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giovedì, Lug 25

L’Europa è nella morsa di una gigantesca ondata di calore


L’Europa è nella un’ondata di calore storica che nei prossimi giorni si sposterà verso l’Artico, accelerando lo scioglimento dei ghiacci

(foto: Alain Pitton/NurPhoto/Getty Images)

In questi giorni le temperature sono alle stelle e l’Europa è nella morsa di una gigantesca ondata di calore, che sta facendo registrare a Parigi, Londra, Bruxelles, Amsterdam, Monaco, Zurigo e tante altre città europee temperature pericolosamente alte. A raccontarlo è il Washington Post, secondo cui, il caldo estremo ci darà tregua a breve, in quanto si sposterà verso nord-est in Scandinavia e nell’Artico entro la fine della settimana. Una volta sopra il circolo polare artico, tuttavia, questa pericolosa ondata di calore potrebbe accelerare lo scioglimento dei ghiacci, che hanno già registrato i minimi storici di questo periodo dell’anno.

Già ieri, mercoledì 24 luglio, sono stati registrati record di caldo nei Paesi Bassi, in Belgio e in Germania, dove si sono toccati i 40,5 gradi centigradi. Ed è probabile che in questi giorni Parigi superi i 41 gradi centigradi, abbattendo il suo precedente record, registrato nel 1947, di ben 3 gradi. Mentre per il Regno Unito il Met Office, il servizio meteorologico nazionale del Paese, ha previsto che il record di caldo di tutti i tempi del Paese di 38,5 gradi sarà abbondantemente battuto durante questa ondata di calore. E anche in Italia il termometro sta bollendo: ieri, mercoledì 24 luglio, le città con il bollino rosso, che hanno sfiorato i 40 gradi, sono state Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino. Mentre oggi l’allerta riguarderà ben 13 città, coinvolgendo anche Bologna, Frosinone, Genova, Pescara, Rieti, Roma, Trieste e Verona.

Il calore, sempre secondo quanto riporta il Washington Post, è il risultato di una situazione di blocco a Omega (perché ricorda la forma della lettera greca), ossia una configurazione meteorologica in cui la propagazione delle perturbazioni (atlantiche e pacifiche) da ovest verso est viene interrotta per alcuni giorni da un forte e persistente flusso di correnti causate da un anticiclone. In altre parole, l’anticiclone è fermo tra due aree di bassa pressione. Secondo le previsioni, l’area ad alta pressione (cupola anticiclonica) responsabile di questa ondata di calore dovrebbe spostarsi a nord-est, verso la Scandinavia e l’Artico, portando con sé nuovi record di calore in Svezia, Norvegia e Finlandia e un inquietante nuovo record di abbassamento del livello dei ghiacci dell’Artico.

Ricordiamo, infine, che quella di questi giorni è la seconda grande ondata di calore di questa estate. La prima si è verificata lo scorso giugno, quando le temperature registrate sono state ampiamente sopra le massime stagionali. E per l’Organizzazione meteorologica mondiale, le ondate di calore sono chiaramente “il segno dei cambiamenti climatici”. Come vi avevamo raccontato, infatti, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Earth’s Future, le ondate di calore stanno diventando sempre più frequenti, intense e durature. “Siamo entrati in un nuovo regime climatico, caratterizzato da ondate di calore di intensità mai vista prima”, si legge nello studio.“Probabilmente, questi eventi estremi raggiungeranno nei prossimi decenni livelli altamente pericolosi sia per gli ecosistemi che per gli esseri umani”.

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