La leggendaria Marina Abramović, nostra Signora della Performance, arriva a Pesaro. A dirla tutta, prima arriva il suo ologramma. Dal 5 al 18 giugno, la sua performance THE LIFE viene presentata nel capoluogo marchigiano, Capitale Italiana della Cultura: è un evento in mixed reality (l’abbiamo testato al suo debutto a Londra, alla Serpentine Gallery, nel 2019: notevole). Segnarsi poi la data: il 18 giugno, al Teatro Rossini di Pesaro, THE LIFE sarà al centro di un dibattito pubblico tra Marina Abramović (questa volta in persona) e il regista Todd Eckert (le prevendite per seguire l’evento sono disponibili dal 12 giugno su vivaticket.it).
Cosa farà Marina Abramović a Pesaro?
THE LIFE rappresenta l’ultima frontiera delle performance d’arte. Al suo debutto a Londra, fece parecchio scalpore: era infatti la prima grande mostra in realtà mista mai presentata al pubblico. Da allora ha fatto il giro del mondo, è stata persino profumatamente venduta all’asta su Christie’s (sì, le performance d’arte si vendono ai collezionisti proprio come un quadro: l’acquirente ne acquista i diritti, ma questo non esclude che possa essere messa in scena dall’artista). A Pesaro vedremo una versione della durata di 19 minuti: il pubblico viene dotato all’ingresso di un auricolare e un visore trasparente e può muoversi in una stanza vuota, insieme a un’altra cinquantina di persone. Marina Abramović appare e poi scompare, transita nello spazio, da navigata sacerdotessa dell’arte contemporanea qual è. Non c’è uno schermo fisso, non ci sono barriere: il pubblico si può muovere liberamente dentro un perimetro a forma circolare, e vedere la performance da tutte le angolazioni. “Il lavoro permette di connettersi con l’artista in modo completo e intimo, grazie a questo tipo di tecnologia” ha detto Todd Ecker “Ma vorrei aggiungere che la tecnologia non è mai il centro di ciò che facciamo, lo sono i sentimenti che suscita”.
La tecnologia usata
In collaborazione con lo studio di produzione Tin Drum, THE LIFE utilizza una combinazione di realtà virtuale e aumentata chiamata realtà mista: “Mentre la realtà virtuale ti chiude fuori dal mondo, la realtà mista si fonde con il mondo reale”, ha spiegato Todd Eckert, che di Tin Drum è founder. Questo permetterà anche al pubblico di Pesaro di vedere Abramović come se davvero si muovesse fluttuando nella stanza: alcuni la vedranno frontalmente, altri di lato, proprio come se Marina Abramović se fosse presente. E del resto The Artist is present è il titolo di una delle sue performance più celebri: nel 2010 restò seduta in una sala del museo MoMa di New York per tre mesi a fissare il pubblico che, a turno, si sedeva di fronte a lei. A Pesaro gli spettatori indosseranno un dispositivo, il Magic Leap One, che viene calibrato all’ingresso della stanza per posizionare l’immagine dell’artista in un punto preciso del cerchio dentro il quale si svolge la performance. La clip che ogni spettatore percepisce, quella in cui Abramović si muove, cammina e si “disintegra” in puntini blu per poi riassemblarsi, è il risultato di un lungo e complesso processo di cattura volumetrica, realizzato con 36 telecamere, che hanno precedentemente filmato l’artista da diverse angolazioni. La composizione ha permesso di costruire tutto il movimento e le azioni di Marina Abramović in 3D in qualcosa di diverso dal tradizionale film stereoscopico: l’immagine è più vivida, più vera. “Il fatto che il progetto possa essere ripetuto ovunque nel mondo mentre non ci sono io è strabiliante” ha commentato Marina Abramović “Posso essere presente in qualsiasi punto del pianeta. Spero che molti altri artisti mi seguiranno e continueranno a fare della Mixed Reality una forma d’arte”.
Abramović, 50 anni di carriera vissuti pericolosamente
In attesa della performance di Pesaro, Marina Abramović celebra sé stessa e i suoi primi 50 anni di carriera anche con una grande mostra itinerante, una retrospettiva che porta il suo nome e che in questo momento è visitabile fino al 14 luglio allo Stedelijk Museum di Amsterdam per poi approdare a Zurigo e Vienna. Noi fan abbiamo tirato il fiato: poco più di un anno fa, il 22 aprile del 2023, l’artista serba, 77 anni, fu colpita infatti da una grave embolia polmonare. Solo il tempestivo intervento dell’ambulanza ha scongiurato il peggio. Ne è seguito un lungo periodo di riabilitazione, interventi chirurgici, trasfusioni e – come la stessa artista ha più volte ricordato alla stampa – «un dolore incredibile». Marina Abramović però è sopravvissuta, ed è più Marina Abramović che mai: continua a sfornare mostre, come questa a Pesaro, si accompagna a un nuovo amore, e ha anche lanciato una linea di prodotti di bellezza (Abramović Longevity Method, realizzata con la dottoressa Nonna Brenner, guru della medicina alternativa) tra lo stupore generale dei critici d’arte, convinti che anche questa sia in fondo una delle sue tante performance. Di certo, e lo si vede anche dal progetto THE LIFE, in questa sua fase artistica Abramović pare molto interessata a riflettere sul senso del tempo che passa e sul suo valore. Sembrano lontani gli anni delle performance estreme che caratterizzano i primi decenni della sua carriera. Marina si dedica ora molto alla meditazione e alla cura del suo corpo: più intimista e mistica di quanto lo sia mai stata in passato, Si mostra però sempre pronta a sperimentare e innovare. Per questo, resta l’indiscussa regina dell’arte contemporanea.