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venerdì, Lug 12

l’uscita di Trump su Twitter


Proprio quando le criptovalute sembrano ormai quasi pronte per uscire dai confini di quella nicchia che fino ad oggi ha dato loro fiducia, complice l’annuncio del progetto Libra sostenuto da Facebook, ecco giungere la stoccata da parte dell’uomo più potente al mondo: Donald Trump è intervenuto a gamba tesa su Bitcoin e le altre monete virtuali, ovviamente via Twitter.

Donald Trump sulle criptovalute

La circolazione del valore sui nodi delle blockchain è ritenuta dal tycoon uno strumento che favorisce il proliferare di attività illegali, compreso il traffico di sostanze stupefacenti. L’inquilino della Casa Bianca scrive a chiare lettere di “non essere un fan” delle crypto, anche per via della loro volatilità che non assicura un’adeguata protezione degli investimenti.

Non sono un fan di Bitcoin e delle altre criptovalute, che non sono denaro e il cui valore è altamente volatile, basato sul nulla. Gli asset crypto non regolamentati possono favorire comportamenti illeciti, incluso il traffico di droga e altre attività illegali…

Il focus è però soprattutto sull’attuale mancanza di una vera e propria regolamentazione. Il dito è puntato direttamente nei confronti di Libra e di Facebook: se desiderano operare nel settore finanziario sottostiano alle medesime imposizioni applicate agli istituti bancari.

… in modo similare, la “moneta virtuale” Libra di Facebook avrà poca solidità e scarsa affidabilità. Se Facebook e le altre aziende vogliono diventare una banca chiedano un permesso e si assoggettino alla regolazione bancaria, proprio come gli altri istituti, sia quelli nazionali…

Trump non va troppo per il sottile, ma senza entrare nel merito di ciò che differenzia una criptovaluta tradizionale da una stablecoin. L’intervento si conclude con una vera e propria celebrazione del dollari. Anzi, del Dollaro.

… sia quelli internazionali. Abbiamo solo una moneta reale negli USA ed è più forte che mai, affidabile e sicura. È di gran lunga la valuta dominante in qualunque angolo del mondo e così sempre sarà. Si chiama il Dollaro degli Stati Uniti!

La presa di posizione del Presidente USA potrebbe costituire un ostacolo per l’iniziativa di Facebook e dei suoi partner. Un ulteriore nodo da sciogliere, che va ad aggiungersi a quelli già manifestati in seguito all’annuncio del progetto. Se ne discuterà nei prossimi giorni, quando il 16 luglio un esponente del social network si presenterà di fronte al Banking Committee del Senato USA per fare chiarezza.





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