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giovedì, Mar 11

Lgbt+, l’Europa è stata dichiarata zona di libertà



Da Wired.it :

Il Parlamento europeo vota una risoluzione per ribadire l’impegno sui diritti lgbt+ e mettere all’angolo le politiche omofobe di Polonia e Ungheria

Unsplash.com

Nella sessione plenaria dell’11 marzo del Parlamento europeo, i deputati hanno votato una risoluzione per proclamare l’Unione europea “zona di libertà lgbtiq”, in risposta all’arretramento sui diritti in alcuni paesi europei. In particolare la risoluzione è stata approvata dopo che in Polonia alcuni territori sono stati dichiarati “libere dalla comunità lgbtq+”.

Con una risoluzione adottata con 492 voti favorevoli, 141 contrari e 46 astensioni, il Parlamento europeo ha rafforzato la sua volontà di proteggere i diritti della comunità lgbtq+. Da marzo 2019 in oltre 100 distretti della Polonia sono state adottate delle risoluzioni che dichiaravano queste aree “libere dall’ideologia lgbtq+”. In base a tali disposizioni, i governi locali si dovrebbero astenere dall’incoraggiare la tolleranza nei confronti delle persone lgbtq+ e bloccare i finanziamenti previsti alle organizzazioni che promuovono la non discriminazione e l’uguaglianza dei loro diritti.

Queste risoluzioni fanno parte di un più ampio contesto nazionale in cui la comunità lgbtq+ polacca è stata vittima di attacchi discriminatori, violenze e dimostrazioni di odio da parte delle autorità pubbliche e media filo-governativi. La Commissione europea ha già respinto le domande di finanziamenti presentate dalle aree che hanno adottato queste risoluzioni. Molti deputati dell’Europarlamento chiedono misure più forti. Nello specifico, sostengono ulteriori sanzioni e spingono perché Bruxelles attivi le procedure di infrazione, cioè l’articolo 7 del trattato sull’Unione europea, al fine di porre rimedio alle violazioni dei diritti fondamentali delle persone lgbtq+ all’interno del perimetro dell’Unione.

Nel mirino non c’è solo la Polonia. Nella risoluzione è stata anche menzionato l’aggravarsi dello stato dei diritti della comunità lgbtq+ in Ungheria, dove, nel novembre 2020, nella città di Naghykata, è stato approvato un provvedimento simile a quello diffuso in Polonia. Inoltre, a dicembre, il parlamento ungherese ha anche dato il via libera ad alcuni emendamenti a livello costituzionale che limitano i diritti della comunità lgbtq+ e che negano il riconoscimento legale delle persone transgender e intersessuali.

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[Fonte Wired.it]