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domenica, Apr 05

Le nuove linee guida per la gestione di tutte le altre malattie ai tempi di Covid-19



Da Wired.it :

Medici e operatori sanitari devono gestire Covid-19 ma anche tutte le altre malattie. Per questo l’Oms dirama nuove linee guida sui servizi essenziali e su come riorganizzare il lavoro. Il focus sulle priorità, fra cui i vaccini

Covid-19
(foto: Morsa Images via Getty Images)

Nonostante la pandemia di Covid-19 purtroppo le altre malattie non vanno in ferie. E i sistemi sanitari hanno una difficoltà doppia, dato che si trovano a dover rispondere all’emergenza coronavirus e allo stesso tempo a dover bilanciare le altre richieste di assistenza, individuando quali sono le urgenze e quali prestazioni possono invece essere differite nel tempo. Anche per questo l’Organizzazione mondiale della sanità ha diramato nuove linee guida su quali sono i servizi essenziali da fornire ai tempi del coronavirus. Ecco il testo.

La premessa, la difficoltà è più alta

Per i medici e per il personale sanitario non è una situazione facile, non soltanto per la presa in carico delle persone con il nuovo coronavirus e per i rischi associati, ma anche a causa del sovraccarico delle richieste di pazienti con altre malattie, il tutto limitando al massimo per sé e per gli altri il rischio di contagio da Covid-19. Difficoltà di cui dà testimonianza anche l’Oms, che ha sottolineato che in presenza di sistemi sanitari sovraccarichi può aumentare sia la mortalità dovuta alla nuova infezione sia quella dovuta a malattie curabili o che potrebbero essere prevenute con i vaccini.

Ecco le priorità secondo l’Oms

Per questo, per gestire il carico di lavoro, l’Oms pubblica una guida dettagliata per il “mantenimento di un servizio assistenziale essenziale durante un’epidemia”. In primo luogo bisogna capire di cosa non si può fare a meno. Fra le priorità, l’Oms mette al primo punto la prevenzione contro le malattie trasmissibili, in particolare con le vaccinazioni, che servono a evitare la diffusione e il riemergere di patologie debellate. Importanti sono anche i servizi per la salute riproduttiva con un riferimento speciale alle persone che sono in gravidanza e che stanno per partorire, e la cura di categorie vulnerabili come bambini e anziani. Si deve inoltre garantire la continuità delle terapie per i pazienti ricoverati e far fronte ai casi acuti, come eventi cardiovascolari o traumi da incidente e altro.

Oltre alle urgenze acuti, non bisogna dimenticarsi delle malattie croniche, pensiamo alle persone con il cancro, ma anche all’Alzheimer, al Parkinson, patologie autoimmuni o rare, senza tralasciare i problemi di salute mentale. E ancora, sono essenziali anche i servizi ausiliari, come imaging diagnostico, servizi di laboratorio e banche del sangue – importantissima la donazione del sangue anche in questo periodo.

Riorganizzare i servizi e mappare le risorse

Una volta messe a fuoco queste priorità bisogna identificare servizi di routine e non prioritari o comunque rimandabili (anche di poco) e creare un piano d’azione, ovvero una tabella di marcia temporale, per ridurre progressivamente le prestazioni non urgenti. La gestione delle malattie croniche deve essere svolta riducendo quanto più possibile gli incontri dal vivo col medico e con gli operatori. Ma ci deve essere anche una diversa organizzazione spaziale: è essenziale dividere gli spazi e i percorsi dedicati al Covid-19 da quelli per l’assistenza per le altre patologie, informando opportunamente i pazienti dei cambiamenti.

Bisogna poi ricollocare lo staff medico o integrarlo con personale aggiuntivo part-time o full time, inclusi professionisti del settore privato, personale andato in pensione e stagisti per ruoli specifici. E’ importante considerare anche l’opportunità di investire tempo in un training che possano essere fruttuosi per gestire al meglio l’emergenza: in questo caso che tutti (o molti) possano condividere gli stessi ruoli e compiti può essere molto utile.

Non ultimo, è bene creare una mappa con l’elenco dei servizi essenziali per stimare la disponibilità delle risorse, delle farmacie pubbliche e private e dei fornitori, in modo da sapere per tempo se presidi o dispositivi medici iniziano a scarseggiare. Insomma, c’è molto da lavorare e diversi paesi lo stanno già facendo.

I vaccini, il focus dell’Oms

All’importanza della vaccinazione l’Oms dedica un intero capitolo a parte. Questo perché durante epidemie o pandemie come quella di Covid-19 si rischia di interrompere anche temporaneamente un servizio, come quello vaccinale, che è essenziale e che in generale non può essere differito. Può bastare a volte un breve periodo di ritardo nelle vaccinazioni per una popolazione o un gruppo a far aumentare la probabilità della comparsa di focolai di malattie per cui oggi ci sono i vaccini e a far nascere nuove epidemie. L’Organizzazione mondiale della sanità fornisce come esempio il morbillo, che è una malattia che può essere grave (in alcuni casi anche fatale). Tuttavia, questa è una situazione anomala ed eccezionale e, qualora nei singoli paesi si rendesse necessaria un’interruzione delle vaccinazioni, prosegue l’Oms, è bene già da ora predisporre dei piani d’azione per recuperare i non vaccinati non appena possibile e far sì che il ritardo venga tamponato tempestivamente.

Nonostante l’essenzialità dei vaccini, infatti, bisogna comunque procedere con cautela e rispettare tutte le norme di distanziamento sociale indicate dalle autorità, come ricorda l’Oms, che sul tema immunizzazione elenca alcuni principi guida. Sulla base delle conoscenze attuali del nuovo coronavirus, ad esempio, dovrebbero essere temporaneamente rimandate campagne di vaccinazione di massa, che possono favorire la circolazione del virus. Mentre il monitoraggio delle malattie che possono essere prevenute con i vaccini deve essere mantenuto e rinforzato per individuare sul nascere casi legati alla mancata vaccinazione. Laddove possibile – e questo ci riguarderà nel prossimo autunno – l’Oms raccomanda la vaccinazione antinfluenzale per gli operatori sanitari, gli anziani, le donne in gravidanza e altre categorie a rischio.

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[Fonte Wired.it]