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lunedì, Giu 01

Le proteste negli Stati Uniti vanno avanti e sono sempre più violente



Da Wired.it :

Da 5 giorni proseguono ininterrottamente le manifestazioni dopo la morte di George Floyd, l’afroamericano morto durante un fermo della polizia

(Photo by Scott Olson/Getty Images)

La morte di George Floyd, il 47enne afroamericano morto per soffocamento durante un fermo di polizia a Minneapolis, continua a scuotere gli Stati Uniti. Le proteste proseguono ininterrottamente da 5 giorni e stanno coinvolgendo 140 città in tutto il paese. Non tutte sono pacifiche, anzi sono moltissimi gli scontri tra polizia e manifestanti, i saccheggi e i danni a proprietà private. Solo domenica, a New York, secondo il resoconto della polizia, ci sono stati 345 arresti, 33 agenti feriti e 47 veicoli danneggiati o distrutti. Situazione che ha richiesto l’imposizione del coprifuoco in alcune città e l’intervento della Guardia Nazionale in ben 21 stati. Numeri che, però, non riescono a sintetizzare la complessità di quanto sta accadendo sui due versanti contrapposti: quello delle forze dell’ordine e quello dei dimostranti.

Gli estremisti tra i manifestanti

A partire dal presidente Donald Trump, sono sempre più numerose le voci che attribuiscono atti vandalici e violenza diffusa a estremisti infiltrati tra le file dei manifestanti non violenti. La Casa Bianca ha individuato anarchici e sinistra radicale – tutti definiti “antifa” cioè anti-fascisti – come principali responsabili di quanto sta accadendo in questi giorni. Trump ha, infatti, annunciato su Twitter gli antifa saranno considerati una organizzazione terroristica a tutti gli effetti.

Annuncio destinato, però, a non produrre effetti perché, come sottolinea il New York Times: “Gli Antifa non costituiscono alcuna organizzazione poiché non hanno né un leader, né una struttura centralizzata definita. Inoltre, non esiste alcuna legge sul terrorismo interno finalizzata a imporre sanzioni”. Nonostante questi aspetti, anche anche il procuratore generale degli Stati Uniti, William Barr, ha appoggiato la tesi di Trump, parlando di “terrorismo interno” e accusando gli antifascisti “di aver dirottato le manifestazioni verso atti di vandalismo e violenza”.

Secondo alcuni esperti di sicurezza interna, come i ricercatori della New York University che scrivono per il sito Justsecurity.org, gli estremisti infiltrati apparterrebbero a organizzazioni di destra. Infatti, questi gruppo, pur condividendo i motivi della protesta, avrebbero deciso di prendervi parte perché utili ai loro obiettivi politici. Ci sono fazioni che appoggiano gli scontri perché sono contro la polizia o altri partecipano perché credono che possa contribuire al crollo del sistema americano o alimentare una guerra etnica. In entrambi i casi, questo dovrebbe portare, secondo i teorici, a una nuova società basata sulla purezza razziale. Come i Boogaloo Boys, riconoscibili dalle camice hawaiane che indossano, tra i più ferventi promotori di una guerra civile tra cittadini americani.

“La verità è che nessuno sa davvero come stanno le cose, ha spiegato Keith Ellison, procuratore generale del Minnesota ed ex deputato democratico di Minneapolis, alla Nbc. “Abbiamo video e foto di manifestanti dai comportamenti sospetti, ma non sappiamo dire se siano spinti da un movente politico”.  Un’analisi condivisa anche da Brian Levin, direttore del Centro per gli studi di odio ed estremismo della California University: “Abbiamo rilevato molti criminali tra le fila dei manifestanti. Sappiamo anche che ci sono stati infiltrazioni sia da destra che da sinistra.

Le violenze dalla polizia

Il problema delle violenze si è riverberato anche tra gli agenti delle forze dell’ordine e della Guardia Nazionale. The Verge ha, infatti, raccolto alcuni dei video con più condivisioni, pubblicati su Twitter, che dimostrano quella che il sito definisce come “l’immagine più completa da sempre della brutalità della polizia”. In quasi tutte le città teatro di scontri ci sono stati episodi di questo tipo. A New York, un agente di polizia ha strappato la mascherina a un giovane attivista, in piedi e con le mani in alto, e lo ha aggredito con spray al peperoncino. A Minneapolis, la Guardia Nazionale ha intimato alle persone di un tranquillo complesso residenziale di tornare in casa e ha sparato bombole di vernice contro quelli che si sono rifiuti di seguire l’ordine. Ad Atlanta, la polizia ha fermato inspiegabilmente due persone di colore, e li ha ferite con un teaser.

Immagini riprese, molto spesso, anche dai canali all news che, in questi giorni stanno continuamente monitorando la situazione nelle varie città americane. Il presidente Trump non ha commentato le immagini, anzi ha accusato alcuni giornali e canali televisivi, di diffondere pericolosa disinformazione.

 

 

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[Fonte Wired.it]