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venerdì, Ago 21

L’ordine più probabile in cui si manifestano i sintomi da Covid-19



Da Wired.it :

Prima la febbre, poi la tosse, dopo ancora i dolori muscolari e infine le manifestazioni gastrointestinali: è la progressione cronologica più frequente dei sintomi principali da infezione da Sars-Cov-2. Un aiuto per la diagnosi, da usare con cautela

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(foto: Doble-d/iStock(Getty Images)

Una delle peculiarità che rende ancora più insidioso e subdolo Covid-19, come noto fin dall’inizio dell’anno, è che i suoi principali sintomi caratteristici sono molto generici e sovrapponibili con quelli di diverse altre patologie simil-influenzali. Di conseguenza, quando si tratta di svolgere diagnosi su pazienti sintomatici, è molto difficile poter distinguere l’infezione da Sars-Cov-2 rispetto a quelle causate da altre forme virali, a partire dalla classica influenza stagionale.

Questo tema è emerso con forza già durante le settimane del primo picco epidemico in ed è destinato a riproporsi come centrale anche nei prossimi mesi, quando inevitabilmente i casi Covid-19 tenderanno a confondersi e a mescolarsi con gli altri (cosiddetti) malanni stagionali. E un aumento dei casi quotidiani di persone infettate dal nuovo coronavirus (così come del numero di pazienti attualmente positivi, ora tornati oltre quota 16mila in Italia) non può che acuire questa difficoltà. Per ora non esistono soluzioni definitive a questo problema, e il tampone rinofaringeo resta l’unico strumento che con buona affidabilità permette di fare dei distinguo tra un’infezione virale e l’altra.

Una piccola novità, che se usata bene potrebbe dare una mano nel contenimento dei contagi, è arrivata in pieno agosto da parte dei ricercatori dell’università della California del Sud, a Los Angeles, che hanno pubblicato sulla rivista Frontiers in Public Health un lungo paper sull’ordine cronologico più tipico di comparsa dei principali sintomi da Covid-19. E l’aspetto più interessante è che esistono differenze importanti sia con patologie da altri coronavirus, come Sars e Mers, sia soprattutto con la classica influenza.

Cosa dice lo studio, e come fa a dirlo

Partiamo dalla fine, dalle conclusioni. Secondo i 5 firmatari dello studio, l’ordine più frequente della comparsa dei sintomi da Sars-Cov-2 è: febbre, tosse, dolori muscolari, nausea, vomito e diarrea. Un elenco da cui sono stati esclusi altri sintomi che si presentano in modo meno frequente, più confuso o irregolare, fra cui il mal di gola, il mal di testa e la spossatezza. Tralasciando questi ultimi, però, il resto della graduatoria pare essere statisticamente solido, e soprattutto lo è il fatto che al primo posto ci sia la febbre, prima della tosse.

Dal punto di vista del come, lo studio non è stato affatto banale. Il punto di partenza sono stati i dati: 55mila pazienti che hanno avuto una forma sintomatica di Covid-19, 150 pazienti Sars registrati a suo tempo a Toronto, 45 casi Mers in Corea del Sud e poi migliaia di persone colpite negli anni scorsi dalle varie forme annuali di influenza stagionale. Su questo grande database, costruito con il contributo dell’Organizzazione mondiale della sanità e e dell’università del Michigan, è stato poi eseguito uno studio statistico utilizzando il modello del processo stocastico markoviano, ossia costruendo per ogni patologia la catena più probabile della sintomatologia. Naturalmente non si tratta né di un risultato netto, perché i periodi di manifestazione dei sintomi sono sovrapposti, né di un risultato assoluto, poiché ci si è limitati a identificare l’ordine più frequente, che però non vale affatto per tutti.

Perché l’ordine può essere un aiuto

Come già anticipato, l’aspetto più rilevante dello studio è che sono state riscontrate differenze tra Sars-Cov-2 e gli altri virus. Rispetto all’influenza, che è la patologia più facilmente confondibile con la Covid-19, l’ordine tra tosse e febbre è scambiato: vale a dire che chi si ammala di influenza stagionale spesso manifesta la tosse già prima della comparsa della febbre. Il confronto con Sars e Mers invece è molto più delicato, perché proprio come per la Covid-19 la febbre anticipa la tosse, e l’unica differenza statisticamente significativa sta nell’ordine dei tardivi sintomi dell’apparato gastrointestinale: mentre Covid-19 tende a scendere, passando prima dallo stomaco e poi dall’intestino (prima vomito e nausea poi diarrea, per intenderci), Sars e Mers hanno più spesso un andamento a risalire. Tuttavia, proprio perché si tratta dei sintomi più tardivi, l’utilità pratica di questa conoscenza rischia di essere piuttosto scarsa.

Secondo gli scienziati che hanno condotto lo studio, i risultati dovrebbero anzitutto darci una piccola rassicurazione: dato che la febbre è il primo sintomo di Covid-19 a comparire, la pratica diffusa in Italia e all’estero di misurare la temperatura delle persone potrebbe essere la più adatta, proprio perché potrebbe identificare i pazienti in uno stadio precoce dell’infezione (mentre basandosi sulla tosse si arriverebbe più in ritardo, per esempio).

L’altro aspetto – senza però lasciarsi andare ai facili ottimismi – è che l’ordine dei sintomi può essere un aiuto, sia per il medico sia per la singola persona sintomatica. Posto che tutte le persone sintomatiche dovrebbero (almeno idealmente) essere sottoposte a un tampone per avere la ragionevole certezza della presenza o meno di Sars-Cov-2, la comparsa della febbre anzitempo rispetto alla tosse potrebbe fare da campanello d’allarme in più, rendendo ancora più forte il sospetto che si tratti di Covid-19. Senza però – va chiarito bene – che valga l’inverso: la comparsa della tosse prima della febbre non può certo bastare per escludere che si tratti di Covid-19, cosa che può fare con buona accuratezza soltanto un test diagnostico specifico.

Insomma, lo studio può essere una piccola arma in più nell’arginare gli effetti della pandemia, ma non va confuso né con un metodo di diagnosi fai da te né con una scusa per la mancata esecuzione dei tamponi su pazienti sintomatici. Su questo sono stati molto chiari anche gli autori stessi del documento, che hanno anche sottolineato l’importanza di rendere la registrazione dell’ordine cronologico di comparsa dei sintomi una prassi, cosa che al momento non è.

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[Fonte Wired.it]