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giovedì, Apr 20

L’Oms mette a disposizione il più grande database globale sulle disuguaglianze nella salute | Wired Italia



Da Wired.it :

Si chiama Health Inequality Data Repository ed è il più grande database a livello globale sulle disuguaglianze nella salute. Lo ha presentato questa mattina l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità. Undici milioni di data points, 59 data set da oltre 15 fonti: queste le cifre di uno strumento che si appresta a diventare fondamentale per governi, ricercatori ma anche attivisti e giornalismo di denuncia. Perché il repository è gratuito e accessibile a tutti. Il codice sorgente è disponibile su GitHub.

Duemila indicatori

La parola chiave è disaggregare. Duemila gli indicatori di salute presi in considerazione, con 22 classi disuguaglianza socioeconomica: tra le altre sesso, età, disabilità, status economico, livello di educazione, status lavorativo e migratorio, numero di figli, città di residenza, religione. Grafici, mappe e tabelle disponibili con pochi clic: dopo aver selezionato il dataset, è possibile raffinare la ricerca e visualizzare i risultati e l’evoluzione nel tempo grazie a una piattaforma facile e intuitiva.

Questo servizio è stato pensato per essere il punto di riferimento per i dati sulle disuguaglianze in termini di salute, e ci aiuterà a superare il mero conteggio di nascite e morti” ha affermato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Istituzionalizzare il monitoraggio ci aiuterà a creare accountability sulla promessa di non lasciare indietro nessuno” ha aggiunto Oscar Mujica, consulente regionale per l’epidemiologia sociale e l’uguaglianza nella salute della Panamerican Health Organization.

Analisi importanti per comprendere il mondo in cui viviamo. E cercare soluzioni. “Sappiamo, ad esempio, che una persona su sei al mondo soffre di una disabilità rilevante” ha detto Alarcos Cieza, capo unità dell’Oms sul tema. “Analizzando i numeri si può scoprire che questi cittadini hanno più probabilità di soffrire di certe malattie perché si muovono meno, e scavando ancora ci si rende conto che accade perché mancano strutture adeguate. Ma si trova anche la conferma che la disabilità aumenta il rischio di povertà ed esclusione”.

Un’analisi sulla disabilità in Italia

Pochi dispongono di dati disaggregati

Covid-19 ha dimostrato il potere dei dati disaggregati” ha commentato l’italiana Francesca Perucci, dirigente della Un Stats Division, la divisione delle Nazioni Unite che si occupa di statistica. “Ridurre le disuguaglianze è centrale per l’agenda 2030 e questo database aiuta a individuare i gruppi sociali e le comunità più colpite, a disegnare policy in favore dei poveri e a modellare i sistemi nazionali e l’allocazione delle risorse in questo senso, specialmente quando sono scarse”.



[Fonte Wired.it]