da Hardware Upgrade :
I pannelli LCD “ultrawide” non sono pi un’esclusiva dei monitor
destinati all’intrattenimento, e sono divenuti utili anche per il settore
business e professionale. Mentre per i videogiocatori questi schermi molto
ampi offrono un’esperienza pi immersiva e coinvolgente, per gli utenti
professionali rappresentano uno strumento ideale grazie alla maggiore area
di lavoro disponibile. L’aumento della larghezza dello schermo, reso
possibile dall’innovazione tecnologica nel campo dei pannelli LCD,
permette dunque sia ai gamer che ai professionisti di trarre importanti
benefici in termini di produttivit e user experience. Le aziende
produttrici hanno colto questa opportunit per differenziare la propria
offerta e venire incontro alle diverse esigenze dell’utenza.
Prima che gli schermi ultrawide arrivassero sul mercato, l’unica strada
percorribile che consentisse di ottenere un’esperienza d’uso simile era
l’utilizzo di una configurazione dual monitor, con due display affiancati.
Questa opzione, che comunque viene scelta ancora oggi, presenta per
diversi svantaggi pratici, tra cui l’ingombro sulla scrivania, la
profilazione e calibrazione per ottenere corrispondenza cromatica tra due
display (specie nel caso di impiego a scopo creativo) e la necessit di
disporre di due uscite video, requisito non sempre soddisfatto soprattutto
sui sistemi desktop per uso office e pressoch impossibile per i
dispositivi portatili.
Proprio per rispondere a questa esigenza di produttivit, negli ultimi
anni si ampliata notevolmente l’offerta di monitor ultrawide da parte di
tutti i principali produttori. Una spinta decisiva arrivata anche
dall’introduzione su larga scala dello smart working durante la pandemia,
che ha portato molti lavoratori a dotarsi di postazioni domestiche pi
funzionali e strumenti di lavoro pi evoluti. I display ultrawide
rappresentano quindi una soluzione ideale per gestire il multitasking e le
attivit professionali da casa con la stessa efficienza che in ufficio.
E’ in questo scenario che si inserisce una recente proposta di Lenovo, il
monitor ThinkVision P49w-30: si tratta di una particolare soluzione da ben
49 pollici di diagonale e in formato 32:9. La sua risoluzione di
5120×1440 pixel che di fatto rappresenta un’area di lavoro pari a quella
di due monitor QHD di 2560×1440 pixel. Chiaramente uno schermo di queste
dimensioni, e in particolare con questa larghezza, impone l’uso di un
pannello curvo – qui il raggio di curvatura di 3800R – per il comfort di
visione cos da adattarsi alla naturale curvatura del campo visivo umano.

Va da s che una diagonale cos pronunciata porta ad ingombri non
esattamente irrilevanti. ThinkVision P49w-30 si sviluppa per una larghezza
di ben 121,5 centimetri mentre l’altezza e la profondit sono
rispettivamente di 57,6 centimetri (con il supporto regolato alla massima
altezza) e 25,3 centimetri. Insomma, non un monitor che pu essere
collocato in spazi angusti, e ha bisogno anche di un po’ di agio per
accomodare l’ingombro complessivo della curvatura. L’altezza del monitor
tuttavia pu essere ridotta fino ad un minimo di 42 centimetri, con un
gioco di circa 15 centimetri complessivi per adattare al meglio il
dispositivo alla posizione di visione. In ogni caso disponendo di una base
d’appoggio singola, pu semplificare il posizionamento su piani di lavoro
non particolarmente generosi.

Restando in tema di possibilit di orientamento, il monitor consente di
essere inclinato all’indietro fino a 23,5 e in avanti di circa 5. E’
inoltre possibile orientare lateralmente il monitor di 45 per parte.
Infine possibile installare ThinkVision P49w-30 su una staffa
utilizzando un attacco VESA 100×100 o 100×200.

Come gi abbiamo avuto occasione di riscontrare su altri monitor
professionali di casa Lenovo, anche questo ThinkVision P49w-30 presenta
una particolare scanalatura nella base d’appoggio, che consente di
collocare smartphone o tablet di piccole dimensioni. La base stessa ha una
superficie che pu consentire di appoggiare su di essa sistemi di piccole
dimensioni, cos da mantenere il piano di lavoro ordinato.

Il monitor mette a disposizione una dotazione di porte davvero molto
ricca: ci sono tre porte USB 3.2, una porta USB-C 3.1 e una porta USB-B
3.2, due porte HDMI 2.1, una DisplayPort 1.4, una porta Thunderbolt 4 in
ingresso e una in uscita, il connettore minijack per collegare cuffie o
diffusori esterni e anche un connettore RJ-45. Il monitor pu infatti
essere utilizzato come hub di espansione, grazie alla presenza della porta
USB in uplink che rende inoltre possibile allestire un setup KVM/eKVM,
ideale per mantenere una postazione di lavoro ordinata ed essenziale,
anche nel caso in cui si utilizzasse il display collegato a due sistemi
diversi. In questo modo sar possibile controllare i due sistemi con una
sola tastiera e mouse, passando opportunamente da uno all’altro tramite il
pulsante di accesso rapido posto nella parte posteriore del display.

Interessante la presenza di due porte presenti su un elemento a
scomparsa, accessibile dalla parte inferiore del display. In questo modo
l’utente pu avere a disposizione agevolmente due porte USB, di tipo A e
C, senza la necessit di dover andare ad armeggiare nella parte posteriore
del monitor.

Minimalista, ma funzionale, l’organizzazione dei pulsanti di controllo:
oltre a quello dell’accensione presente nell’angolo destro, sul profilo
inferiore del monitor, vi sono il minuscolo “pomolo” direzionale di colore
rosso, posto sul retro, per l’accesso ai menu e per la loro navigazione, e
al di sotto di esso, il pulsantino nero per la selezione rapida degli
ingressi. Il pomolo direzionale viene utilizzato anche per l’accesso
rapido alle funzioni KVM/eKVM e per la regolazione della luminosit, anche
se l’utente pu assegnare altre funzioni personalizzate.


Quanto al menu delle impostazioni, ritroviamo la tradizionale
impostazione gi incontrata in altri monitor Lenovo. L’utilizzo agevole
e intuitivo, con una discreta reattivit dei comandi. Dal menu possibile
inoltre governare le funzionalit Pciture-in-Picture e Picture-by-Picture
che permettono di mostrare sullo schermo due segnali diversi,
utilizzandolo in questo modo come fosse una configurazione dual-screen.
Attivando la funzionalit PbP lo schermo viene diviso a met, mentre
invece con la funzionalit PiP possibile scegliere in quale riquadro del
monitor visualizzare un secondo segnale. Sempre dal menu possibile
assegnare una specifica porta in ingresso a ciascun riquadro.
Dal punto di vista tecnico i dati di targa, che metteremo alla prova con
la consueta suite di test avvalendoci delle sonde i1 Pro e i1 Display di
SpectraCal assieme alla suite Calman di Portrait Displays, sono piuttosto
interessanti: Lenovo dichiara infatti una copertura del 98% dello spazio
colore DCI-P3 e un DeltaE medio inferiore a 2 in virt della calibrazione
di fabbrica. La frequenza di aggiornamento del pannello di 60Hz, pi che
adatta per un monitor che non fa dell’impiego gaming la sua vocazione
primaria. I dati di targa indicano inoltre una luminanza di 350 nit e un
rapporto di contrasto di 2000:1. Vale inoltre la pena sottolineare che il
pannello a 8 bit + FRC.
Il monitor offre quattro profili preimpostati, sotto la voce “Scenario
Mode” all’interno del men. Ciascuno di essi fa uso di uno spazio colore e
una curva di gamma specifici, come facilmente si pu intendere dal nome
del profilo stesso. Video Creation usa lo spazio colore BT.709 e la curva
di gamma BT.1886, Digital Cinema invece utilizza lo spazio colore DCI-P3 e
la curva di gamma 2.6, mentre infine Image Creation sfrutta lo spazio
colore e la curva di gamma dello standard sRGB. C’ poi il profilo
“Display Native”, ovvero le prestazioni native del monitor che in questo
caso sfruttano lo spazio colore P3-D65 e una curva di gamma 2.3. Per
l’analisi strumentale abbiamo selezionato il profilo Display Native, in
abbinamento al punto di bianco definito come “Neutral” all’interno del
menu.
. Gamut misurato | Copertura | Rapporto |
---|---|---|
. REC BT.709 | 99.85% | 131.00% |
. DCI P3 D65 | 93.69% | 96.57% |
. Adobe RGB | 88.11% | 97.12% |
. BT.2020 | 69.28% | 69.28% |
Misure effettuate con Calman di Portrait Displays
Il monitor, la cui vocazione quella generale di “produttivit”, mostra
un comportamento piuttosto interessante alle prove strumentali. Si
registra un discreto ma non perfetto equilibro dei toni neutri e una
valida progressione tonale, in questo caso con una luminanza massima di
quasi 180 candele su metro quadro (le impostazioni di fabbrica prevedono
una luminosit regolata a 75 su 100) e un rapporto di contrasto nativo di
1700:1. Apprezzabile l’estensione del triangolo di gamut, che arriva a
coprire il 93% dello spazio colore P3, risultando quindi un po’ meno
esteso rispetto alle specifiche tecniche indicate. La precisione cromatica
anch’essa di buon livello con un DeltaE medio pochissimo superiore al
valore di 2, e condizionata dalla neutralit del bianco non esattamente
immacolata.
Come dicevamo queste sono le prestazioni native, e con impostazioni di
fabbrica, di questo monitor. In realt i vari profili pre-impostati
offrono un comportamento generalmente pi accurato, sia in termini di
progressione tonale, sia in termini di neutralit dei grigi e, di
conseguenza, una miglior precisione cromatica. Tutti e tre i profili,
Video Creation, Image Creation e Digital Cinema esprimono un DeltaE medio
inferiore a 1,5 sui rispettivi spazi colore (BT.709, sRGB e DCI-P3). In
generale il monitor Lenovo ThinkVision P49w-30 mostra valide prestazioni
in diversi ambiti produttivi, non solo quelli strettamente “office”, ma
anche quelli creativi.
Le buone prestazioni cromatiche e tonali si affiancano efficacemente
all’ampia diagonale di questo schermo, che lo rendono di fatto
una soluzione particolarmente interessante e versatile per chi ha
necessit di ampie aree di lavoro. Che si preferisca un assetto
single-monitor, o che si voglia sfruttare la funzionalit PiP/PbP per
allestire una postazione dual-monitor ma con una sola periferica di
visualizzazione (o anche un monitor solo collegato a due sistemi
differenti), Lenovo ThinkVision P49W-30 pu rappresentare una risposta da
valutare con attenzione, anche in virt del fatto che l’operativit con un
singolo monitor (specie quando si vogliono utilizzare due segnali
differenti) elimina tutte quelle noie di calibrazione che sarebbero
altrimenti necessarie per accordare l’immagine su pi monitor magari di
diversa fattura.
Certo l’ingombro complessivo non per nulla trascurabile, e richiede uno
spazio adeguato, anche considerando le possibilit di orientamento e
inclinazione del display. Si tratta indubbiamente di un prodotto
particolare che non pu trovare posto su tutte le scrivanie, ma che
potrebbe incarnare la scelta giusta davanti a specifiche esigenze. Il
listino parla di 1799 Euro IVA esclusa, ma con uno street price di circa
1600 euro, un altro elemento certamente non trascurabile.