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martedì, Feb 14

Le parti della navicella Orion di Artemis I verranno riutilizzate per Artemis II

da Hardware Upgrade :

Dopo il rientro l’11 dicembre 2022 nell’Oceano Pacifico, la capsula Orion della missione Artemis I (senza equipaggio) è stata trasportata al Kennedy Space Center in Florida per effettuare le analisi così da validare in maniera definitiva la navicella. La prossima missione, Artemis II, prevista per il 2024, prevederà infatti la presenza di un equipaggio umano a bordo e questo significherà maggiori rischi.

I dati raccolti durante la missione Artemis I saranno fondamentali per capire se tutto è andato come previsto e se la navicella stessa si è comportata adeguatamente. Nel corso dei prossimi mesi la NASA e i partner (in particolare Lockheed Martin) potrebbero fornire aggiornamenti in tal senso in attesa dell’annuncio degli astronauti che saranno a bordo della nuova missione che, pur non allunando, sarà la prima dopo la fine del programma Apollo a raggiungere l’orbita lunare con esseri umani a bordo. Un compito molto più complesso delle missioni in LEO.

Le parti riutilizzabili della navicella Orion per la missione Artemis II

Pur non essendo riutilizzabile agli stessi livelli di una capsula come Crew Dragon di SpaceX (destinata però solo alle missioni LEO), Orion potrà comunque utilizzare alcune componenti che erano già presenti all’interno della prima missione Artemis. Questo permette da un lato di ridurre i costi complessivi mentre riutilizzando parti che già sono note per aver funzionato correttamente durante la prima missione si riduce il rischio di malfunzionamenti (in maniera similare a quanto avviene per i primi stadi dei razzi Falcon 9 di SpaceX).

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Secondo Lockheed Martin saranno 10 le parti che verranno riutilizzate tra Artemis I e Artemis II. Nathan Varn (di Lockheed Martin) ha dichiarato “non appena Orion è arrivata in Florida, abbiamo iniziato il processo di smontaggio, ispezione e ricondizionamento di quelle 10 parti per certificarle per il volo e integrarle nella prossima Orion. Il nostro team ha sviluppato sistemi e processi per realizzare tutto questo nel modo più efficiente possibile”.

In particolare troveremo quattro antenne phased array che sono utilizzate dagli astronauti e dal centro di controllo per le comunicazioni di voce e dati durante tutta la missione operativa. Ci sono poi tre unità di misura inerziale della navicella (chiamate OIMU) che servono a fornire i dati al sistema di guida, navigazione e comando della capsula.

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C’è poi un ricevitore GPS che può essere impiegato quando la capsula si trova nelle vicinanze della Terra così da avere una sua localizzazione precisa. Ovviamente questo ricevitore non è utilizzabile quando la navicella è vicino alla Luna. Anche una Vision Processing Unit (VPU) dedicata al sistema di controllo di backup e che può servire per ripristinare il computer di volo principale. La VPU ha anche un sistema di memorizzazione in locale dei dati della missione. Infine anche il posto a sedere utilizzato nella missione Artemis I dal manichino Commander Moonikin Campos sarà riutilizzato, questa volta però da un essere umano in carne e ossa.

In passato avevamo scritto di come la stessa Lockheed Martin sta già prevedendo la realizzazione delle future capsule Orion per le missioni Artemis. Grazie a una migliore produzione “in serie” e ad altre ottimizzazioni per Artemis III, Artemis IV e Artemis V si prevede una riduzione dei costi del 50% mentre un altro 30% verrà risparmiato per Artemis VI, Artemis VII e Artemis VIII.

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