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lunedì, Lug 29

Luca Parmitano: “Ho l’età giusta per sognare di tornare sulla Luna”


Nella prima conferenza stampa dalla Stazione spaziale, l’astronauta italiano dell’Esa racconta i suoi primi giorni in orbita per la sua seconda missione, Beyond

Luca Parmitano

Otto giorni sono trascorsi dal suo arrivo sulla Stazione spaziale internazionale, che orbita a 400 chilometri sopra le nostre teste. Nove giorni, da quel simbolico 20 luglio della sua partenza (a ricordare il giorno dell’allunaggio), in cui l’astronauta dell’Agenzia spaziale europea Luca Parmitano ha cominciato la missione Beyond, la sua seconda volta in orbita, ha già iniziato a lavorare agli esperimenti scientifici (come NutrIss dell’Asi, dedicato a capire come le missioni a lungo termine nello Spazio possano influenzare la composizione corporea). Dal suo arrivo, l’astronauta siciliano ha visto anche l’attracco della capsula Dragon di SpaceX, che ha portato sulla Iss rifornimenti e strumentazioni, ma ha trovato il tempo di rispondere alle domande dei giornalisti riuniti nell’aula magna del Museo della scienza Leonardo Da Vinci di Milano.

Riadattarsi all’ambiente della Stazione è stato semplicissimo“, ha raccontato galleggiando in assenza di peso Parmitano, alla sua seconda volta in orbita: “Mi sono sentito subito a casa e ho riscoperto velocemente come muovermi“. Rispetto alla prima volta, infatti, “ho potuto godere immediatamente della microgravità e del piacere di volare da una parte all’altra della Iss”. La cosa più difficile cui riabituarsi? “Il caffè a bordo, ovviamente“, ha scherzato l’astronauta.

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Parmitano avrà oltre sei mesi per tornare a tollerare il caffè della Stazione, visto che questa è la durata della missione Beyond. Un nome, Beyond (“oltre“), che il pilota siciliano ha scelto per rappresentare l’esigenza di continuare a spostare il limite della conoscenza sempre un po’ più in là: “Tra le stelle si può vedere il futuro, basta guardare attorno a me“, ha raccontato guardandosi intorno: “sono circondato da macchinari che cereano il futuro. Dietro la macchina da presa che mi riprende, per esempio, c’è un mio collega americano che lavora alla stampa di tessuti in 3Dì“.

E a spingersi oltre si arriverà sicuramente alla Luna, per la quale l’astronauta e pilota dell’aeronautica è pronto: “Entro cinque o dieci anni torneremo sulla Luna, io ho l’età giusta per sognare di andarci. E anche se magari non lo fosse, sognare aiuta a realizzare progetti sempre più grandi“. Un ottimo auspicio nell’anno del cinquantesimo anniversario dal primo allunaggio, il 19 luglio 1969. “Dopotutto la Luna è nel futuro di tutti“, chiosa Parmitano.

Ma l’attenzione deve concentrarsi anche sul nostro presente, avverte AstroLuca: “Rispetto all’ultima volta qui in orbita ho visto il pianeta cambiato: i deserti avanzano, i ghiacciai invece arretrano“. Con le loro foto gli astronauti documentano in prima persona i cambiamenti climatici: “La Stazione spaziale internazionale deve servire a fornire nuova conoscenza del riscaldamento globale, dando una spinta ai leader mondiali perché la situazione migliori o addirittura si inverta, se è ancora possibile“.

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