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mercoledì, Mar 03

Leica SL2-S, una fotocamera che strizza l’occhio ai videomaker



Da Wired.it :

Ultima nata con il bollino rosso, la nuova mirrorless è una versione più abbordabile della SL2 caratterizzata da una spiccata (e inedita) vocazione per la produzione video

Piove sul Colosseo, sull’Arco di Costantino, sui Fori Imperiali. Un breve acquazzone finisce all’improvviso come era iniziato, mentre al riparo sotto un arco proteggo dall’acqua la Leica SL2-S, nuova mirrorless full-frame che abbiamo finalmente ricevuto in prova. In realtà è eccesso di precauzione: la macchina fotografica è certificata IP54 (contro caldo e freddo, polvere e umidità, per scattare anche a -10°) e quindi in grado di affrontare intemperie ben peggiori, ma è un riflesso condizionato e non posso farci nulla.

Con me c’è ancora una volta l’amico e collega Giovanni Caloro, fondatore di Amarena Pictures e, trattandosi di una Leica, questa è già di per sé una notizia: il fatto stesso che io abbia bisogno del parere di un regista per valutare una fotocamera, testimonia il peso – inedito – della sezione video in un prodotto realizzato per la prima volta dall’azienda di Wetzlar rivolgendosi soprattutto ai videomaker.

Lo confermano per esempio l’interfaccia software con menù foto e video del tutto indipendenti, il nuovo sensore CMOS retroilluminato BSI da 24 megapixel riprogettato espressamente agevolare il lavoro di chi userà la SL2-S per fare riprese, o il fatto stesso che la fotocamera registra clip senza limiti di tempo. E poi, ancora, la presenza di un connettore hdmi full size Type-A, che libera dall’incubo degli adattatori e si rivela fondamentale nel collegare dispositivi esterni per la registrazione dei video fino a 4K a 60p 10 bit 4: 2: 2 e C4k (il nome che Leica dà al formato cinematografico) a 60p 10 bit 4: 2: 2. La registrazione interna, per quale Leica ha scelto di investire su doppio slot UHS-II, è invece fino a 10 bit 4K / 60p e 50p con compressione video HEVC (h.265), mentre in 4: 2: 2 si ferma a 30p.

«La possibilità di registrare su scheda interna in formati complessi e con codec attualissimi come l’h.265 – osserva Giovanni Caloro – così come la disponibilità di un’uscita in HDMI nativo con cui collegare un registratore esterno per avere file non compressi, o il sensore Super35 che consente di lavorare a pieno formato con le lenti cinema, offrono insieme una versatilità immensa». Per esempio, la possibilità di sfruttare appieno, anche se tramite adattatori, anche gli obiettivi delle recenti ottiche Cine della serie Leitz, oltre che naturalmente quelle della serie L (più i compattissimi della serie TL e persino quelli della serie M). Del resto, l’attacco a baionetta L-Mount espande la compatibilità della SL2-S ben oltre l’orizzonte Leica, consentendo di montare anche ottiche Panasonic e Sigma.

Un’altra caratteristica assai apprezzabile della nuova Leica, è la possibilità di di visualizzare a schermo le immagini del formato L-Log (nuovo anche questo) con LUT pre-caricate in macchina: «Le LUT incorporate permettono di girare in VLOG – spiega Giovanni – quindi in formato vicino al raw che permette di fare una color correction professionale, e di visualizzare contemporaneamente una buona pre-color con nitidezza, contrasto e colori simili a quelli che il filmato avrà dopo essere stato post-prodotto». In questo modo si ha da subito un’idea più chiara di quelli che saranno i risultati, pur mantenendo in post-produzione la possibilità di variare a piacimento tutti i parametri.

Bello e molto utile il mirino EVF da ben 5,76 megapixel e 120 fps, che restituisce immagini estremamente nitide e definite anticipando quello che sarà il risultato finale di scatti e riprese. All’altezza anche lo schermo lcd touch screen da 3,2 pollici e 2,1 milioni di pixel, con vetro antigraffio, cui si somma il piccolo display monocromatico da 1,28 pollici posto nella parte superiore della fotocamera, dove visualizza il riepilogo delle principali informazioni. La coppia processore Maestro-III e sensore retroilluminato (con quest’ultimo dotato di stabilizzazione su cinque assi, per guadagnare 5,5 stop secondo quanto riferisce Leica) lavora molto bene sia per le foto che per i video, portando a 100.000 ISO la sensibilità massima. La SL2-S può scattare fino a 9 fps con otturatore meccanico e fino a 25 fps con otturatore elettronico (grazie anche la buffer interno da 4 gb). È anche disponibile la funzione multishot, con cui realizzare un’immagine da 96 megapixel che nasce dall’unione di 8 scatti.

Leica ha già annunciato che nuove funzionalità (come il supporto allo standard di compressione video HEVC ad alta efficienza per registrazioni a 10 bit fino a 4K / 60p) arriveranno successivamente grazie a continui update del software. Intanto la SL2-S è la prima fotocamera della serie SL ad avere piena compatibilità con Capture One 21, per un pieno controllo via cavo da computer.

Nella pratica, la macchina fotografica made in Wetzlar rivela rapidamente i suoi pro e contro: «Quando prendi una Leica in mano sai subito che è una macchina che terrai a lungo, fatta per durare. La solidità costruttiva, l’assenza di fronzoli, il design tedesco dicono stentorei “affidabilità”. Praticamente è la 4×4 del filmaker», argomenta sempre Giovanni Caloro mentre camminiamo sotto l’Arco di Costantino. «Pochi e semplici comandi, un comodo touchscreen, il mini joystick – prosegue – rendono tutto ancora più intuitivo e, una volta presa la mano con l’interfaccia, la fase di ripresa si rivela molto semplice. Unico neo,  si avverte un lieve ritardo tra la pressione del tasto rec e l’inizio della registrazione. Sembra quasi che voglia dirti: “Sei sicuro?”».

Naturalmente la qualità costruttiva e la solidità tipica delle serie SL ha un prezzo in termini di peso e maneggevolezza, e richiede quindi tutti gli accorgimenti necessari a riprendere senza stancarsi troppo le braccia. Sul fronte fotografico, la nuova Leica è perfettamente in linea con gli standard della “sorella maggiore” SL2 e a cui la storica casa tedesca ci ha abituato: l’abbiamo provata in coppia con uno splendido Vario-Elmarit-SL 24-90 MM F/2.8-4 ASPH e i risultati, in termini di fotografie non editate, sono visibili nella gallery associata a questa recensione. L’unico appunto è che avremmo voluto poterla tenere più a lungo.

A chi si rivolge? «La vedo utile per fotografi professionisti e prosumer con skill elevate, videomaker, filmmaker – mi suggerisce in chiusura Giovanni. E poi conclude: «Però è ideale per il documentarista “one-man band” che cerca una fotocamera affidabile per esempio in previsione di girare un mese in Amazzonia. Se vai con questa, sei sicuro che non ti lascerà per strada». La Leica SL2-S è in vendita al prezzo di 4.575 euro, mentre il Vario-Elmarit-SL 24-90 MM F/2.8-4 ASPH costa 4720 €.

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[Fonte Wired.it]