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lunedì, Ago 31

Marmelade Boy – Piccoli problemi di cuore: 5 cose che ci ha insegnato



Da Wired.it :

Venticinque anni fa, il 3 settembre 1995, si concludeva il cartone animato tratto dal manga di Wataru Yoshizumi. Soggetto a un adattamento che lo rese molto diverso dalla fonte, rimane una grande fonte di saggi consigli.

Passato alla storia come il cartone più censurato di sempre, Marmelade Boy – Piccoli problemi di cuore è stato molto di più per un’intera generazione, un vero e proprio manuale di vita su come affrontare quotidianamente le bizzarrie dei rapporti con gli amici, i potenziali partner, i familiari e così via. Il percorso di Yuri e Miki, due liceali che si ritrovano a convivere come fratellastri a causa della relazioni tra i genitori e quello degli amici e dei conoscenti che li circondano sono il frutto della disamina acuta, onesta e divertente di Wataru Yoshizumi, la mangaka autrice del popolarissimo Marmelade Boy, da cui è tratto il cartone, e Marmelade Boy Little, suo sequel. Assieme a pochi altri adattamenti in cartone, come quelli, seminali, tratti da Nana, Gokinjo Monogatori (in italiano I cortili del cuore, sic) e Hanayori Dango (da noi, Mille emozioni tra le pagine del destino per Marie-Yvonne, sic) è stata la guida alla crescita personale e relazionale di una generazione. Il 3 settembre Piccoli problemi di cuore compie 25 anni dal suo ultimo episodio: ecco cosa ci ha insegnato.

1. Leggi i manga

La versione italiana di Marmelade Boy è una versione animata smontata, rimontata e riadattata del manga. Se il pubblico italiano era già abituato agli allucinanti adattamenti locali dei cartoni giapponesi, con questo titolo assiste a un trattamento ben più radicale che vede l’eliminazione di intere linee narrative, scene e dialoghi, ri-narrate in modi nuovi. Il manga è un’analisi del mondo complicato e variegato delle relazioni affrontate in modo schietto: da quella delle due coppie di genitori “scambisti” a quello basato sull’infedeltà del padre della madre di Meri, al rapporto affettuoso di quest’ultima con il suo insegnante, passando per i percorsi che conducono Miki e Yuri, Ghenta e Arimi a vivere i rispettivi amori, Marmelade Boy era un fumetto troppo complesso e maturo per il modello di fruizione dei cartoni concepito dalle reti nazionali. Più di ogni altro anime ci ha insegnato l’importanza di leggersi anche il manga da cui è tratto.

2. Diffida dei viaggi alle Hawaii

L’evento che in Marmelade Boy permette a Miki e Yuri di conoscersi è l’incontro, durante una vacanza, dei rispettivi genitori. Il soggiorno ha un esito imprevedibile e scioccante per almeno uno dei due ragazzi, culminato nel divorzio di entrambe le coppie e nella ricomposizione di questi tra i parenti dei protagonisti (la versione italiana edulcora la storia omettendo lo scambio di coppia).

Sarebbe stato un trauma per qualunque figlio adolescente, giapponese o italiano, e ai tempi gettò nel panico un’intera generazione di lettori di manga e telespettatori di cartoni animati in giovane età che cominciarono a guardare con sospetto ogni gita fuori porta di madre e padre, ogni grigliata della domenica coi vicini e, soprattutto, le vacanze nelle famigerate Hawaii. Sia il fumetto che la versione animata ci hanno altresì insegnato che non sempre separazione e nuovi accoppiamenti dei genitori sono un male. Quanta saggezza.

3. Fidarsi è bene…

C’è chi è cresciuto a pane e cartoni animati e chi lo ha fatto con il contorno di telenovela e soap inflitte da sorelle e madri. Storie intricate e grottesche di donne diaboliche ricche e sofisticate che tramano per rubare il fidanzato a quelle belle, povere e ingenue, cronache di abissali ingiustizie perpetrate da famiglie di perfidi ai danni di altre cadute così in disgrazia e ogni genere di cospirazione e tradimento. Da ragazzini le trovavamo ridicole e assurde, fino a quando Marmelade Boy ci ha fatto intuire che se Yuri e Miki potevano finire nel mirino di due spasimanti che ordivano per tenerli separati, forse questo poteva accadere anche a noi. Più di tutti – non sappiamo se sia un pregio o un difetto – Piccoli problemi di cuore è il cartone che ha infranto l’animo pieno di ingenuità dei suoi giovani spettatori gettandolo nel baratro della paranoia e della diffidenza.

4. Non giudicare dalla prima impressione

Sono miliardi le relazioni mai nate a causa di un fraintendimento, specialmente nel giudicare il carattere di un potenziale partner. Yuri, bello biondo, riservato e molto introverso, non è freddo, anafettivo e diffidente come appare all’amichevole ed estroversa Miki. Prima di ammettere reciprocamente i rispettivi sentimenti, i due ne passano di tutti i colori, principalmente perché Yu (questo i suo nome in originale) non manifesta particolare interesse nei confronti della sorellastra quando in realtà ne è stato attratto subito.

Prima di avvicinarsi davvero affronteranno sabotaggi (da parte dei rispettivi pretendenti), dubbi e incertezze, quasi tutti da ascriversi al fatto che Yuri non… è quello che sembra. Vedere Marmelade Boy costrinse molti a rivedere il proprio passato e piantarsi cinque dita in faccia realizzando tutte le occasioni mancate coi potenziali fidanzati del liceo.

5. Una migliore amica conta più di ogni altra cosa

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Raggiungere l’età adulta significa superare una serie infinita di ostacoli. Prima di conquistare la forma definitiva della propria personalità e imparare a relazionarsi con il prossimo, si attraversano gli anni della scuola dell’obbligo e delle superiori preda di psicodrammi legati alla compagna di banca che ha letto il vostro diario, alle amiche invidiose che si fingono leali e poi sparlano, ai ragazzi che ti prendono in giro per nascondere una cotta e così via. Quelle che ai tempi di medie e liceo sembravano questioni di vita o di morte andavano confidate alla migliore amica o amico, preziosi consiglieri e custodi dei più intimi segreti. Miki ha Meri (Meiko, in originale), l’amica perfetta saggia e sincera che ci ha fatto capire quanto sia importante questa figura nella vita di ognuno.

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[Fonte Wired.it]