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venerdì, Lug 10

L’open innovation protagonista del terzo appuntamento del Wired Next Fest



Da Wired.it :

Nella giornata dedicata all’innovazione aperta in senso imprenditoriale, sociale e tecnologico si è discusso con economisti, startupper, scrittori, artisti ed esperti di tecnologia e digitale. Spaziando dai modelli economici ai videogiochi, dall’open banking all’etica fino alle peculiarità dei social

“Nessuno dovrebbe avere possesso del vaccino contro il Sars-Cov-2. Una volta trovato, dovrebbe essere un bene comune nelle mani delle persone, magri distribuito in modalità open source, e non gestito da aziende che decidono chi potrà fruirne prima e chi dopo”. Con questo appello di Muhammad Yunus, economista del Bangladesh e premio Nobel per la pace nel 2006, si è aperto il 9 luglio il terzo evento del Wired Next Fest 2020. Yunus si è concentrato anche sul post-pandemia, spiegando come sia l’occasione per correggere la direzione verso cui stiamo conducendo il mondo: “dovemmo iniziare eliminando ciò che danneggia il Pianeta, come le fonti fossili, la deforestazione, l’abuso della plastica e pure il modello economico che ha portato a concentrare la ricchezza nelle mani di pochi”.

Muhammad Yunus al Wired Next Fest 2020

Filo conduttore dell’evento è stato l’ampio tema dell’open innovation, affrontato nelle sue molteplici sfaccettature e declinazioni, in una diretta non stop a cui hanno preso parte oltre 20 speaker italiani e internazionali. Di risvolti etici ha parlato in particolare Massimo Folador, docente di Business ethics e sviluppo sostenibile all’università Liuc: “Siamo in un sistema a triplice valore, in cui la dinamica economica deve essere integrata con quella sociale e quella ambientale. E spiegando che l’origine della parola etica è legata proprio all’ambiente, alla casa e al bene comune, ha aggiunto che per essere davvero etici “deve stare bene l’impresa in senso economico, dobbiamo stare bene noi come persone nelle nostre relazioni e deve stare bene il nostro Pianeta.

Ad aggiungere un ulteriore livello di significato è stata Francesca Gaudino di Baker McKenzie Italia. “L’etica by design è una forma di open innovation in cui si deve conciliare la tecnologia con le regole che deve rispettare”. Con riferimento al regolamento europeo Gdpr e alle attività della Commissione Europea su una tecnologia come l’intelligenza artificiale, in particolare, ha aggiunto che “ci sono molti punti di contatto: la trasparenza, la responsabilizzazione e poi una figura che è una variante del data protection officer, l’ethic officer.

Tra gli ospiti del Wired Next Fest anche Evan Greer, attivista e campaign director di Fight For the Future, che ha parlato di tecnologie e movimenti democratici a partire dalle proteste che nelle ultime settimane si sono diffuse dal Nord America a gran parte del mondo. “Dobbiamo chiederci in quale futuro vogliamo vivere noi e vogliamo che vivano i nostri figli, perché le scelte politiche impatteranno in modo decisivo su come la civiltà umana evolverà e si trasformerà nei prossimi anni”. Greer ha anche avanzato un’opportunità a suo giudizio oggi irripetibile: usare la tecnologia per liberare e per dare nuovi diritti anziché per reprimere.

Evan Greer al Wired Next Fest 2020

Dagli Stati Uniti all’Oriente, gli stessi temi sono stati affrontati parlando con il presidente della Fondazione Italia Cina Mario Boselli, e con la sinologa, autrice televisiva e scrittrice Giada Messetti. “Dal punto di vista dei diritti umani è importante avere rispetto reciproco tra noi e la Cina, per capire le reciproche similitudini e differenze, ha spiegato Boselli. Aggiungendo che non c’è una sola Cina, bensì molte realtà diverse all’interno del Paese, “verso cui ci vuole rispetto e ascolto: hanno già fatto dei grandi passi in avanti, ma serve tempo perché possano procedere ulteriormente”. E se in Italia continuiamo ad avere una visione un po’ vintage della Cina, vecchia di almeno 15 anni, Messetti ha raccontato che “nel frattempo la Cina è diventata una grande potenza tecnologica che punta al primato mondiale, con un programma per diventare da qui al 2025 il leader mondiale nell’intelligenza artificiale, nella robotica e nell’uso dei big data.

In senso generale, ma declinato sopratutto per il nostro Paese, il tema economico del welfare è stato affrontato con Elsa Fornero, che ha raccontato come sia necessario cercare la sostenibilità del sistema pensionistico e un ri-bilanciamento tra generazioni. “Dovremmo spendere di più per i bambini, per la scuola e anche per il lavoro delle persone”, ha detto Fornero, aggiungendo che il welfare va inteso anzitutto come tutela dal rischio di non trovare o di perdere l’occupazione. “Il compito del welfare non è cancellare i rischi, ma di affrontarli in anticipo e provare a distribuirli tra il maggior numero possibile di persone, in modo che quando si verifica qualcosa si possa intervenire attenuandone le conseguenze più negative”, ha concluso.

Elsa Fornero al Wired Next Fest 2020

E se Fornero ha ribadito la necessità di fornire a tutti i rudimenti economico-finanziari, Pierpaolo Gambini di Leonardo ha aggiunto pure la questione dell’educazione digitale. “Senza una conoscenza digitale di base, saremo travolti da una serie di informazioni e opzioni che non sapremo più come gestire”. E ha rivelato che Leonardo, nel proprio processo di open innovation, è alla ricerca di collaborazioni di applicazioni quantistiche, sui nuovi materiali, sulla blockchain e nell’ambito dell’elettrificazione. “In generale le startup si sono adattate più velocemente al nuovo contesto e sono riuscite a cogliere opportunità grazie alla loro flessibilità”, ha invece sottolineato Marco Gay, Ceo di Digital Magics e neo-presidente di Confindustria Piemonte. “E c’è stata una corsa alla solidarietà digitale di cui le startup sono state protagoniste, dallo sviluppo della app Immuni fino alla stampa 3d per realizzare respiratori nel periodo dell’emergenza”.

Di periodo pandemico e di paradossi economici ha parlato sul palco virtuale del Wired Next Fest l’economista e scrittore statunitense Henry Chesbrough: “In tutti i Paesi del G7, Italia inclusa, il tasso di crescita della produttività non procede al passo della tecnologia, ma sta rallentando”. E il motivo di questa disarmonia è la mancanza di investimenti infrastrutturali, ha detto Chesbrough, sia in termini fisici come i trasporti sia sul versante soft con l’educazione e lo sviluppo delle competenze. “Dobbiamo anche investire in scienza e prepararci all’arrivo del 5G”, ha concluso.

Grande spazio ha avuto il mondo dei videogiochi, a partire dal contributo del presidente di King.com Riccardo Zacconi. “Alcune caratteristiche del gioco elettronico si possono applicare anche all’insegnamento a distanza, ha raccontato. Nello specifico: sessioni non troppo lunghe, un meccanismo di feedback che alimenti l’entusiasmo e un sistema social che mostri il livello di performance rispetto alle altre persone. “Il numero di app di gioco si è moltiplicato negli ultimi anni”, ha continuato l’ideatore di Candy Crush, “quindi oggi è più difficile essere scoperti sugli store. Avere un nome e un brand riconosciuto è ancora più importante rispetto al passato”.

Di tutto ciò che ruota intorno al mondo dei videogame hanno parlato i gamer e stramer Giorgio Pow3r Calandrelli e Sara Kurolily Stefanizzi. “Chiunque abbia seguito sa di quale potere disponga nell’influenzare le persone, e quindi quanta responsabilità abbia nell’essere un modello per gli altri”, ha detto Calandrelli. Specificando che i gamer non sono ancora ben visti dalla maggior parte della società italiana, e dunque essere personaggi positivi è doveroso per non distruggere anni e anni di lavoro. “Oltre all’attenzione a quello che si dice”, ha continuato Stefanizzi, “si cerca di trasmettere qualcosa di pedagogico, di stimolante e di rassicurante, per far capire alle persone della community quanto valgano”.

Giorgio “Pow3r” Calandrelli e Sara “Kurolily” Stefanizzi al Wired Next Fest 2020

Da Twitch a Instagram, di influencer in influencer, con lo scrittore Paolo Stella si è discusso di storytelling e nuovi social. “La reazione più brutta che si può avere davanti a una novità, come per esempio TikTok, è sostenere che non servirà a niente”, ha detto. “Se invece ci si pone con curiosità, se ne possono apprezzare tutti i vantaggi. Instagram oggi è ancora la fonte primaria di un utilizzo commerciale dei social network, ma TikTok che sta avendo grande risonanza e sta prendendo sempre più piede“. Ma ha anche confermato, come sostiene da tempo che Instagram e in generale la galassia Zuckerberg resisteranno per almeno altri 15 anni. “Tutti vanno dicendo da anni che Instagram e il mondo degli influencer è una bolla che sta per scoppiare. Invece si sta ingrandendo sempre più”, ha chiosato.

A proposito di social e forme narrative, Ho messo like sul tg è il titolo scelto per il confronto che ha avuto come protagonisti Alessandro Tommasi, Ceo di Will_Italia, e Barbara Serra, giornalista televisiva di Al Jazeera English. “Una storia in 60 secondi più essere utile ad accendere una miccia su un certo argomento, con la possibilità poi di approfondire, ha detto Tommasi. Aggiungendo che l’idea di creare un giornale che vive solo sui social è senz’altro rischiosa, ma allo stesso tempo i social hanno un grande potenziale come mezzi di informazione e per diffondere conoscenza. “Persino su TikTok l’hashtag #learnontiktok a livello globale ha 12 miliardi di interazioni e 500 milioni a livello italiano, lontano dal luogo comune che sia un’app dedicata solo ai balletti”.

Alessandro Tommasi e Barbara Serra al Wired Next Fest 2020

Serra ha invece raccontato di come, fino a una decina di anni fa, i social fossero visti come secondari, e addirittura era vietato ai giornalisti televisivi di pubblicare le notizie prima di andare in onda. “Ora invece non solo si usano i social di redazione, ma si chiede ai giornalisti di avere una presenza sui social che rilanci la propria attività”, ha spiegato. Dunque è ormai evidente che i social non sono un lato secondario delle news, “ma un altro modo di fare informazione”, ha concluso Serra.

Sempre di Instagram ha parlato l’artista Francesco Vezzoli, che proprio sulla piattaforma ha dato vita all’ibridazione tra un’opera d’arte e un’indagine sociologica. “Esiste l’arte e il mercato dell’arte”, ha raccontato. “In questo momento storico l’arte può certamente parlare con la scienza, mentre il mercato dell’arte ha l’occhio solo sul prodotto e purtroppo non ha alcun interesse a contaminarsi. Nella formazione però lo spazio c’è, come ha confermato Francesca Giulia Tavanti dell’istituto Marangoni di Firenze: “è in corso una rivoluzione incentrata sui settori chiave di arte, moda e tecnologia. Intersecare questi filoni è importante per gli studenti, per dare l’opportunità di esplorare tutte le nuove potenzialità“.

Francesco Vezzoli e Francesca Giulia Tavanti al Wired Next Fest 2020

Grande tema del pomeriggio è stato l’open banking e l’innovazione nel settore fintech. “La banca deve essere open, ma con la sicurezza di un tempo, non tanto in senso fisico da caveau ma in senso informatico”, ha spiegato Claudia Vassena di UniCredit. “Stiamo assistendo un’evoluzione di business per il sistema finanziario, con nuove soluzioni scalabili per il consumatore finale”, ha sottolineato Alessandro Piccioni di Nexi. Aggiungendo che “il periodo che abbiamo passato ha aumentato la penetrazione dei pagamenti digitali perché le persone hanno trovato più sicurezza rispetto ai contanti”. Dalla chiacchierata è emerso come essere open significhi fare delle azioni a favore del sistema finanziario italiano anche se queste non arrivano subito a tradursi in benefici per il singolo istituto di credito. “Si tratta di un contributo in termini di cultura, di aiuto al sistema e di trasformazione digitale, ha concluso Vassena.

Il Wired Next Fest 2020 proseguirà lungo tutta l’estate e oltre (quest’anno è un festival on-line e on-site lungo da giugno a settembre) con gli appuntamenti del 23 luglio e del 17 e 30 settembre. Infine, si concluderà con le date del 10 e 11 ottobre a Milano, questa volta per un grande evento aperto a tutti a Milano.

Realizzato in collaborazione con Audi, il Wired Next Fest è reso possibile anche grazie al supporto dei seguenti partner.

Mobile Partner:
Huawei

Main Partner:
E-DistribuzioneMastercardNexiUniCreditVodafone

Partner Istituzionale:
Regione Puglia – Puglia Sviluppo

Educational Partner:
Istituto Marangoni Firenze

Event supporter:
ArexpoLeonardoPasqua Vini

Production:
Piano B

Content partner:
Fondazione Airc

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[Fonte Wired.it]