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giovedì, Apr 27

Lo schermo si gonfia e compaiono i tasti: ecco come funziona la tecnologia Flat Panel Haptics

da Hardware Upgrade :

Le interfacce e le tecnologie touch hanno rappresentato un punto
di svolta fondamentale nel modo in cui interagiamo con la tecnologia,
abilitando esperienze d’uso precedentemente non possibili. Per quanto
abbiano reso possibile un balzo in avanti del progresso, paradossalmente
contengono anche una piccola involuzione intrinseca, e cio il mancato
feedback tattile
che – quando presente – consente di eseguire alcune
operazioni e azioni in maniera pi immediata, istintiva e senza la stretta
necessit di osservare quel che si sta facendo.

Una faccenda che gi in passato stata al centro di diverse attivit di
ricerca, e che stata di recente affrontata anche da un gruppo di
ricercatori della Carnegie Mellon University appartenenti al Future
Interfaces Group, che ha creato
una tecnologia denominata “Flat Panel Haptics”
e prevede l’impiego
di aria e zone rigonfie per creare zone percepibli al tatto sui pannello
touchscreen.

Il tutto si basa su una struttura caratterizzata da cosiddette
Embedded Eelctroosmotic Pumps
, piccole pompe per fluidi che possono
essere disposte a matrici per creare di fatto un reticolato di zone che
possono gonfiarsi quando sullo schermo accade qualcosa. Ad esempio quando
un elemento sullo schermo rappresenta un pulsante, la zona
corrispondente si riempie di fluido e il pannello al di sopra si
“gonfia” per assumere una forma tridimensionale
.




Nel caso specifico i ricercatori hanno realizzato un prototipo capace di
dar luogo a sporgenze di 1,5 millimetri, sufficienti per la percezione
tattile. I ricercatori affermano che il loro prototipo pi pratico di
soluzioni simili gi sviluppate in passato grazie allo spessore contenuto
dell’intero sistema. 

Il tutto infatti risulta racchiuso in una struttura stratificata
inferiore ai 5 millimetri di spessore
, con peso contenuto (si parla
di meno di 40 grammi) e solamente due cavi di alimentazione (oltre
ovviamente all’elettronica di controllo).




Concettualmente, sottolineano i ricercatori, si tratta del contraltare
“tattile” dei pixel di un display: “Proprio come accade con i pixel di uno
schermo, che modulano la luce da una retroilluminazione comune, gli EEOP
attigono da un serbatoio di fluido comune e modulano selettivamente la
pressione dentro e fuori le cellule tattili”.

Al momento il prototipo pu realizzare una gamma limitata di forme, ma
proseguendo nel parallelismo con i pixel sarebbe sufficiente realizzare
una matrice di cellule tattili di dimensioni pi piccole per “aumentare la
risoluzione” e dar luogo ad una maggior variet di forme, rendendo il
sistema ancor pi versatile e aprendo la possibilit di
applicazioni particolari, come ad esempio la realizzazione di schermi
“braille” dinamici
.

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