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lunedì, Mar 06

Lo Stato italiano potrebbe riottenere il controllo di tutte le reti nazionali? TIM sta valutando l’offerta della CDP

da Hardware Upgrade :

Il progetto della rete unica per l’intero territorio nazionale va avanti ormai da diversi anni, con accelerazioni e frenate, e prevede l’integrazione della rete fissa in rame e fibra di Telecom Italia con l’infrastruttura in sola fibra di Open Fiber. Mentre attualmente nel primo caso abbiamo come azionista di maggioranza la francese Vivendi (circa il 23%), Open Fiber controllata al 60% dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP), controllata in maggioranza dallo Stato tramite il Mef, e al 40% dal fondo australiano Macquarie.


L’offerta della CDP per rilevare la rete infrastrutturale di Tim potrebbe imprimere una forte accelerazione al progetto rete unica. La CDP sta cercando di superare l’offerta del fondo statunitense KKR, gi azionista con il 37,5% di Fibercop, mettendo sul piatto 18 miliardi di euro. Si tratta in realt di un’offerta meno consistente di 2 miliardi rispetto a quella americana, ma con condizioni migliori come maggiore liquidit, un piano per riassorbire gli esuberi in Servco e, soprattutto, la promessa di mantenere il controllo della rete unica nelle mani dello Stato.



L’offerta deve superare vari stadi: non solo l’ok dal cda di Telecom Italia ma anche quello delle autorit di regolamentazione dei mercati in Europa. Il primo passaggio tutt’altro che scontato, visto che ci sono varie reticenze da parte di Vivendi.


Colloqui tra TIM e Open Fiber per il progetto di fusione della rete esistono da diverso tempo. Come noto, Open Fiber fu costituita nel mese di dicembre del 2015 quando era detenuta interamente da Enel, mentre nel 2016 subentrata prima CDP Equity e nel 2021 stata la volta del Gruppo Macquarie, quando Enel ha ceduto lintera partecipazione che deteneva in Open Fiber.


Telecom Italia, dal canto suo, ha smesso di essere a maggioranza italiana da molto pi tempo, con un processo che partito quando il governo di Romano Prodi (ottobre 1997) ne ha determinato la sua privatizzazione a vantaggio della Fiat. Questo meccanismo ha innescato l’interesse di investitori stranieri, da Vivendi fino a KKR.


Ora Tim ha un pesante debito di circa 20 miliardi di euro, un altro motivo per cui si sta andando nella direzione della cessione della rete. Dopo l’annuncio dell’offerta della CDP il titolo in borsa ha cominciato a riprendere terreno.

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