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mercoledì, Set 18

L’editing genetico di Crispr può correggere la mutazione della distrofia muscolare di Duchenne


Un altro successo per Crispr: la tecnica di editing genetico, infatti, si è dimostrata in grado di correggere permanentemente la mutazione genetica alla base della distrofia muscolare di Duchenne. Per ora solo nei topi

DNA molecule, illustration

La rivoluzionaria tecnica di editing genetico Crispr/Cas9 colpisce ancora. Infatti, a poco meno di una settimana dalla dimostrazione della sua sicurezza su un paziente con hiv, arriva oggi un altro suo successo. Questa volta, Crispr è stato in grado di correggere, finora solo nei topi, la mutazione genetica responsabile della distrofia muscolare di Duchenne (Dmd), una malattia genetica rara che causa una progressiva degenerazione muscolare e per cui ancora non esiste una cura. A raccontarlo sono stati i ricercatori della University of Missouri, in collaborazione con la Johns Hopkins School of Medicine e la Duke University, nel loro studio appena pubblicato su Molecular Therapy.La distrofia muscolare di Duchenne si manifesta dalla prima infanzia nei bambini che hanno una mutazione genetica che compromette la produzione di distrofina, una proteina che se assente provoca la morte delle cellule muscolari, compreso il cuore. Per questo, i bambini affetti da questa malattia perdono progressivamente la capacità di camminare, arrivando alla completa immobilità, e di far funzionare i loro muscoli respiratori e cardiaci. “La nostra ricerca ha dimostrato che Crispr può essere utilizzato per eliminare la mutazione che causa la morte precoce delle cellule muscolari in un modello animale”, spiega il co-autore Dongsheng Duan.

Per farlo, i ricercatori hanno utilizzato Crispr per modificare geneticamente le cellule staminali del muscolo. “Se possiamo correggere la mutazione nelle cellule staminali muscolari, le cellule rigenerate da queste non porteranno più la mutazione. Il trattamento delle cellule staminali muscolari con Crispr, quindi, potrebbe determinare un’espressione continua della distrofina nelle cellule muscolari rigenerate”, commenta Duan.

Da questa loro ipotesi, quindi, i ricercatori hanno studiato se le cellule staminali muscolari dei topi potessero essere modificate in modo efficiente. Per prima cosa hanno fornito Crispr al muscolo sano di un topo attraverso Aav9, il virus recentemente approvato dalla statunitense Food and Drug Administration per trattare l’atrofia muscolare spinale. “Abbiamo trapiantato i muscoli trattati con Aav9 in un topo immunodeficiente”, spiega Michael Nance, primo firmatario del paper. “E abbiamo osservato che il muscolo trapiantato si è poi rigenerato dalle sue cellule staminali”. Dalle successiva analisi, così, i ricercatori hanno trovato abbondanti cellule modificate con successo nel muscolo rigenerato.

Da qui hanno testato se le cellule staminali muscolari potevano essere modificate efficacemente con Crispr anche in un topo affetto da Dmd. Ugualmente a quanto successo per il muscolo sano del primo esperimento, i ricercatori hanno osservato che anche in questo caso le cellule staminali nel muscolo malato sono state modificate con successo: le cellule rigenerate, infatti, sono riuscite a produrre la distrofina. “Questa scoperta suggerisce che Crispr rappresenta uno strumento importante per la correzione permanente della mutazione genetica nella Dmd e potenzialmente altre malattie muscolari”, ha commentato Duan.

Con ulteriori studi i ricercatori sperano che questo loro approccio con Crispr possa in futuro portare a nuove terapie per i bambini con affetti da distrofia muscolare di Duchenne. “La nostra ricerca mostra che l’editing genetico può essere utilizzato per modificare le cellule staminali responsabili della rigenerazione muscolare”, concludono i ricercatori. “Questa abilità potrebbe aprire la strada a un trattamento una tantum che offre una fonte di cellule modificate per tutta la vita del paziente”.

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