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martedì, Giu 09

Matteo Salvini conferma il suo NO a Immuni

Da Punto-Informatico.it :

Ci si chiedeva come e se la politica si sarebbe espressa sul contact tracing all’italiana, spostando così gli equilibri sulla base delle simpatia dei vari leader e sulla capacità argomentativa dei singoli sull’argomento specifico. Ebbene, Matteo Salvini si è ora schierato contro l’app Immuni. Lo aveva in realtà già fatto indirettamente prima di oggi, demandando la posizione della Lega ai propri esponenti regionali che a più riprese hanno espresso dubbi sull’app (Friuli, Veneto, Piemonte). Ma oggi, nel giorno di avvio del test su scala regionale, ha espresso direttamente la propria opinione personalmente, a domanda esplicita, in occasione della visita all’associazione “La Lega del Filo d’Oro” presso Osimo (Ancona). E si tratta di una posizione “assolutamente” contraria.

Matteo Salvini: da Immuni voglio garanzie

Queste, testuali, le parole di Matteo Salvini:

Gli italiani chiedono garanzia totale sulla protezione e la tutela della riservatezza dei loro dati e quindi fino a quando non ci sarà questa garanzia totale, io non scarico assolutamente nulla.

Una frase al volo, all’interno di una intervista che spazia su più temi, e che non lascia all’ex-ministro dell’Interno di poter approfondire il proprio pensiero sul progetto Immuni. Stando a queste brevi considerazioni è complesso capire la reale posizione di Matteo Salvini poiché, in quanto a garanzia sulla tutela dei dati personali, si è già espresso il Garante Privacy. Proprio il Garante ha indicato la via, felicitandosi per il lavoro posto in essere e per misure definite “proporzionate” per la gestione dei dati ed il contenimento di ogni rischio. Non sono mancate le riserve, ma all’interno di un processo di crescita ulteriore ed a seguito dell’approvazione per quanto fin qui posto in essere. Semaforo verde, dunque, dalla massima autorità nazionale in tema di tutela della privacy.

Se il Garante garantisce, insomma, le garanzie sembrano esserci. O quantomeno non possiamo pensare diversamente, salvo mettere in discussione il lavoro stesso dell’Authority. La posizione – chiaramente lecita – della Lega appare dunque più che altro di colore politico, chiarendo così in modo inoppugnabile lo scontro in corso tra maggioranza e opposizione, senza far sconti, su qualsiasi argomento. Chiaramente queste parole, però, pesano: l’opinione di un leader di quello che dai sondaggi è il primo partito in inevitabilmente ha conseguenze a prescindere dal merito. L’analisi del Garante Privacy viene inevitabilmente adombrata, pur se più densa di argomentazioni e sicuramente ben più analitica. E dar risposte a Salvini in questa situazione diventa complesso visto che le domande stesse sembrano giungere tardive sull’argomento.

Gli ostacoli politici, la disinformazione quotidiana (si moltiplicano su radio e tv le descrizioni approssimative dell’app, creando confusioni di cui occorrerebbe in questa fase fare sicuramente a meno) e le sbavature di una fase di test propedeutica al prossimo lancio del progetto su scala nazionale, inevitabilmente creano un handicap alla corsa dell’applicazione. Chi ancora non si è fatto sufficientemente sentire, però, è il fronte del “si”: solo una piena convinzione da parte del Governo e dei media persuasi dalla bontà del progetto potrà raddrizzare una strada che rischia di farsi estremamente impervia.

Al peso della diffidenza iniziale dovrà fare da contropeso la forza delle argomentazioni e della capacità persuasiva di chi, da adesso in avanti, sarà al lavoro per convincere i cittadini ad inseguire un numero di download utili a rendere efficiente il lavoro di contact tracing e utile l’impegno di chi ha profuso tempo e competenza in questa chimera. Troppo tardi? Forse, ma fortunatamente c’è ancora tempo: l’obiettivo è quello di avere Immuni in piena efficienza entro l’estate, così da approcciare il periodo autunnale con un’arma in più. Il ruolo della politica in tal senso sarà sicuramente fondamentale.



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