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martedì, Ott 15

Libra Facebook, i “sopravvissuti” scrivono le regole


A Ginevra si è costituita la Libra Association, con 21 membri che sosterranno il progetto. Dopo le defezioni restano però ancora i dubbi da parte delle autorità internazionali.

 Libra (Photo Illustration di Thomas Trutschel/Photothek via Getty Images)
Libra (Photo Illustration di Thomas Trutschel/Photothek via Getty Images)

La costituzione formale della Libra Association va avanti spedita nonostante tutte le critiche e i passi indietro fatti da alcuni partner di rilievo. Il 14 ottobre i rappresentanti delle ormai 21 società rimaste a sostenere il progetto della criptovaluta di Facebook hanno sottoscritto lo statuto della società con base a Ginevra e sono entrate ufficialmente a far parte del consiglio di amministrazione dell’associazione.

Dopo l’uscita di Visa, Mastercard, PayPal, eBay e Stripe, anche il sistema di pagamenti Mercado Pago e il colosso delle prenotazioni di alberghi Booking.com hanno deciso di non firmare la carta di intenti della Libra Association, sfilandosi dalla compagine degli investitori. Restano comunque grandi nomi in diversi settori, dalla piattaforma per i pagamenti PayU a giganti come Vodafone, Uber, Lyft, Spotify o la stessa Facebook Calibra, il portafoglio elettronico che gestirà la criptovaluta, finita a sua volta al centro delle polemiche per aver copiato il logo di una società di mobile banking.

L’ex direttore uscito da PayPal il maggio scorso, Bertrand Perez, sarà il direttore esecutivo e consigliere delegato della Libra Association, mentre il manager esperto di blockchain, Dante Disparte, sarà a capo della sezione comunicazione e politica aziendale, e infine Kurt Hemecker sarà a capo dello sviluppo economico.

Nel consiglio di amministrazione della neoistituita società siedono poi Matthew Davie della compagnia di microcredito Kiva Microfunds, Patrick Ellis di PayU, Katie Haun del fondo di investimenti Andreessen Horowitz, David Marcus, a capo di Calibra, e Wences Casares della società Xapo Holdings Limited, che si occupa di blockchain. La Libra Association fa anche sapere che ci sono già altre 180 entità con le carte in regola per poter entrare a far parte del consorzio in futuro.

Tutto pronto, insomma. O quasi. Se la parte tecnologica c’è e ora anche la parte amministrativa sembra costituita, restano in sospeso ancora molte autorizzazioni e indagini da parte delle istituzioni finanziarie internazionali, che continuano a chiedere all’associazione maggiori garanzie, soprattutto riguardo ai rischi di riciclaggio di denaro e di comportamenti anti-concorrenziali.

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