponese e turco. Semplice, no?

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