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giovedì, Mag 07

L’Ungheria ha bocciato una convenzione Ue contro la violenza sulle donne: favorirebbe “l’ideologia gender”



Da Wired.it :

La Convenzione di Istanbul era stata sottoscritta dal paese di Viktor Orbán nel 2014, ma il parlamento si è rifiutato di ratificarla perché secondo il governo promuoverebbe l’immigrazione illegale e il “gender”

(foto: LUDOVIC MARIN/AFP via Getty Images)

Per combattere la violenza di genere, il Consiglio d’Europa ha adottato nel 2011 la Convenzione di Istanbul, il primo trattato internazionale giuridicamente vincolante sulla materia. Si tratta di un documento che obbliga gli stati che decidono di aderirvi a garantire una risposta giuridica adeguata per individuare e perseguire i reati collegati a questa fattispecie di abuso. Tra vari elementi di novità che introduce c’è la definizione di genere, che include aspetti non unicamente basati sulla distinzione biologica dei sessi, e nuove tipologie di reati come matrimonio forzato e stalking. L’Ungheria ha formalmente sottoscritto il trattato nel 2014, ma oggi il parlamento ungherese non l’ha ratificato. Per i due partiti di maggioranza del paese, quello conservatore e populista del primo ministro Viktor Orbán (Fidesz) e quello cristiano democratico (Kdnp), il testo favorirebbe l’immigrazione illegale e la cosiddetta ideologia gender.

Le contestazioni del parlamento ungherese

Il deputato Lorinc Nacsa del Kdnp ha spiegato la convezione si basa su “un approccio ideologico contrario alla legge ungherese e alle convinzioni del governo”. Il primo punto contestato dalla maggioranza guidata da Orbán è quello che riguarda la definizione di violenza di genere che, secondo il trattato, comprende tutte quelle forze di abuso e discriminazione basate sul sesso, includendo non solo le donne ma anche le persone non binarie (cioè tutti quegli individui che considerano sé stessi al di fuori dello spettro binario dei generi, sentendosi di non appartenere a nessuno dei due, a entrambi o non esclusivamente a uno solo) o transgender. Per il parlamento di Budapest si tratta di un approccio “inaccettabile” perché promuoverebbe la teoria del gender, vessillo ideologico delle battaglie delle associazioni cattoliche, conservatrici e dei movimenti di estrema destra di tutto il mondo (che si basa sulla convinzione – del tutto errata da un punto di vista tanto fattuale quanto scientifico – che gli studi di genere neghino la differenza tra uomini e donne, contribuendo chissà come alla distruzione della famiglia e società).

Per gli esponenti della maggioranza, l’Ungheria non ha necessità di ratificare il trattato perché avrebbe già a disposizione leggi che tutelano le donne e un vincolo contenuto nel documento – che impone ai paesi di garantire protezione e accoglienza a chi ha subito violenza –  favorirebbe l’immigrazione clandestina, in aperto contrasto con le leggi vigenti nel paese.

A prendere posizione contro questa decisione, come già era accaduto per la legge che permette a Orbán di governare con decreto senza limiti di tempo, è stata la ong Amnesty International. “Si tratta di una decisione estremamente pericolosa, considerato che dall’inizio del contenimento a causa della pandemia da Covid-19 i casi di violenza domestica sono raddoppiati. Non solo ora le ragazze e le donne corrono maggiori pericoli ma i violenti sanno che le loro azioni non saranno perseguite”, ha sottolineato il direttore di Amnesty International Ungheria David Vig, che ha chiesto al parlamento di “rivedere questa decisione e ratificare urgentemente la Convenzione di Istanbul”. 

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[Fonte Wired.it]