Le lumache killer si stanno diffondendo rapidamente tra i cani in Australia, soprattutto a Sidney e Brisbane, destando preoccupazione per un potenziale rischio di contagio anche tra gli esseri umani. Più precisamente si tratta dell’Angiostrongylus cantonensis, o verme polmonare del ratto, un parassita che secondo una recente indagine dell’Università di Sydney negli ultimi 5 anni sta infettando sempre più cani, alcuni dei quali sono morti o rimasti paralizzati dopo aver ingerito le lumache killer. Un aumento dei casi, secondo gli autori dello studio pubblicato su The Journal of Infectious Diseases, dovuto ai cambiamenti climatici. Ma di che malattia si tratta esattamente?
Il verme polmonare del ratto
Il nome scientifico è Angiostrongylus cantonensis e, come raccontano gli statunitensi Cdc, è un nematode parassita che nel suo ciclo vitale utilizza diverse specie di ratto come ospiti definitivi, mentre per gli ospiti intermedi si serve dei gasteropodi, tra cui lumache, chioccole e limacce (da qui, appunto, le lumache killer). Più nel dettaglio, scrivono dal New South Wales Health, le larve del parassita vengono espulse con le feci dei ratti e ingerite poi dalle lumache che possono essere a loro volta consumate da un altro animale (ad esempio un cane), che può quindi infettarsi e sviluppare sintomi neurologici, anche gravi. Originario del Sud-est asiatico e delle isole del Pacifico, il parassita si è poi diffuso anche in Africa, nei Caraibi, in Australia, nelle Hawaii e, più di recente, negli Stati Uniti meridionali.
Le lumache killer
L’Angiostrongylus cantonensis, ricorda Orphanet, causa una zoonosi di origine alimentare, l’angiostrongilosi, che si trasmette attraverso l’ingestione di larve infestanti presenti negli ortaggi o nelle lumache poco cotte o crude, nei limacidi, nei granchi di terra, nei gamberi d’acqua dolce, nelle rane e nelle lucertole. Negli esseri umani, le larve migrano verso il cervello, o raramente verso i polmoni (come invece succede nei ratti), dove infine muoiono. L’infezione, tuttavia, può portare alla meningite eosinofila, malattia rara caratterizzata da sintomi come febbre, cefalea, malessere, affaticamento, vomito, rinorrea, annebbiamento della vista, la diplopia, la tosse, il collo rigido, l’enterite, la costipazione e la parestesia, “dovuti al passaggio dei vermi dall’intestino ai polmoni, al sistema nervoso centrale, agli occhi”, spiegano da Orphanet. “Nei casi gravi non trattati, può sopraggiungere il coma e la morte”.
La malattia rara
Tuttavia, come evidenzia il New South Wales Health, le persone molto raramente sviluppano la meningite in risposta al verme polmonare di ratto, e la maggior parte che lo contraggono non hanno alcun sintomo, mentre altre possono avere solo sintomi lievi e di breve durata. Oltre al fatto che non si trasmette da persona a persona, “l’intervallo di tempo tra l’ingestione della lumaca o della chiocciola e la comparsa della malattia è solitamente di 1-3 settimane”, spiegano gli esperti. “Chiunque presenti questi sintomi dovrebbe consultare un medico, sebbene altre infezioni (come la meningite meningococcica o la meningite pneumococcica) siano cause molto più probabili di meningite nei bambini”.