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venerdì, Feb 03

Lombardia: le proposte sulla cultura dei candidati alle elezioni regionali



Da Wired.it :

Spesso unita alla sezione che contiene le proposte legate al turismo, la cultura non ricopre uno spazio di primo piano nei programmi dei candidati alle elezioni regionali della Lombardia. Se viene dedicato ampio spazio al lavoro e alle imprese, ma anche all’agricoltura, le sezioni dedicate al settore culturale sono più ridotte e alcune volte inserite in modo generico all’interno di altri settori. Eppure, secondo quanto pubblicato da Unioncamere, il sistema produttivo culturale e creativo del 2021 vale 88,6 miliardi di euro, corrispondenti al 5,6% del valore aggiunto italiano e Milano è al primo posto nelle graduatorie provinciali per incidenza di ricchezza e occupazione prodotte, con il 9,5 e il 9,9%. Tra le proposte dei candidati troviamo comunque finanziamenti mirati alle imprese culturali e dello spettacolo, agevolazioni per la fruizione dei più giovani, una spinta alla collaborazione tra le varie realtà culturali del territorio e all’attività della Film Commission. 

Vediamo nel dettaglio le proposte dei vari candidati: 

  1. Il centrodestra con Attilio Fontana
  2. Il centrosinistra e M5s con Pierfrancesco Majorino
  3. Il terzo polo con la lista civica di Letizia Moratti
  4. Unione popolare con Mara Ghidorzi
Da sinistra: Letizia Moratti, Attilio Fontana, Pierfrancesco Majorino e Mara Ghidorzi

Alle prossime elezioni regionali lombarde del 12 e 13 febbraio i candidati in corsa per la guida del Pirellone sono quattro: Attilio Fontana per il centrodestra, Pierfrancesco Majorino per il centrosinistra e il M5s, Letizia Moratti, appoggiata dal Terzo Polo e Mara Ghidorzi per Unione Popolare

Il centrodestra con Attilio Fontana 

Il governatore uscente inserisce la parte relativa alla cultura nel suo programma insieme a quella che riguarda il turismo e i grandi eventi, per sottolineare l’approccio che vede il settore culturale intrinsecamente legato a quello turistico. Fontana promette un “ampliamento e una diversificazione del mix dell’offerta culturale, con un modello che rafforzi l’identità, le radici e le tradizioni lombarde” e una “tutela e promozione del patrimonio culturale, artistico, archeologico, materiale e immateriale“. Tra i siti culturali di rilievo nazionale e internazionale che devono essere valorizzati vengono citati il Vittoriale e il parco della reggia di Monza, il quale “col masterplan, oggetto di confronto, potrà riportare all’utilizzo pubblico edifici di grande importanza oggi non valorizzati“. 

Fontana propone poi la creazione di circuiti virtuosi di finanziamento, anche fiscali (come il 5 per mille per la cultura) “per migliorare la qualità e la consistenza dell’investimento culturale e per la creazione di luoghi più vivi e più sicuri attraverso la cultura; supporto alla digitalizzazione della filiera turistico culturale lombarda“. Il presidente uscente promette anche sostegno “al settore dello spettacolo e incentivi per l’organizzazione e fruizione di eventi culturali“. Al centro c’è la creazione di “meccanismi premianti e incentivi per favorire progettualità capaci di realizzare una convergenza fra cultura/spettacolo e turismo con benefici e ricadute a favore del territorio, nell’ottica di una valorizzazione integrata dell’offerta culturale” tramite anche la costruzione di pacchetti turistici integrati, in grado di attrarre visitatori 365 giorni all’anno con percorsi capaci di esaltare gli asset naturali, culturali, storici e paesaggistici”.

Il centrosinistra e M5s con Pierfrancesco Majorino 

Majorino punta molto sul Bonus cultura agli under 25 per l’accesso alle opportunità culturali della regione. Il primo punto del suo programma nella sezione cultura è dedicato al nuovo ruolo più centrale e integrato delle biblioteche che in molte zone del territorio sono un importante centro culturale. Si parla poi di “sostegno a progetti volti alla riqualificazione di aree dismesse in tutto il territorio regionale per la creazione di centri di comunità, laboratori culturali urbani, iniziative di formazione artistica e culturale, spazi per la musica dal vivo e attività amatoriali di cori civici e alpini, street e graffiti art, bande musicali, scuole musicali e di danza“. Ma anche di portare la cultura là dove ce n’è poca tramite il “sostegno a progetti di circuitazione di spettacoli ed eventi culturali in zone a bassa concentrazione di attività culturale, anche attraverso il sostegno alla creazione di infrastrutture digitali che permettano la riproduzione di tali eventi in cinema di quartiere, teatri parrocchiali, centri sociali, scuole e altri luoghi di innovazione“. 

Il mondo culturale di Majorino prevede una collaborazione tra i diversi settori culturali con il “potenziamento e sostegno di reti di co-produzione artistica sia nell’ambito dello spettacolo dal vivo o riprodotto (teatro di prosa, opera, musica classica, cinematografia) sia nel mondo delle arti visive con la promozione di iniziative tese alla valorizzazione dell’arte e della cultura lombarde“. Un occhio di riguardo anche all’attività della Film Commission lombarda, “per attrarre produzioni cinematografiche e televisive internazionali e nazionali che veicolino e promuovano la conoscenza del territorio lombardo attraverso lo sfruttamento dell’earned media coverage (copertura mediatica o menzione senza che ci sia un accordo economico)”. Majorino promette anche una “rimodulazione dei sistemi di finanziamento alle istituzioni culturali in modo da incentivare la collaborazione e la raccolta fondi da altri attori pubblici e privati del territorio“.

Il terzo polo con la lista civica di Letizia Moratti

Anche Letizia Moratti, come Fontana, dedica una sezione culturale nel suo programma unita a turismo e grandi eventi. Oltre a “liberare risorse esterne finora scarsamente utilizzate: Cariplo, Tax Credit, Bandi Ue”, Moratti propone un progetto che definisce Quota 70, che punta “all’ingresso di tutti i 12 capoluoghi lombardi tra le prime 70 città per presenze visitatori/anno. Oggi soltanto 5 capoluoghi lombardi sono in questa classifica“. Moratti rimarca infatti che “l’Italia è il paese al mondo con più siti Unesco (58) e quasi un quinto dei siti Unesco in Italia si trovano in Lombardia (18%); dunque la Lombardia è la regione con più siti Unesco al mondo. Senza contare che un terzo dei siti Fai sono in Lombardia. Né bisogna dimenticare il patrimonio culturale “nascosto”, come le abbazie e gli impianti ex-industriali”



[Fonte Wired.it]