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L’Europa batte un colpo e raggiunge un compromesso sul clima a pochi giorni dalla Cop30 di Belém

by | Nov 5, 2025 | Tecnologia


Accordo raggiunto sulle azioni per il clima che deve presentare l’Europa alla Cop30 di Belém. La fumata bianca è arrivata nelle scorse ore, dopo ore di negoziazioni portate avanti dai ministri europei dell’Ambiente e del Clima. L’accordo mette un punto a un dibattito cominciato nel lontano febbraio 2024. Un risultato ottenuto in extremis: la Cop30, la conferenza sul clima che quest’anno si tiene a Belém, in Brasile, comincerà il 10 novembre.

L’Europa, all’ultimo minuto

Il summit dei leader andrà in scena ancora prima, tra giovedì 6 e venerdì 7 novembre: si tratta di una parata di capi di stato e di governo che sfileranno nella città brasiliana per scaldare i motori della conferenza vera e propria. Dal tono degli interventi, come sempre, sarà possibile misurare la temperatura del negoziato. Per Bruxelles, presentarsi in Amazzonia senza un’intesa era fuori discussione.

L’accordo raggiunto è un compromesso, come vedremo e come ormai siamo abituati. E non è stato ancora tradotto in un Nationally determined contribution (Ndc) formale. L’Unione europea, si fa per dire, è in buona compagnia: meno di 70 paesi su 190 hanno presentato il proprio documento prima del Synthesis report, la summa delle Nazioni Unite pubblicata a fine ottobre: una lista redatta per semplificare la vita ai negoziatori, identificando tendenze e volontà. Tanti (e grandi) nomi mancano all’appello. E non parliamo solo degli Stati Uniti, sfilatisi dall’Accordo di Parigi all’indomani dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca: assente anche la Cina, che però ha comunicato oralmente le proprie intenzioni durante il Climate summit di settembre.

Cosa c’è nell’accordo europeo?

Ma cosa è stato deciso sull’Ndc europeo e l’obiettivo di mitigazione al 2040? Bruxelles si impegna a ridurre le emissioni climalteranti di una percentuale compresa tra il 66,25% e il 72,5% entro il 2035 rispetto ai livelli del 1990. Riguardo al secondo, i leader continentali si sono impegnati a diminuire le emissioni del 90% entro i prossimi anni Quaranta. Solo l’85% dei tagli sarà, però, domestico: il 5% arriverà dall’utilizzo di crediti internazionali di carbonio.

L’Italia ha giocato un ruolo ambiguo, spingendo per l’introduzione di una clausola di revisione biennale del pacchetto di attuazione e dell’obiettivo, che va oltre al normale ciclo di revisione quinquennale della misura.

Ora l’obiettivo al 2040 dovrà essere inserito in un testo di legge, questo dovrà essere approvato dal Consiglio (che si muoverà sulla base di quando concordato oggi) e dal Parlamento europei.

Le reazioni alla posizione europea, domina lo scetticismo

Le reazioni al compromesso sono miste. “L’Ndc dell’Unione europea è un chiaro messaggio agli altri leader globali che si apprestano a mettersi in viaggio per Belém”, ha dichiarato Christiana Figueres, già segretaria esecutiva della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc). Il messaggio è che la direzione di Bruxelles resta invariata. Dopo dieci anni, la Ue resta impegnata sull’Accordo di Parigi, e il nuovo obiettivo porta la firma sia dei governi conservatori sia di quelli progressisti”. Ma “perché l’Europa si assuma un ruolo di leadership all’interno della nuova economia, i leader devono assicurare che le flessibilità introdotte nel testo finale non rallentino il passo dell’azione climatica o diluiscano il segnale agli investitori”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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