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venerdì, Feb 19

L’impatto del coronavirus in Africa è stato ampiamente sottostimato



Da Wired.it :

In uno studio su più di 300 pazienti nello Zambia, l’età media dei deceduti è di 48 anni, mentre in Italia 82. Sono pochi i tamponi anche nei pazienti gravi con sintomi tipici di Covid-19. I dati sono molto più alti delle stime ufficiali. Lo studio sul Bmj

Africa
(foto: WikiImages via Pixabay)

Non si è parlato spesso del coronavirus nei paesi in via di sviluppo e poveri del mondo, in particolare in Africa, che ha un impatto molto più devastante che da noi . Qui la mortalità per Covid è molto più elevata rispetto a quella rilevata in Europa e l’età media dei deceduti è pari a 48 anni, mentre in Italia è 82 anni nella seconda ondata, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità. Tanto che un gruppo di scienziati della Boston University School of Public Health, insieme all’università dello Zambia, indica che l’impatto dell’epidemia in Africa potrebbe essere stato “ampiamente sottostimato”. Molte delle persone decedute nella capitale dello Zambia, Lusaka, non avevano ricevuto il test per il coronavirus, nonostante presentassero sintomi tipici. Le criticità sono descritte in una pubblicazione sul British Medical Journal.

La mortalità, più alta di quanto riportato

Lo studio è stato condotto a Lusaka, dunque è circoscritto a questa città, nel periodo da giugno a settembre 2020, quando nel nostro e in alcuni altri paesi era in corso una tregua della pandemia, anche grazie alla stagione calda. I ricercatori hanno analizzato i tamponi di 364 persone decedute entro 48 ore dalla morte. I risultati indicano che dei 364 pazienti circa il 15-20% sono morti per il Covid-19, una percentuale più alta rispetto a quella osservata in paesi più ricchi. La percentuale è fra l’altro molto più elevata rispetto a quella riferita dalle stime delle autorità ufficiali, che avevano portato a ritenere che l’impatto del coronavirus in Africa fosse contenuto o comunque meno rilevante del previsto.

Per Covid-19 muoiono giovani e anche bambini

Nota dolente: a morire sono spesso persone con meno di 65 anni e ci sono anche vari casi fra i bambini. L’età media dei deceduti è di soli 48 anni e nel 70% dei casi si tratta di uomini. Il dato davvero sconfortante è che delle 52 persone di cui abbiamo informazioni anche sui sintomi, soltanto 5 avevano ricevuto il test per il coronavirus prima del decesso. In 44 casi su 52 i loro sintomi erano riconducibili a quellli del Covid-19, fra cui tosse, febbre e difficoltà respiratorie. Nel campione considerato purtroppo rientrano anche 7 bambini di cui soltanto in un caso era stato svolto il tampone per il Sars-Cov-2. Le patologie pregresse più frequenti in questo campione sono: tubercolosi nel 31% dei casi, pressione alta nel 27%, Hiv e Aids (23%), abuso di alcol (17%) e diabete (13%).

Africa, servono più dati, che siano corretti

Al contrario delle previsioni, ci sono stati molti decessi a Lusaka e per lo più nelle comunità e nelle zone dove l’accesso ai test diagnostici è carente. L’elemento che balza agli occhi è il fatto che ci sia stata una sottostima nell’impatto del Covid-19. Conoscere la reale diffusione dell’epidemia e quanto il coronavirus uccide in tutte le parti del mondo è invece essenziale. Si deve sapere se una popolazione sta soffrendo, sia per poterle fornire aiuto, sia perché altrimenti il rischio è di dimenticare un’intera parte del mondo in difficoltà. Ad esempio, pensare che la diffusione del virus sia ridotta può portare a un minore accesso ai vaccini, strumento centrale nella lotta alla pandemia.

Lo studio ha comunque dei limiti, dato che è svolto in un’unica città africana e con dati circoscritti, inoltre non ha potuto valutare i decessi per infarto o ictus causati indirettamente dal Covid-19. Nelle conclusioni si legge che “i casi di Covid-19 sono stati sotto-riportati perché i test sono stati svolti raramente invece che per il fatto che il Covid sia raro. Se questi dati sono generalizzabili, l’impatto del Covid-19 in Africa è stato ampiamente sottostimato.

 

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[Fonte Wired.it]