Dalle ricostruzioni dei dati inviati dalla missione cinese Chang’E-4 i ricercatori hanno scoperto che la prima piantina di cotone cresciuta sul satellite (e già trapassata) aveva sviluppato due foglie
Si pensava che avesse una sola foglia il germoglio di cotone cresciuto e poi morto a gennaio sul rover Yutu-2 della missione lunare cinese Chang‘E-4 che si trova sulla faccia nascosta del nostro satellite. E invece c’era una fogliolina in più. Questa è la curiosa scoperta fatta dai ricercatori a partire dai dati arrivati dalla Luna, come riportato da Ieee Spectrum. La squadra di scienziati ha inoltre fornito una ricostruzione 3D, rielaborando dati e immagini dell’interno del vaso sul rover, dove erano contenuti i semi di cotone e di altre piante, non sopravvissuti alla notte lunare. Era la prima volta che qualcuno faceva crescere una pianta sulla Luna, anche se già i ricercatori sulla Stazione spaziale internazionale con più successo avevano coltivato e consumato insalata in orbita.
L’Agenzia spaziale cinese, Guójiā Hángtiānjú, aveva ricostruito un microambiente terrestre, terra e aria dentro un vaso pressurizzato, grande pressapoco come una piccola pentola. L’ambiente era stato popolato di specie diverse: semi di cotone, semi di patate, semi di arabetta comune, lievito e uova del moscerino della frutta. Una piccola apertura sul vaso permetteva alla luce del Sole di penetrare e permettere la fotosintesi. L’obiettivo di questo esperimento era quello di raccogliere dati sulla crescita delle piante in condizioni di gravità diverse da quella terrestre e perciò capire come ricostruire ecosistemi sulla superficie lunare. I ricercatori hanno tentato di ricreare un micro-ecosistema, dove le piante avrebbero fornito ossigeno ai moscerini, che si sarebbero poi nutriti del lievito e avrebbero poi prodotto l’anidride carbonica necessaria per la fotosintesi.
Sfortunatamente tutto è morto, tranne la pianta di cotone che ha fatto capolino fuori dalla terra per qualche giorno. Poi, sopraggiunta la notte lunare, anche il cotone è morto. Durante la notte lunare, la temperatura può raggiungere i -170°C. Questo perché la Luna, a differenza della Terra, non ha un’atmosfera e così è estrema l’escursione termica tra notte e giorno lunare, che durano circa due settimane l’uno.
Questo era soltanto uno degli obiettivi collaterali della missione cinese, partita il 7 dicembre 2018 dalla provincia sud-occidentale del Sichuan, e atterrata il 3 gennaio 2019 sulla faccia nascosta del nostro satellite, precisamente nel cratere Von Karman dentro al vastissimo cratere meteoritico detto bacino Polo Sud-Aitken, di 2.500 chilometri di diametro. Scopo principale della missione: studiare la superficie e quanto sta sotto la faccia nascosta della Luna.
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