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giovedì, Ott 29

Le più assurde teorie cospirazioniste su Joe Biden e Donald Trump



Da Wired.it :

Non solo QAnon: Donald Trump e Joe Biden sono stati vittime – e spesso artefici ,nel caso del presidente – di alcune teorie del complotto dal grado di assurdità variabile, che vanno dai rettiliani alla finta uccisione di bin Laden

Chi pensa che manovri Joe Biden?” chiede a un certo punto la giornalista di Fox News Laura Ingraham a Donald Trump durante un’intervista andata in onda alla fine di agosto. “Persone di cui non ha mai sentito parlare. Individui che agiscono nell’ombra”. Poi il presidente articola il concetto: “Abbiamo fatto salire una persona su un volo da una certa città questo weekend, e l’aereo era completamente pieno di questi criminali, vestiti con uniformi nere e attrezzature, e questo e quello”. “Dov’è successo?, chiede Ingraham. “Glielo dirò un giorno”, risponde Trump. “C’è un’indagine in corso, arrivavano da una determinata città, e questa persona era diretta alla convention repubblicana, e ce n’erano tipo altre sette sull’aereo, e tanta gente era lì per fare grossi danni”.

Dopo poco, come se nulla fosse, parte la pubblicità. Al ritorno in video si parla di altro. E però il presidente degli Stati Uniti d’America ha appena detto che dietro il suo rivale alle prossime elezioni del 3 novembre 2020 ci sono uomini misteriosi, impegnati fra l’altro a organizzare le rivolte che hanno colpito le città americane negli ultimi mesi. Una teoria del complotto che evidenzia la mai sopita propensione di Trump a credere e fomentare le teorie cospirazioniste, ovvero l’idea che gruppi di persone cerchino segretamente di cambiare la società manipolando la politica americana e mondiale. Una passione, quella per le cospirazioni, che non è però un’esclusiva dell’attuale presidente degli Stati Uniti: dal sempre più popolare QAnon agli alieni, sono diverse le strane speculazioni diffuse negli Stati Uniti e attribuite ai due candidati alla Casa Bianca.

Da Catilina a Qanon

Facciamo una cosa che di solito non si fa, cioè una distinzione: è doveroso distinguere fra cospirazione e teoria della cospirazione. Il primo termine si riferisce ai complotti messi in atto: da Catilina alla Congiura dei Pazzi, la storia è ricca di gruppi segreti che hanno realmente portato avanti il loro progetto di sovversione sociale. Con teoria della cospirazione invece, ci si sofferma su quegli individui che pensano di aver trovato le prove scottanti di un complotto, ma non hanno prove per dimostrarne l’esistenza. Ecco: l’ormai famosa comunità online QAnon può rientrare in quest’ultima categoria, perché la convinzione dei suoi seguaci che Trump stia smantellando una tratta di schiavi sessuali minorenni per l’élite dei democratici non è, diciamo, mai stata verificata. Ma se si inizia a scavare nel mondo della dietrologia made in Usa, QAnon è solo una delle tante credenze propagate sui politici locali. Che ovviamente nell’anno 2020 e nell’era dei social sono diventate sempre più bizzarre e diffuse.

Le conspiracy theories su Biden

Joe Biden è stato accusato di aver indossato un auricolare durante il primo dibattito contro Trump per ricevere le risposte in anticipo. L’analisi dei fermo immagine dell’evento rivela che si trattava del riflesso di una luce di scena. Ma ciò potrebbe rientrare ancora nella sfera dei dubbi più o meno legittimi: la situazione peggiora se si pensa che lo stesso Trump ha diffuso la fake news secondo cui Biden sarebbe coinvolto nell’uccisione di alcuni soldati statunitensi, col fine ultimo di nascondere la verità sull’omicidio di Osama bin Laden. Il presidente ha condiviso un articolo di un sito web di destra in cui l’autore si arrampica sugli specchi per spiegare che, onde evitare una guerra in Iran, un sosia di bin Laden sarebbe stato ucciso al posto del criminale. E così l’amministrazione Obama, tramite Biden, si sarebbe impegnata a mettere a tacere i militari contrari alla messinscena.

Di recente, teorie del complotto sugli affari in Ucraina della famiglia Biden sono riemerse dopo la sospetta indagine da parte del magazine New York Post sul computer del figlio Hunter. Il pc, passato al giornale dalle mani dell’avvocato di Trump Rudy Giuliani, nasconderebbe documenti compromettenti fra alcune aziende di Kiev e i Biden. Testi però non certificabili nè validati e infatti il rispettato sito di informazione Npr non ha voluto scrivere della storia perchè con troppe lacune. Ma fra le presunte cospirazioni su Biden spicca quella sulla possibilità che sia un alieno protetto dalla specie extra-terreste dei rettiliani, cui manda messaggi tenendo al contrario i bicchieri di frullati. La leggenda degli uomini-lucertola si deve al cospirazionista inglese David Icke e ci vorrebbe illuminare sul fatto che alieni rettili-umanoidi dominano il mondo infiltrandosi fra le persone di potere, anzi infiltrandosi nelle persone di potere dato che ne vestono la pelle. Perdere tempo a smontare il ragionamento è superfluo, ma vi basti sapere che in realtà Biden stava documentando la densità dei milkshakes Blizzard. Supposizioni rilanciate sui social che riescono a smuovere i voti: secondo un sondaggio, un terzo degli americani crede a QAnon e per questo potrebbe essere spinto a votare Trump, il quale non ha mai smentito la sua vicinanza all’ossessionato gruppo online che non perde occasione per attaccare Biden.

Le cospirazioni di e contro Donald Trump

Quando non le diffonde (disse pure che il padre del senatore Ted Cruz era stato un complice nell’omicidio Kennedy), Trump viene messo al centro di congetture particolari. Oltre a essere il vate di QAnon, leggendo i tweet di sostenitori repubblicani, qualcuno ha ipotizzato che il presidente sia stato deliberatamente contagiato con il virus del Covid-19 al fine di far arrestare Hillary Clinton. Ciò perché Trump ha concluso il tweet di annuncio della sua malattia con “together”: secondo i complottisti sta a significare “to get her” cioè “per prenderla, per arrestarla”.

Non mancano ipotesi sul fatto che il presidente sia un viaggiatore del tempo, per via dell’esistenza di una serie di libri pubblicati nel 1890 dal titolo Baron Trump in cui il protagonista ricorda nei suoi modi arroganti il tycoon. E da ultimo c’è chi ha iniziato a diffondere complotti secondo cui The Donald non si troverebbe davvero alla Casa Bianca, ma registrerebbe i video davanti a uno schermo verde, cui viene aggiunto in post-produzione l’edificio di Washington. Perché, a sentire qualche seguace di QAnon, dopo il Covid-19 il presidente è stato clonato oppure portato in un luogo segreto. Facile, no?

Come si spiega la fiducia che certe persone pongono nelle cospirazioni? “Alcune delle stranezze psicologiche che si pensa guidino la fede nelle teorie del complotto includono il bisogno di unicità e il bisogno di certezza” ha scritto lo psicologo americano Joe Pierre in un articolo su QAnon. Gli articoli di debunking non riescono a limitare il propagarsi di teorie inventate; canali YouTube e account Twitter con migliaia di follower contribuiscono ad allargarne il bacino di ricezione. Se non altro, oggi grazie a internet è più facile risalire alle fonti primigenie delle ultime dicerie complottistiche.

Chi diffonde le teorie del complotto

I reporter del sito Buzzfeed News hanno svelato che dietro alcune delle opinioni di QAnon c’è un normalissimo impiegato di Trieste: Greg Rubini, questo il suo nome sul web, ha scritto un libro dal titolo The Spy Operations on Trump, adorato dalla community perché rivelerebbe – si fa per dire – le connessioni fra Cia, Trump e i nazisti. Fra i suoi retweet trovate numerose immagini di Hitler.

8Chan (ora 8kun) è il sito in cui prendono forma la maggior parte delle teorie del complotto americane ed è proprio nel portale suo predecessore, 4Chan, che è nato il mito di QAnon. Il processo di origine delle favolette a sfondo propagandistico è ricorrente: fra i numerosi messaggi pubblicati ogni giorno sul forum, un testo diventa più seguito e inizia a diffondersi con repost e commenti. “La dinastia dei Biden in Cina” e “la Cia prende in giro i cittadini” sono due titoli in ascesa, ad esempio, e chissà che a breve non inizino a vedersi su siti mainstream (oppure, peggio, finiscano in un tweet o in un’intervista di Trump come capitato di recente). Fra gli altri sub-forum di 8Chan ci sono anche “Adulti che amano i pannolini” e “Cartoni animati porno”: una conoscenza più approfondita dei luoghi in cui si creano le teorie del complotto dovrebbe aiutare a screditarle, ma per ora sembriamo ancora lontani da quel giorno.

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[Fonte Wired.it]