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giovedì, Gen 12

L’Iran utilizza il riconoscimento facciale per identificare le donne che violano le leggi sull’hijab

da Hardware Upgrade :

Continuano le proteste in Iran, dove il popolo chiede libert e democrazia, contro la rigida teocrazia guidata da Ali Khamenei. L’Iran, Paese gi in difficolt dalle sanzioni USA e dalla pandemia di COVID-19, sta attraversando ora un periodo di guerra interna tra le alte cariche e i cittadini.

Secondo alcune fonti, il governo iraniano avrebbe iniziato ad utilizzare il riconoscimento facciale per identificare le donne che violano la legge dell’hijab. Dopo che i legislatori iraniani hanno suggerito lo scorso anno che il riconoscimento facciale dovrebbe essere utilizzato per sorvegliare la legge sull’hijab, il capo di un’agenzia governativa iraniana che applica la legge sulla moralit ha dichiarato inun’intervista rilasciata a settembre che questa tecnologia sarebbe stata utilizzata “per identificare movimenti inappropriati e insoliti”, tra cui il mancato rispetto delle leggi sull’hijab.



Dal 1979 in Iran obbligatorio l’hijab, il velo che copre il volto delle donne, con pesanti sanzioni per chiunque violi questa legge, tra cui la perdita dell’accesso a banche, trasporti pubblici e altri servizi governativi essenziali, mentre le recidive potrebbero portare ad anni in prigione o alla frequentazione di scuole di moralit..


Iran: tecnologia per sopprimere i diritti umani


La goccia che ha fatto traboccare il vaso stata la morte di Mahsa Amini, giovane 22enne curda che mentre era nella capitale Teheran stata arrestata perch non indossava correttamente il velo, lasciando intravedere una ciocca di capelli. La giovane morir misteriosamente 3 giorni dopo nel reparto terapia intensiva dellospedale di Kasra. Il corpo della donna portava ferite riconducibili ad un pestaggio, confermato poi da diversi testimoni oculari. Nonostante ci, secondo le forze dell’ordine e il governo iraniano, Mahsa Amini morta d’infarto.



Da qui partita una serie di proteste in Iran che hanno causato scontri tra manifestanti e polizia. Le donne sono scese in strada a rivendicare i propri diritti, bruciando i loro hijab al grido di “morte al dittatore”. Ad oggi si contano circa 19.000 arresti e 481 morti uccisi nelle proteste di cui 64 bambini e 35 donne. Altre 109 persone sono a rischio pena capitale.


Tornando al riconoscimento facciale, diverse donne non sono state arrestate per strada, ma solamente uno o due giorni dopo nelle loro case. Ci lascia pensare che vengano identificate tramite la tecnologia del riconoscimento facciale e poi arrestate in un secondo momento. I ricercatori affermano che il governo iraniano ha impiegato anni a costruire un apparato di sorveglianza digitale poich il database di identit nazionale del Paese, costruito nel 2015, include dati biometrici come scansioni del volto e viene utilizzato per le carte d’identit nazionali e per identificare le persone considerate dissidenti dalle autorit.



“L’uso di telecamere per la registrazione dei volti pu implementare sistematicamente questo compito e ridurre la presenza della polizia, a seguito della quale non ci saranno pi scontri tra polizia e cittadini”, ha dichiarato il capo del comitato parlamentare legale e giudiziario dell’Iran, Mousa Ghazanfarabadi.

Sono diverse le segnalazioni di donne in Iran che affermano di aver ricevuto avvisi tramite e-mail per aver violato la legge, ma senzaaver avuto nessuna interazione faccia a faccia con le forze dell’ordine.


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