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venerdì, Gen 22

Lower Decks è un tributo ironico e ricco di citazioni all’universo di Star Trek



Da Wired.it :

Disponibile su Amazon Prime Video, la nuova produzione animata vuole è una parodia ma al contempo un grande omaggio a una saga che dura ormai da oltre 50 anni: uno svago piacevole anche per chi non è un fan sfegatato

A differenza del rispetto monolitico e reverenziale che Star Wars ha sempre suscitato nei suoi fan più appassionati, la saga rivale e alternativa di Star Trek nei decenni si è invece prestata con più facilità e frequenza alle parodie: da Galaxy Quest al recente The Orville, passando anche per l’episodio di Black Mirror intitolato Uss Callister, l’immaginario del telefilm ideato negli anni Sessanta da Gene Roddenberry ha lasciato un solco profondo anche nei non appassionati, tanto da generare riproposizioni ironiche che sono state condotte sempre con grande consapevolezza e rispetto della serie originale. Non stupisce che ora la parodia se la siano fatti in casa: dal 22 gennaio è infatti disponibile su Amazon Prime Video Star Trek: Lower Decks, una divertente e autoironica serie animata prodotta da Cbs All Access, la stessa piattaforma americana che ha dato vita ai recenti spin-off Discovery e Picard.

Nata dalla mente creativa di Mike McMahan, già fra i realizzatori di Rick & Morty e ideatore della satira fantascientifica Solar Opposites, Lower Decks è ambientato, come dice il titolo, nei ranghi più bassi di un’astronave della flotta stellare: osservando dall’interno, ma soprattutto dal basso, i meccanismi che di solito siamo soliti affrontare dalla plancia di comando si ottiene uno stile sovversivo e sornione, che ben si adatta alla tradizione ironica che è sempre stata nelle vene di Star Trek, dalla dinamica fra Spock e Bones ai commenti assolutamente ilari di Data in Next Generation. Protagonisti qui sono due guardiamarina, l’irrequieta Beckett Mariner e il pignolo Brad Boimler, i cui contrasti creano una perfetta coppia da sitcom. A fianco a loro molti personaggi di supporto, altrettanto bizzarri, come l’ingegnere letteralmente innamorato dei circuiti Sam Rutherford e l’aspirante infermiera, tutta empatia ed entusiasmo, Tendi.

star trek

Nel più classico degli schemi molti episodi sono incentrati su tentativi di esplorare pianeti e civiltà (ma solo per avviare un “secondo contatto“, dato che il primo è appannaggio dei telefilm più seri di questo): ovviamente i protagonisti incontreranno mille imprevisti, da un virus rabbioso a una popolazione adoratrice dei cristalli, ma quello che più conta – soprattutto al fine umoristico – è che si scontreranno con le regole, i trattati, i codici e la mitologia stessa di un universo narrativo come Star Trek. Tutto, in fondo, è concepito per essere una grande presa in giro ma anche un grande tributo all’immaginazione folle e umanissima che ha caratterizzato questo franchise negli ultimi 55 anni.

I trekkie più sfegatati si perderanno nei mille riferimenti alle varie serie del passato, dalla battuta sulla resurrezione di Spock alla statua dedicata a Miles O’Brien di Next Generation e Deep Space 9, considerato “la persona più importante nella storia della Flotta stellare“, o ancora gli holodeck sfruttati a fini sessuali, i finti “diari del capitano” o i Ferengi che, nonostante vengano dipinti in Next Generation come avidi e brutali, qui sono invece colti e raffinati. Essere dei fan della saga aiuta di certo ma non è necessario per cogliere l’umorismo fondamentale di situazione e battute. Non tutta l’ironia di Lower Decks tuttavia risulta pienamente riuscita e la serie in generale soffre di un‘identità non del tutto definita: a chi parla? Cosa vuole dirci? Forse ci vorrà un po’ di tempo perché prenda un passo più convinto, eppure per ora rappresenta uno svago gradevole e soprattutto un ottimo modo per riconciliarsi con una saga che si porta dietro un’eredità ingombrante.

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[Fonte Wired.it]