La moneta elettronica gestita da Facebook torna a far parlare di sé per via dei rischi che potrebbe creare a livello globale per lo scambio di informazioni e la gestione dei dati degli utenti. A indagare su Libra questa volta è l’Antitrust dell’Unione Europea.

Non solo le istituzioni bancarie internazionali, ora sulla nascente Libra si è già acceso anche il faro dell’Antitrust europea. Secondo quanto riportato da Bloomberg, l’autorità di garanzia dell’Ue starebbe “investigando su possibili comportamenti anti-competitivi” messi in atto dall’associazione che controlla la criptovaluta.
Al centro delle preoccupazioni dell’autority c’è soprattutto il fatto che Libra, per il modo in cui è stata concepita, potrebbe seriamente rappresentare un pericolo per valute concorrenti. In questo modo, Facebook, come capofila del consorzio che gestirà la valuta digitale, potrebbe far pesare in modo determinante la sua posizione dominante per tagliare fuori le società rivali nel settore delle criptovalute e di altri sistemi di pagamento.
Un altro punto su cui l’Antitrust dell’Unione sta indagando riguarda, infatti, la posizione di dominio che Facebook acquisirebbe riguardo alle possibili restrizioni della concorrenza sullo scambio di informazioni e sull’uso dei dati degli utenti. Su questi elementi, tra l’altro, si sono già concentrate anche altre indagini dell’autorità europea, soprattutto riguardo alle posizioni monopolistiche di Google e Apple.
Con i suoi oltre 2,38 miliardi di utenti attivi ogni mese, il social network gestirebbe una quantità impressionante di dati e la sua posizione di primo piano nella gestione di Libra andrebbe a creare una situazione inedita, quella di una moneta globale senza un controllo né una gestione da parte delle istituzioni monetarie. E del resto questa era proprio la preoccupazione principale sollevata immediatamente dalle autorità di controllo mondiali.
Inoltre, l’autority vuole vederci chiaro anche sulla struttura amministrativa della Libra Association e sui suoi componenti, sempre per via di possibili problemi relativi alla privacy. In questo senso, sotto la lente c’è anche la possibile integrazione dei servizi di Facebook con Whatsapp e Messenger per lo scambio di dati e informazioni sensibili degli utenti, soprattutto quelle finanziarie.
Come raccomandato da più parti, tra gli ultimi anche dai gemelli Winklevoss, che secondo The Cryptonomist sarebbero pronti ad entrare nel progetto di Libra, se mai prenderà corpo, a Facebook non resta che iniziare a collaborare con le autorità per garantire il pieno rispetto delle regole.
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