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venerdì, Mar 10

Luther: Verso l’inferno non è il ritorno che speravamo



Da Wired.it :

Che gli ingredienti tipici della “formula Luther” non si addicano al formato del lungometraggio è solo uno dei problemi di Verso l’inferno. Accanto a Elba c’è un cast pregevole tra cui riconosciamo volti familiari agli spettatori della saga e altri nuovi, tutti interpretati da bravi attori. Serkis, nei panni del killer convinto di essere un genio del travestimento, si aggira con una parrucca improbabile tra le strade di Londra come una salamandra velenosa. È l’antitesi del serial killer seducente secondo l’immagine che Hollywood ci ha inculcato con successo, e per questo lo apprezziamo, ma nel confronto con un’assassina di ben altra intelligenza e sottigliezza la sua efferatezza impallidisce. Dopo due ore al suo cospetto si è sfiancati: dalla sua meschinità, dal suo sadismo, dalla sua presunzione e dalle abbiette giustificazioni che adduce per giustificare le sue azioni. 

Luther: The Fallen Sun. Idris Elba as John Luther in Luther: The Fallen Sun. Cr. John Wilson/Netflix © 2023John Wilson/Netflix

Proprio perché il suo villain riesce magistralmente nell’intento di disgustare, l’effetto di Verso l’inferno è, nelle battute finali di un inevitabile confronto, indigesto come quello dei nordic noir più agghiaccianti e oscuri. Altre perplessità sono dettate dalla sceneggiatura: molte cose non quadrano o non hanno senso, basti l’esempio delle colluttazioni tra l’antieroe e l’antagonista che vedono il possente e massiccio Luther faticare ad abbattere il più anziano e mingherlino Robey. Lo stesso vale per altre circostanze legate alla permanenza (e non) di Luther in prigione che omettiamo per ragioni di spoiler. L’epilogo di Luther: Verso l’inferno suggerisce poco velatamente una nuova direzione e un futuro per il suo personaggio, e questo fa del film un elemento di giunzione, il ponte tra due ere. Non ci stancheremo mai del Luther di Idris Elba, ma ci auguriamo che il suo prossimo ritorno sia più brillante.



[Fonte Wired.it]