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lunedì, Giu 24

Lo stadio di San Siro sarà abbattuto per far spazio a un nuovo impianto?


Milan e Inter lo considerano troppo vecchio, e vogliono costruirne un altro in vista delle Olimpiadi del 2026. Secondo il sindaco di Milano, però, bisogna aspettare un altro po’ prima di procedere

San Siro (foto: Dan Istitene/Getty Images)

Dopo settimane di silenzio si torna a parlare del futuro dello stadio Giuseppe Meazza, a Milano, meglio conosciuto come San Siro. Questa mattina il presidente del Milan Paolo Scaroni e quello dell’Inter Alessandro Antonello hanno ripetuto di voler abbattere la struttura, considerata troppo vecchia, per lasciare spazio a un altro stadio, al passo coi tempi. “Facciamo un nuovo San Siro accanto al vecchio, nella stessa area della concessione. Il vecchio verrà buttato giù e al suo posto ci saranno nuove costruzioni”, ha detto l’ad rossonero senza rivelare i dettagli del progetto, né gli eventuali tempi.

 “Bisogna presentare la domanda, è una procedura complicatissima”, ha precisato, dandosi come scadenza ideale il 2026: l’anno delle Olimpiadi invernali che Milano e Cortina si sono candidate a ospitare. “Dovessimo fare la cerimonia nel nuovo stadio, sarebbe bello”.

Lo stop del sindaco

Le intenzioni delle due squadre si scontrano con quella del comune di Milano, proprietario dell’immobile. Il sindaco di Milano Beppe Sala, che già in passato aveva detto che sarebbe stato meglio ristrutturare il Meazza anziché ricostruirlo, ha chiarito che qualsiasi tipo di intervento deve essere rimandato a dopo il 2026. “Nel nostro dossier Milano-Cortina garantiamo che San Siro continuerà a lavorare nel 2026. Se poi vorremo fare un nuovo stadio, ne decideremo il destino”, ha dichiarato il primo cittadino in merito alla questione dell’abbattimento.

San Siro, per chi non lo conoscesse

Il Giuseppe Meazza è uno degli stadi più famosi del mondo. Costruito tra il 1925 e il 1926 su iniziativa dell’allora presidente del Milan Piero Pirelli, è stato acquistato dal comune di Milano nel 1947 ed è, da allora, la casa di due delle più importanti squadre di calcio italiane, Milan e Inter, che lo co-affittano tramite la società M-I Stadio.

I tifosi delle due squadre sono molto affezionati alla struttura che considerano una vera e propria istituzione della città. Le due società vogliono però abbandonarla seguendo l’esempio della Juventus che nel 2009 ha abbandonato il suo stadio Delle Alpi e si è trasferita all’Allianz, un impianto costruito ex novo di cui è proprietaria.

Dietro questa decisione, ci sono motivi oggettivi: San Siro è stato ristrutturato l’ultima volta nel 2016, ma è una struttura vecchia. I posti sulle gradinate sono più piccoli rispetto a quelli degli stadi moderni, le scalinate per arrivare agli anelli superiori sono strette e poco accessibili e l’impianto sonoro è piuttosto datato. Inoltre, all’interno, non c’è posto per locali e attività commerciali (contrariamente a quanto succede all’Allianz di Torino, per l’appunto).

Per una parte della città, queste ragioni non giustificano l’abbattimento. Alcuni consiglieri comunali hanno fondato il Comitato No demolizione San Siro e hanno detto di essere pronti a raccogliere le firme per indire un referendum sul futuro della struttura. “Lo stadio di San Siro è un monumento nazionale, un simbolo di Milano e dell’Italia nel mondo che non può essere cancellato con un colpo di ruspa”, aveva dichiarato a questo proposito  il forzista Marco Bestetti, presidente del Municipio 7. “Se qualcuno pensa di cancellare con cinica disinvoltura il monumento più iconico della storia calcistica italiana, troverà la nostra ferma opposizione. Il futuro dello stadio, che è di proprietà dei milanesi, lo devono decidere i milanesi”.

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