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martedì, Set 01

Le ultime sulla scuola: cosa hanno deciso le istituzioni su trasporti e mascherine



Da Wired.it :

Dopo giorni di dibattiti tra Cts e regioni si è arrivati a un accordo su mascherine e mezzi pubblici. Le prime non sono obbligatorie da indossare dove è possibile mantenere il distanziamento, i secondi potranno essere occupati solo all’80%

(foto: Stefano Guidi/Getty Images)

Nelle ultime ore sono stati chiariti alcuni dubbi emersi negli scorsi giorni riguardo l’imminente ripresa delle attività scolastiche che, nella maggior parte delle regioni italiane, è prevista per il 14 settembre. Eventuale obbligo della mascherina durante le lezioni e capienza dei mezzi pubblici hanno costituito alcuni dei punti di scontro principali tra Comitato tecnico scientifico (Cts) e regioni. Un accordo, alla fine, è stato trovato: tram, bus, metro, treni regionali potranno essere riempiti solo per l’80% di capienza massima e al 100% se il tragitto è inferiore a 15 minuti. I passeggeri saranno tenuti a indossare sempre la mascherina e dovranno privilegiare i posti a sedere rispetto a quelli in piedi, così da favorire il rispetto della distanza di sicurezza. Ogni veicolo inoltre dovrà possedere un dispenser di igienizzante e, qualora fosse possibile, potrà essere dotato di separatori removibili tra un posto e l’altro. Sono necessari anche frequenti sanificazioni e ricambi d’aria.

Per quanto riguarda la mascherina da indossare a scuola (per gli alunni con più di sei anni, in quanto bambini di asilo e nido sono esentati da questa regola) il Cts ha chiesto al governo di non renderne obbligatorio l’uso se all’interno delle aule se c’è rispetto della distanza di sicurezza tra un banco e l’altro. Ma l’obbligo potrebbe essere reintrodotto se la situazione epidemiologica del singolo edificio dovesse cambiare.

L’inizio delle lezioni e gli altri problemi organizzativi

L’indicazione del ministro dell’istruzione Lucia Azzolina è che le scuole riaprano il 14 settembre, ma in questi casi le regioni possono decidere in autonomia il nuovo calendario scolastico. In alcuni territori a statuto speciale, come la provincia autonoma di Bolzano, si partirà in anticipo, il 7 settembre; in altre, come Friuli Venezia-Giulia, Sardegna, Puglia, Calabria e Abruzzo, più tardi, nel periodo compreso tra il 16 e il 24 settembre. La scelta di rimandare è dettata soprattutto dalla concomitanza con le elezioni del 20 e 21 settembre: molti edifici, a pochi giorni dall’apertura, saranno costretti nuovamente a chiudere per permettere l’allestimento dei seggi.

In alcuni casi posticipare l’inizio delle elezioni significa anche prendere tempo per risolvere alcuni problemi organizzativi: l’eventuale decisione di scaglionare gli orari d’ingresso e di uscita per evitare assembramenti, l’organizzazione degli spazi scolastici e la predisposizione di quelli nuovi, cioè le aule, edifici o altre aree trovate per fare lezione quando è impossibile disporre gli arredi a distanza di sicurezza. Inoltre anche le assunzioni dei docenti e del personale Ata saranno molto più contenute rispetto alle 84mila annunciate, perché i concorsi inizieranno solo il prossimo autunno.

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[Fonte Wired.it]