Sulle note della colonna sonora composta da Tom Rowlands (uno dei due Chemical Brothers) ascoltiamo Luca Marinelli che nei panni del futuro dittatore esclama “Ogni epoca ne ha uno, uno che da solo pensa che i suoi sogni possano realizzarsi” e prosegue dichiarando “La facciamo noi la storia”, per poi concludere affermando che “La democrazia è bellissima, ti dà un sacco di libertà. Anche quella di distruggerla”.
Di cosa parla M. Il figlio del secolo
Dopo le ottime prove di Le otto montagne e Martin Eden, Marinelli interpreta Benito Mussolini nel periodo compreso tra il 1919, quando fondò il partito fascista in Italia, e il 1925, quando dopo aver conquistato il potere con la Marcia su Roma del 1922 pronunciò il celebre discorso con il quale si dichiarava dittatore in seguito all’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti. Secondo la sinossi, la serie offrirà agli spettatori anche uno sguardo su Mussolini e sulle sue relazioni personali, tra cui quelle con la moglie Rachele, l’amante Margherita Sarfatti (anche sua biografa) e altre figure chiave dell’epoca.
M. Il figlio del secolo è basato sull’omonimo romanzo di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale, che ripercorre la nascita del fascismo in Italia. La sceneggiatura è scritta da Stefano Bises (Gomorra, The New Pope) in collaborazione con Davide Serino (1992). Tutta la serie è stata girata negli studi di Cinecittà a Roma. Il direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia, Alberto Barbera, ha dichiarato che avere un regista britannico, piuttosto che italiano, che affronta questo materiale “è un vantaggio, in quanto lo rende uno sguardo un po’ più obiettivo su ciò che è accaduto in quegli anni”. A proposito delle musiche, Wright ha dichiarato che “La colonna sonora sarà una sorta di partitura techno”. La serie sarà lanciata nel 2025 su Sky nei territori europei (Regno Unito, Irlanda, Italia, Germania, Austria e Svizzera) mentre Fremantle si occuperà delle vendite internazionali.