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martedì, Ago 11

Le sirene di Titano di Vonnegut, un vaccino contro i miti della contemporaneità



Da Wired.it :

Uno dei libri più belli del grande autore americano è disponibile in una nuova traduzione. La storia è una satira dissacrante contro il progresso e il fanatismo religioso

Oggi che la digitalizzazione ha trasformato il mondo in un paese globale dove più nazioni sono toccate da fenomeni simili – pandemie, immigrazioni, crisi finanziarie eccetera – la fantascienza è un genere più che mai attuale e quella di Kurt Vonnegut, che inietta nel lettore robuste dosi di umorismo, un vaccino ideale contro le illusioni e i falsi miti.
Bompiani sta ripubblicando in una nuova traduzione a opera di Vincenzo Mantovani, i titoli dell’autore americano, venuto a mancare nel 2007.
L’ultimo, disponibile in libreria dal 22 luglio, è Le sirene di Titano, il secondo romanzo, uscito in America nel 1959. Il primo era Piano meccanico, una distopia in parte riuscita, ma nella quale Vonnegut non aveva ancora trovato se stesso. Con Le sirene di Titano lo fa. Sulla pagina mette in piedi, attraverso il genere della fantascienza, ma distanziandosi dai canoni dello stesso, un universo grottesco il cui unico antidoto è il senso dell’umorismo.

L’assurdità della vita è uno dei temi che ricorrono più di frequente nelle opere di Vonnegut e che lui, sopravvissuto ai bombardamenti di Dresda, figlio di una donna schizofrenica morta suicida, padre di tre figli ai quali se ne sarebbero aggiunti altri tre, quelli della sorella e del marito di lei venuti a mancare prematuramente, conosceva bene.
In Mattatoio n. 5, il suo romanzo più famoso, il mondo non ha senso e l’uomo lo capisce solo dopo la morte quando rivive la propria vita senza ordine cronologico, ma assaggiandone i vari istanti sparsi nel tempo. Nelle Sirene di Titano, in un’era evoluta che permette i viaggi interstellari, il protagonista, Winston Niles Rumfoord, scoprirà la verità che si cela dietro la presunzione della civiltà basata sul progresso e sul fanatismo religioso, incappando in un infundibolo cronosinclastico, ovvero una smagliatura nello spaziotempo.

Mentre lo faccio mi rendo conto che è quasi impossibile raccontare per sommi capi e senza fare spoiler le trame dei romanzi di Vonnegut. Sono assurde, più simili alla barzelletta che al romanzo come forma narrativa e quindi il loro humor e la critica sociale che trasudano, non si possono trasmettere in sintesi. Eppure sono pochi gli autori dotati di una simile carica di pietà per le sorti della specie umana. Sono pochi gli autori di fantascienza che sono riusciti a darci un’idea della piccolezza in termini di dimensione fisica e di peso esistenziale, che l’uomo ha nell’infinito vuoto cosmico che lo circonda e della sua assurda pretesa di esserne il centro. Proprio per questo, oggi che un contatto in più sulla lista dei follower ci dà l’illusione di essere felici e, aggiornando il proprio stato su Facebook con un semplice clic, abbiamo la sensazione che il nostro pensiero abbia fatto il giro del mondo, un autore come Vonnegut che spoglia ogni mito e ridimensiona il tuo ruolo nella storia, è come un vaccino.

Le sirene di Titano sono una crudele e necessaria distruzione di tutti i miti, sociali, scientifici e religiosi, persino il mito dell’amore (una delle frasi più famose dell’autore è: “per favore, un po’ meno di amore e un po’ più di dignità“). Cosa resta di bello dell’esperienza umana? La risata, ovviamente e lo spirito di umana fratellanza (Vonnegut era un pompiere volontario).

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[Fonte Wired.it]