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venerdì, Giu 28

Leonardo nomina Roberto Cingolani nuovo Chief Technology e Innovation Officer


Dal direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia dipenderà l’indirizzo seguito dall’azienda tricolore in merito alle tecnologie innovative

(foto: MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

Leonardo, gruppo tricolore hi tech impegnato nei settori di aerospazio, difesa e sicurezza, ha un piano industriale 2018-2022 molto ambizioso: crescita del business, investimenti, e una redditività a doppia cifra nel mirino già per il 2020. Per raggiungere questi obiettivi, Leonardo ha scelto di puntare sull’innovazione tecnologica e il miglioramento della posizione del gruppo all’interno del settore di riferimento. E, per farlo, l’ad Alessandro Profumo ha appena comunicato la costituzione di tre nuove unità organizzative: un Chief Strategic Equity Officer affidato a Giovanni Soccodate, per le operazioni di joint venture strategiche e M&A; una divisione Strategy & Market Intelligence, nelle mani di Enrico Savio, e un Chief Technology e Innovation Officer, da cui dipenderà l’indirizzo seguito in merito alle tecnologie innovative.

Quest’ultimo cruciale ruolo è stato affidato a Roberto Cingolani.

Chi è Roberto Cingolani

Nato a Milano nel 1961, dal 1992 al 2004 è stato professore all’università del Salento, dove ha visto diventare il National Nanotechnology Laboratory un polo d’eccellenza internazionale per le nanotecnologie interdisciplinari. È stato inoltre visiting professor alla Tokyo University e alla Virginia Commonwealth University di Richmond, negli Stati Uniti.

Nel 2005 è stato nominato direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia (Iit) di Genova, dove ha lanciato il programma interdisciplinare Humanoid Technologies, basato sull’idea che l’imitazione tecnologica della natura e dei suoi processi possa fornire soluzioni per migliorare la qualità della vita dell’uomo. Qui è nata la più diffusa piattaforma umanoide del mondo: iCub (ritratto da Giuseppe Genna nel numero dei 10 anni di Wired).

L’Iit è oggi un centro di ricerca di rilevanza internazionale, e nel suo gruppo può vantare circa 1700 persone provenienti da circa 60 nazioni, oltre a diversi brevetti (Cingolani, da solo, ha 48 famiglie di brevetti) e 18 startup tecnologiche.

L’attività scientifica di Cingolani negli anni ha riguardato fisica e spettroscopia di semiconduttori, nanotecnologie ed effetti quantistici nelle strutture a bassa dimensionalità, optoelettronica, polimeri, scienza dei materiali e robotica.

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