Cosa ci fa una supercar sotto una statua di marmo? L’auto è la nuova Maserati MC Pura, la statua è Spaceman di Filippo Tincolini, un astronauta in marmo bianco che sembra sospeso fra cielo e materia. Due forme di purezza si osservano senza parlarsi: una nasce per muoversi, l’altra per restare. In mezzo, l’idea che la bellezza, oggi, non abbia bisogno di spiegarsi.
La MC Pura è la Maserati più diretta, più sincera, più fisica degli ultimi anni. È l’evoluzione della MC20, ma anche il manifesto di un ritorno all’essenza del marchio: un’auto che toglie, invece di aggiungere. “Dopo aver conosciuto Filippo Tincolini e aver visto da vicino il processo di lavorazione del marmo nelle officine Henraux,” racconta Davide Baldini, responsabile del programma Fuoriserie, “ho pensato che sarebbe affascinante provare a portare un materiale come il marmo in un contesto completamente diverso, come quello di una supercar. È pesante, rigido, apparentemente incompatibile, ma proprio per questo rappresenta una sfida: trasformare la bellezza in qualcosa di dinamico.”
Design: l’aerodinamica come linguaggio
Il design della MC Pura nasce nel Centro Stile Maserati di Torino, ma respira l’aria delle officine di Modena. Il frontale assume proporzioni più tese e un nuovo shark nose che accentua l’anima corsaiola senza perdere eleganza. Il posteriore richiama la GT2 Stradale, con spoiler opzionale e un gioco di volumi che sembra scolpito, più che disegnato. Nella tinta Ai Aqua Rainbow, la luce si comporta come sulla superficie del marmo: muta, si rifrange, si scompone. È un colore cangiante che cattura l’idea stessa di purezza attraverso la fisica della luce, come se la carrozzeria fosse un prisma mobile.
L’interazione tra luce e materia diventa linguaggio: Maserati ha sostituito la teatralità con la precisione, la potenza con la forma. È una scultura in movimento da 4,67 metri, in cui ogni linea risponde a una funzione, ma ogni dettaglio tradisce un’emozione.



