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sabato, Feb 04

Le mappe delle città ridisegnate dalle emozioni (grazie ai tweet)



Da Wired.it :

Quanto sarebbero utili le mappe emotive delle città? Per esempio, chi, dovendo comprare casa, non sceglierebbe una zona “felice” della città rispetto a una che ispira rabbia o tristezza? Ebbene, un team di ricercatori del Kyoto Institute of Technology (Giappone) ha analizzato quasi 2 milioni di tweet geolocalizzati a Londra e San Francisco per evidenziare la correlazione tra luoghi fisici ed emozioni. Ecco cosa è emerso.

Mappe dettagliate

Nell’era della connessione perenne, della condivisione continua di pensieri e esperienze, i dati degli utenti sono ormai da tempo oggetti di interesse di moltissimi scienziati che studiano il comportamento e le emozioni umane. Già si usano, per esempio, per stilare classifiche delle aree geografiche più “felici”. Si tratta però di studi su regioni molto estese, che si concentrano di solito su una sola emozione per volta o che esprimono una generale valutazione tra emozioni positive e negative. Nel lavoro di Panote Siriaraya e dei suoi colleghi, appena pubblicato su Plos One, invece, l’analisi è più fine e fornisce dettagli inediti, arrivando a identificare emotivamente anche i singoli edifici.

Grazie all’utilizzo di strumenti computazionali, i ricercatori hanno analizzato quasi due milioni di tweet nelle città di Londra e San Francisco postati da circa 200 mila utenti, geolocalizzati in edifici, attività commerciali e altri luoghi di interesse sulla piattaforma Open Street Map.
Hanno così catalogato quando e dove le persone riferivano di provare rabbia, disgusto, paura, fiducia, gioia, tristezza e anticipazione (l’emozione – piacere o ansia – che si prova nel pensare a un evento futuro). L’analisi ha mostrato ondate emotive specifiche in corrispondenza di particolari eventi che hanno interessato le due città. Per esempio, i ricercatori hanno registrato picchi di disgusto, rabbia e tristezza a San Francisco durante una manifestazione politica nel 2017, mentre i livelli di paura sono schizzati in alto a Londra in occasione di due attentati terroristici locali. Il capodanno, invece, corrisponde a elevati livelli di gioia in entrambe le città.

Le conclusioni e i limiti

I dati più interessanti arrivano però dalla geolocalizzazione. È emerso che le stazioni ferroviarie e le altre vie di trasporto urbane sono contrassegnate più dal disgusto degli utenti che dalla gioia, mentre vale l’opposto per hotel e ristoranti. Inoltre, basta essere nelle vicinanze di un determinato sito (e non per forza al suo interno) perché venga visualizzato un certo cluster emotivo. Per intenderci, le aree della città in cui ci sono più uffici sono più “tristi” delle vie della movida. Sono gli stessi autori della ricerca, tuttavia, a sottolineare che i loro dati non sono generalizzabili. Hanno considerato solo tweet in inglese, per esempio. E la scelta dei tweet geolocalizzati potrebbe aver creato dei pregiudizi demografici connessi al fatto che questo tipo di utilizzo dei social è più frequente negli utenti giovani – donne soprattutto – e più istruiti. Inoltre, questo sistema di analisi non sembra funzionare ugualmente bene in aree rurali, dove la densità di popolazione e anche la presenza di luoghi di interesse sono inferiori rispetto alle aree metropolitane.



[Fonte Wired.it]