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martedì, Nov 02

Lucca Comics & Games, un bilancio: e quindi uscimmo a riveder le stelle



Da Wired.it :

Il successo stesso della fiera è difficile da quantificare. Il limite calmierato di biglietti pone un tetto massimo artificiale al termometro della popolarità. Se non ci fosse stato il vincolo di 20mila visitatori quotidiani (con altri 10mila biglietti poi venduti a pochi giorni dall’evento), Lucca Comics & Games sarebbe tornata ai fasti dei 270mila visitatori del 2019? Gli editori hanno portato in media meno novità, anteprime e cover variant del solito, preferendo distribuire più uscite di rilevo nel corso dell’anno. Due crisi gemelle hanno colpito l’industria dell’editoria e quella dei giochi analogici: la carenza di carta da un lato e gli ingorghi delle consegne dalla Cina dall’altro (una vera e propria mannaia per giochi da tavolo, miniature e simili). Gli ospiti internazionali sono stati pochi, con Frank Miller (autore de Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, 300, Sin City) che si aggiudica il titolo di unica, vera superstar dagli Stati Uniti.  

Lucca 2021 è stata quindi una fiera di transizione dal punto di vista logistico e commerciale. Ma non per l’aspetto più importante del festival, la sua ragion d’essere: quello culturale. I panel degli autori sono stati i punti di eccellenza della fiera, dal grido di dolore di Roberto Saviano alla rinfrescante franchezza di Zerocalcare, sino al mix di scienza e umorismo di Leo Ortolani. Gli artisti presenti hanno parlato di sé e dei propri progetti con una sincerità e una passione tali da stupire il pubblico; forse perché dopo un anno di isolamento e chiusura hanno avuto voglia e modo di aprirsi come mai prima, o forse perché, dopo averci fatto sorbire innumerevoli webinar e conferenze in streaming via Zoom, Discord e Twitch, hanno imparato che è meglio tagliare sul superfluo e toccare subito l’essenziale.

Le iniziative culturali si sono estese come sempre alle mostre, ma anche al teatro e alla musica, con spettacoli che segnano un passo ulteriore del fumetto verso la contaminazione con altre forme d’arte, e alla dovuta celebrazione di Tuono Pettinato, artista scomparso prematuramente. 

Ma soprattutto, la fiera ha dimostrato che il fumetto come forma d’arte popolare è più vivo che mai, e sta vivendo una nuova età d’oro. La generazione degli anni ‘80 è cresciuta, e con essa i ragazzi che non guardano al fumetto con sdegno e superiorità, ma come a una componente essenziale della propria formazione culturale. Con un pubblico più ampio, gli editori sono disposti ad aprirsi a opere che un tempo sarebbero rimaste confinate Oltreoceano, o – se di autori italiani – agli albi spillati delle autoproduzioni. Il fumetto alternativo ha conquistato il mainstream, e gli autori nati sul web e sui social hanno dimostrato che il pubblico è pronto a seguirli anche sulla carta, contribuendo a dare l’ultima spallata al portone degli editori. E i manga? Continuano imperterriti la propria marcia inesorabile verso il successo, sospinti da una rinnovata fascinazione per tutto ciò che è collegato al Giappone e sulle spalle di anime e videogiochi.

Per le strade di Lucca Comics & Games, quest’anno, si vedevano tantissimi giovani. Bambini, ragazzi e adolescenti. È questo il vero valore della fiera. Far appassionare e divertire la prossima generazione di lettori. Anche con i cosplayer, con i supereroi e con i gadget. Con i film e lo spettacolo. Perché chi si diverte oggi con i comics e i cartoni animati, come abbiamo fatto noi da piccoli, un giorno possa riconoscere e apprezzare anche l’arte del fumetto, come facciamo noi da grandi.



[Fonte Wired.it]